Firenze, 13-4-2023 - Sciopero nazionale di 8 ore domani venerdì 14 aprile di tutto il personale Trenitalia. A proclamarlo sono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal. La protesta si terrà dalle 9 alle 17. I sindacati denunciano che "dalla fine della pandemia di fatto sono andate a peggiorare le condizioni di lavoro sia dei ferrovieri che degli addetti delle ditte appaltatrici di pulizia e di ristorazione".
Il 16 maggio 2022 l’amministratore delegato di Gruppo Ferrovie dello Stato ha presentato il piano industriale 2022-2031, dichiarando che nel corso dei prossimi 10 anni il Gruppo avrebbe visto l’assunzione di 40mila nuovi lavoratori ed investimenti per 190 miliardi, il tutto testualmente “per uno sviluppo sostenibile di infrastrutture e mobilità a servizio del paese”.
Alla luce di queste parole, la Filt Cgil ha chiesto a Trenitalia di “passare dalle parole ai fatti, avviando un confronto per conoscere nel dettaglio ove sarebbero intervenute le assunzioni e dove avrebbero trovato sfogo gli investimenti dichiarati”.
Ad esempio, prosegue la Filt Cgil, “in Toscana si registrano significative carenze di personale nelle Biglietterie e Assistenza ai viaggiatori, nel settore equipaggi (Capitreno e Macchinisti) oltre che nel comparto della Manutenzione. Per essere chiari, ad oggi le carenze non sono state sanate e non si vedono all'orizzonte né assunzioni né investimenti nei diversi settori. La mobilitazione in Trenitalia è stata quindi inevitabile: e non solo per le carenze di personale ma anche per una qualità della vita lavorativa che oggi più che mai emerge come una condizione irrinunciabile”.
Tra l'altro, nel settore della manutenzione, la Filt Cgil Toscana evidenzia che “abbiamo tutt’ora in atto una vertenza assieme agli altri sindacati, e con il coinvolgimento delle Istituzioni regionali e cittadine, che ci vede impegnati convintamente nel sostenere che vi sia la necessità di assistere ad una crescita e uno sviluppo del settore della manutenzione, che per noi deve tradursi in investimenti di riqualificazione impianti al fine di manutenere i nuovi Treni, anche attraverso la reinternalizzazione delle attività manutentive, che oggi vedono una loro esternalizzazione, in alcune realtà, di oltre il 45% del lavoro sviluppato”.
Le organizzazioni sindacali che hanno indetto lo sciopero chiedono “di riprendere un confronto serio finalizzato a risolvere le criticità per le lavoratrici e i lavoratori di Trenitalia". E aggiungono: “L’indeterminatezza di riferimenti sul futuro, il mancato rispetto degli accordi in essere, l’indisponibilità aziendale a mettere in atto soluzioni concrete alle criticità denunciate da sindacato e lavoratori e l’assenza di un adeguato piano assunzionale, scaricano le tensioni sul costo del lavoro, peggiorando le condizioni di lavoro dei ferrovieri ritenuti indispensabili durante l’emergenza sanitaria, ma oggi dimenticati da Trenitalia”.
Tra le richieste dei sindacati: un piano di assunzioni dettagliato; un adeguamento della quota ferie, specie nelle giornate di sabato e domenica, con la garanzia dell’equanimità del lavoro, nel rispetto dei tempi di riposo; un maggiore equilibrio nella conciliazione dei tempi di lavoro con quelli di vita privata, in risposta all’eccessiva saturazione dei turni di lavoro del personale degli equipaggi messa in atto da Trenitalia; il rilancio del settore della manutenzione; ridare centralità alla rete di Vendita ed Assistenza; trasparenza dei processi in atto nella riorganizzazione del personale degli uffici.