Siglato ieri il protocollo d'intesa per definire il futuro della Manifattura tabacchi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2001 00:21
Siglato ieri il protocollo d'intesa per definire il futuro della Manifattura tabacchi

Un altro grande spazio della città, fino ad oggi praticamente sconosciuto, sarà presto disponibile ai fiorentini: è la Manifattura tabacchi, il complesso attiguo alle Cascine di proprietà dell’Eti, l’Ente Tabacchi Italiano, che il 16 marzo prossimo cesserà definitivamente la produzione. Ieri è stato firmato il protocollo d’intesa tra Comune di Firenze ed Eti per studiare le future forme di utilizzo della Manifattura (tredici edifici su un’area di circa 60mila metri quadri) ed arrivare entro il 30 giugno prossimo ad una concreta ipotesi di fattibilità tecnica ed economica.

Nel frattempo comunque è stato già raggiunto un accordo per un possibile uso temporaneo di alcune parti del complesso, dove il Comune potrà organizzare una serie di iniziative, anche a partire dall’estate. Per lavorare alle proposte operative è stato creato un gruppo tecnico di lavoro (formato da due rappresentanti dell’Eti e due del Comune, ovvero i direttori dell’Urbanistica e del Patrimonio immobiliare); mentre un coordinamento fra gli assessori all’Urbanistica Gianni Biagi, al Patrimonio Tea Albini e alla Cultura Simone Siliani valuterà gli aspetti più politici.

I tre assessori erano presenti stamani alla firma del protocollo, insieme ai vertici Eti: il responsabile del patrimonio Antonio Abbate e il responsabile del personale Emanuele Nastasi. “Il Comune, in questa come in altre analoghe operazioni – ha spiegato l’assessore Biagi – non ha alcuna intenzione di acquisire il bene. Il nostro ruolo è quello di fornire le direttive generali del progetto, per garantire l’interesse della città. E per questo pensiamo di attivare forme innovative di collaborazione fra enti pubblici e soggetti privati, attraverso l’utilizzo della ‘società di trasformazione urbana’, strumento previsto da una recente legge dello stato per rendere più flessibili le procedure: fra l’altro consente di discostarsi dall’attuazione rigida del piano regolatore e di scegliere il partner privato attraverso la trattativa privata, in base anche a criteri di capacità commerciale e di marketing”.

“Sono sicuro che sarà possibile trovare un equilibrio fra le nostre esigenze, in primo luogo di redditività, e quelle del Comune di Firenze – ha detto Antonio Abbate – Noi siamo proprietari dell’area e per ora lo rimarremo, mettendo a disposizione ogni risorsa, anche economica, per arrivare ad una soluzione. Questo è il nostro intento, così come per altre grandi città dove abbiamo avviato progetti di dismissione, come Napoli e Catania”. Le ipotesi dell’amministrazione comunale sulla destinazione della Manifattura tabacchi, che il piano regolatore vigente definisce come area di destinazione pubblica, sono orientate soprattutto ad attività culturali e ricreative.

“Non dovrà essere comunque una struttura monofunzionale – precisano Albini e Biagi – ma dovrà contenere un mix di funzioni che si integrano tra di loro. Comprese residenze, uffici e servizi pubblici. L’area è già organizzata come una piccola città ed ha una grande qualità architettonica: questi sono valori che vorremmo conservare”. Sul piano pratico, la prima condizione per il definitivo riutilizzo della Manifattura è migliorarne l’accessibilità: questo sarà possibile grazie alla nuova strada che collegherà via Pistoiese a Porta a Prato (progettata e finanziata nell’ambito dell’intervento sull’ex Fiat a Novoli) che nell’ultimo tratto correrà parallela alla ferrovia, lungo un fianco del complesso.

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