Scoperta piantagione di marjiuana: un arresto a Monteriggioni

Operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Siena. Per spaccio di sostanze stupefacenti due arresti ad Arezzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 settembre 2020 20:11
Scoperta piantagione di marjiuana: un arresto a Monteriggioni

I Carabinieri di Monteriggioni, era da un po’ di tempo che tenevano d’occhio quel terreno abbandonato di proprietà della Curia Senese, usato in parte per coltivare diverse decine di piante di marjiuana. Ieri pomeriggio i militari, appostati in osservazione vicini al luogo usato per l’attività illecita, hanno sorpreso L.R. R. di anni 29 residente in Monteriggioni, intento ad accudire le “sue” piante annaffiandole e curandone il corretto accrescimento. Immediatamente fermato dai Carabinieri, è stato accompagnato presso la sua abitazione per effettuare una perquisizione domiciliare, al termine della quale veniva rinvenuta altra sostanza stupefacente pronta per essere consumata e materiale vario utilizzato per la pesa e il confezionamento dello stupefacente. Inoltre venivano rinvenute anche 50 cartucce calibro 22 delle quale L.R.

R. non aveva alcun titolo abilitativo per la detenzione. L’uomo che lavora in qualità di impiegato presso un’azienda del posto è stato arrestato e posto a disposizione della Procura della Repubblica di Siena, alla quale dovrà rispondere dei reati di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e detenzione abusiva di munizioni.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Arezzo, collaborati dai colleghi del Nucleo Cinofili di Firenze, hanno arrestato – dando esecuzione ai provvedimenti di custodia cautelare in carcere emessi dall’ufficio G.I.P. del Tribunale locale - due spacciatori albanesi, dopo averne seguito i movimenti per mesi e documentato minuziosamente l’illecita e fiorente attività di cessione della droga, prevalentemente cocaina ma in talune occasioni anche marijuana. Due i filoni investigativi portati avanti dai Carabinieri.

Il primo caso nella zona del viale Santa Margherita: lo spacciatore, 35enne albanese con precedenti di polizia, dopo essere stato contattato telefonicamente dai clienti, effettuava le consegne in bicicletta poco distante dalla sua abitazione incontrandoli negli spazi pubblici di centri commerciali e parcheggi. Pressoché identiche le modalità seguite anche dall’altro spacciatore arrestato, anche lui albanese di 34 anni e con precedenti, che prediligeva le zone di Ceciliano e di via Romana: al contatto telefonico via whatsapp seguiva la consegna nei posti concordati, per lo più zone isolate in prossimità di fabbriche, bar parcheggi, dove l’uomo giungeva in auto da solo.

In entrambi i casi l’attività investigativa, avviata grazie alle preziose segnalazioni di alcuni cittadini, ha consentito di raccogliere a carico dei due arrestati gravi indizi di colpevolezza in ordine a centinaia di cessioni di stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, consumati in città nell’arco dell’ultimo anno. I Carabinieri, con i numerosissimi servizi di osservazione e i pedinamenti portati avanti per quasi tre mesi, sono riusciti ad identificare parecchie decine di acquirenti ed a ricostruire una rete di oltre diecimila contatti da parte di una clientela composta prevalentemente da giovani assuntori locali e oramai fidelizzata; molti di loro hanno acquistato con regolarità negli ultimi anni (alcuni addirittura a partire dal 2005), due o tre volte a settimana, arrivando a perfezionare acquisiti per centinaia di dosi.

Dieci euro a grammo il costo della marijuana e 70/80 quello della cocaina, ma anche pagamenti in natura come nel caso di una giovane tossicodipendente che ha dichiarato ai militari di non aver mai pagato la droga in denaro, ma garantendo allo spacciatore in svariate occasioni prestazioni sessuali anche in strada all’aperto.

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