Firenze– E’ partita questa mattina l’organizzazione della Asl presso l’aeroporto di Peretola per i test Covid per chi arriva dalla Cina, con una postazione fissa di fronte al terminal lato tramvia, e il supporto della Protezione Civile e RAMI, la rete degli ambulatori della Misericordia. Alla partenza del servizio questa mattina ha voluto essere presente anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani che dopo l’ordinanza del Ministro della Salute, ha dato indicazioni per l’applicazione della misura, anche presso l’aeroporto di Peretola a Firenze, oltre che presso lo scalo pisano.
Ieri il dipartimento di prevenzione della Asl Toscana centro si è messo subito al lavoro per allestire il punto tampone a Peretola che oggi è operativo grazie alla collaborazione di Toscana Aeroporti che gestisce gli scali di Firenze e Pisa, di Enac e Usmaf.
Per la Asl Toscana centro erano presenti questa mattina anche il direttore sanitario, Emanuele Gori e il direttore amministrativo, Lorenzo Pescini, oltre a Gianni Nardone del dipartimento di Prevenzione, in sostituzione del direttore Renzo Berti.
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“Stamani ho firmato l’ordinanza per dare disposizione attuativa a quello che è l’indirizzo da parte del Ministro della Salute – ha dichiarato il presidente Giani - Deve essere un tampone obbligatorio perché vogliamo prevenire e capire e per noi questo diventa anche un modo per sequenziare l’evoluzione e verificare quindi la tipologia di virus in coloro che arrivano dalla Cina”.
I viaggiatori che provengono dalla Cina saranno quindi sottoposti a tampone antigenico. Gli eventuali positivi al test saranno poi sottoposti a test molecolare ai fini del successivo sequenziamento eseguito dal laboratorio dell’azienda ospedaliera universitaria di Careggi.
“Le altre iniziative che abbiamo previsto – spiega il direttore sanitario Emanuele Gori - riguardano la proroga dell’albergo sanitario B&B di Novoli la cui chiusura era prevista al 31 dicembre. Questo consentirà di poter ospitare eventuali positivi che non abbiano altra possibilità di isolamento”.
“Con Usmaf presidiamo i voli – spiega Gianni Nardone del dipartimento di prevenzione – e ci attiviamo subito con la disponibilità di personale a seconda dei flussi che ci vengono segnalati”.
Per chi risulterà positivo in ingresso dalla Cina è previsto che il fine isolamento avvenga solo dopo tampone molecolare negativo.
AGGIORNAMENTO - Postazioni per i tamponi Covid già allestite negli aeroporti di Pisa e di Firenze. Al momento comunque nessun controllo su passeggeri provenienti dalla Cina è stato effettuato. In Toscana non arrivano voli diretti: la Regione ha deciso di controllare anche chi vi giungesse con scalo. Ma al momento nessun caso del genere si è presentato. A Pisa stamani sono atterrati, provenienti da Dubai, dieci cinesi, ma che risiedono in Italia e non erano stati in Cina. A Firenze ne sono atetsi quattro via Francoforte domani.
In ogni caso la macchina organizzativa è pronta, “perché – come sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani – la situazione va monitorata”. E stamani il presidente Giani ha firmato l’ordinanza già annunciata ieri. A Pisa i tamponi saranno effettuati in locali vicini all’Usmaf, l’ufficio di sanità marittima, aerea e frontaliera. A Firenze due container della Protezione civile regionale sono stati allestiti nel parcheggio davanti all’aeroporto, lato tranvia: uno sarà utilizzato come sala di attesa e l’altro come ambulatorio.
“C’è chi dice – ha sottolineato Giani, presente durante le operazioni di allestimento - che si sarebbe potuto prevedere un tampone facoltativo, giusto a fini statistici e informativi. E invece no, deve essere obbligatorio: ci siamo già passati una volta e vogliamo stavolta prevenire, prevenire e capire. La preoccupazione infatti è che dall’omicron 5, variante che in Toscana e in Italia, dove la gran parte della popolazione è vaccinata, si riesce a contrastare con una presenza in ospedale assolutamente gestibile (oggi poco più di 400 persone) si passi velocemente a Gryphon, che in Cina, pur nell’assenza di informazioni sanitarie dettagliate, sappiamo che sta crescendo. E si tratta di una variante diversa e più aggressiva. I tamponi ci serviranno dunque a sequenzare l’evoluzione del virus”.
“La Regione - ha precisato ancora Giani - si muove in assoluta coerenza con disposizioni nazionali: attuiamo l’ordinanza del ministro”. Con un di più: la preoccupazione di “allestire alberghi sanitari per chi risultasse positivo e non ha un domicilio dove isolarsi”.
I passeggeri in arrivo dalla Cina saranno sottoposti a tamponi rapidi; chi risultasse positivo sarò sottoposto anche a tampone molecolare e, nel caso di conferma, ad isolamento fiduciario, da cui si potrà uscire, a differenza della norma generale, solo dopo un tampone molecolare negativo. Fondamentale, nel tracciamento di chi arrivasse in Toscana dalla Cina con uno o più scali, sarà la collaborazione delle compagnie aeree.
Nel 2019, ovvero prima del Covid - fonte Asseaeroporti - la Toscana ha superato negli scali di Firenze e Pisa gli 8,2 milioni di passeggeri (di cui quasi 5,4 transitati dall’aeroporto pisano). A Peretola, dove i viaggiatori passati dallo scalo sono stati quasi 2,9 milioni, i cinesi sono stati circa 43 mila. I tamponi a cui saranno sottoposti i passeggeri in arrivo dalla Cina non riguardano comunque solo i cinesi.
AEROPORTO DI PISA - Anche all’aeroporto Galilei di Pisa sono in corso le operazioni di verifica dei passeggeri provenienti dalla Cina. La ASL Toscana nord ovest, le Misericordie, l’Ufficio di Sanità Aerea di Pisa (USMAF), la Polaria, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, hanno predisposto una postazione, attiva in concomitanza dell’arrivo dei voli, dove vengono effettuati i tamponi sui passeggeri di nazionalità cinese provenienti dai Paese extra Schengen. In caso di positività al primo tampone antigenico, ne verrà effettuato un altro, molecolare, che verrà inviato al laboratorio dell’Azienda Ospedaliera che potrà così verificare se sono presenti eventuali nuove varianti. Al momento non sono stati effettuati tamponi.