La rettrice Alessandra Petrucci, insieme ad altri rappresentanti della governance di Ateneo, ha ricevuto una delegazione degli studenti che hanno occupato il plesso di Via Laura.
Pur avendo espresso in mattinata la disponibilità a ricevere gli studenti solo a fronte del ripristino delle attività didattiche, la rettrice ha comunque scelto di incontrare la delegazione per evitare un ulteriore inasprimento del confronto.
Una decisione assunta nella consapevolezza che il dialogo è un valore essenziale della vita universitaria, ma che deve svolgersi in condizioni di legalità e nel rispetto reciproco delle regole comuni.
Approfondimenti
Durante il confronto la rettrice ha confermato che l’Ateneo darà immediata attuazione alla mozione approvata dal Senato accademico sulla valutazione degli accordi di cooperazione con le università israeliane. La mozione prevede che vengano esaminati uno per uno gli accordi in essere – sette in totale – per verificarne la coerenza con i principi costituzionali, statutari ed etici dell’Università di Firenze.
Contestualmente, l’Ateneo avvierà una ricognizione interna più ampia su tutti gli accordi di cooperazione internazionale per individuare e prevenire possibili situazioni di rischio legate al cosiddetto “dual use”, ossia all’utilizzo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche per fini non civili o contrari ai valori della pace e del diritto internazionale.
La rettrice ha precisato che le procedure saranno trasparenti e partecipate, affinché ogni decisione sia fondata su criteri chiari, documentati e coerenti con la missione istituzionale dell’Ateneo. La parola passa ora agli studenti ai quali è stato chiesto l’immediato ripristino delle attività didattiche, sottolineando che la sospensione delle lezioni lede il diritto allo studio e danneggia l’intera comunità accademica.
“La forza di un’università – ha dichiarato la Rettrice – sta nella capacità di ascoltare anche quando è difficile, di mantenere aperti i canali del confronto, e di ricordare che il sapere si fonda sul rispetto e sulla libertà di tutti. L’Università di Firenze continuerà a essere uno spazio di dialogo, di pensiero critico e di responsabilità civile.”