EMPOLI – È stata inaugurata ieri, giovedì 24 luglio, Casa Edera, la settima casa rifugio delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino, un traguardo che segna il numero più alto di case rifugio attive in tutta la Toscana, segno concreto di un impegno costante per offrire protezione, sicurezza e la possibilità di rinascere a donne e minori vittime di violenza. Un’iniziativa possibile grazie al finanziamento della Fondazione CR Firenze, che ha creduto nella necessità di ampliare i percorsi di accoglienza sul territorio.
Il nome scelto, Casa Edera, richiama il simbolo dell’espansione e del mettere radici: per le donne accolte sarà un luogo dove tornare a sentirsi riconosciute, valide nei propri bisogni, protette in un momento in cui il bisogno di sicurezza è assoluto, ma anche accompagnate verso un reinserimento nel tessuto sociale e lavorativo.L’inaugurazione è avvenuta poco prima della presentazione dei tre nuovi mezzi di soccorso dell’Associazione e della tradizionale cena dei volontari e donatori, in un clima di comunità e vicinanza.All’evento erano presenti Loredana Moraru, Assistente Sociale referente Codice Rosa SDS Empolese valdarno valdelsa, Giancarlo Consoli, Dirigente Commissariato di Polizia di Empoli, e Angelo Corrente, Comandante Compagnia dei Carabinieri di Empoli, in un segno tangibile di collaborazione tra tutti i soggetti della rete antiviolenza.
Perché la lotta alla violenza sulle donne è un lavoro di squadra che richiede ascolto, sinergia e risposte rapide ed efficaci.“Il bisogno nasce proprio da una richiesta spontanea, che negli anni si è fatta sempre più forte - ha dichiarato Maya Albano del Centro Lilith -. Negli ultimi anni infatti abbiamo registrato un aumento di circa il 25% delle richieste relative agli inserimenti in emergenza. Sempre più donne giovani, sempre più donne anziane arrivano a chiedere sostegno al nostro centro antiviolenza.
Questo chiede inevitabilmente una qualificazione delle risposte a tutti i livelli, attraverso la formazione congiunta con tutti gli attori della rete. La cittadinanza ha portato libri, giocattoli, pensieri. È stato bello vedere la cittadinanza partecipare, perché la violenza sulle donne può riguardare tutte noi in qualunque momento. Le donne che arrivano sono spesso inviate da carabinieri, ospedali, servizi sociali, e necessitano di bisogni primari. I doni servono per far sentire una donna accolta di fronte alle primissime necessità, ma il lavoro poi prosegue su tutti i livelli, anche con percorsi psicoeducativi per i bambini che spesso manifestano il loro disagio”.Anche l’assessora alle pari opportunità Regione Toscana Alessandra Nardini ha voluto essere presente.
“Ringrazio davvero di cuore tutte le volontarie e le operatrici di Lilith e le Pubbliche Assistenze per questo sforzo importante - ha dichiarato -, insieme alla Fondazione che ha sostenuto questa opportunità sul territorio empolese. Casa Edera significa riuscire ad aiutare più donne e i loro bambini a riprendere in mano la propria vita, libere finalmente dalla spirale della violenza. La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale che affonda le radici nel rapporto diseguale tra uomini e donne.
A poche ore dall’ennesimo femminicidio in Toscana, credo sia fondamentale rafforzare le reti antiviolenza e investire sulla prevenzione”.“Siamo molto orgogliosi che apra la settima casa rifugio - ha aggiunto Valentina Torrini, assessora alle pari opportunità Comune di Empoli -. Grazie a questa comunità immensa di volontarie e volontari che si prendono cura delle donne che fuggono dalla gabbia della violenza maschile, come dei loro bambini e bambine. Con loro portiamo avanti anche il progetto 'SOS RELAZIONI' nelle scuole empolesi, con l'obiettivo di educare ad un'affettività consapevole e responsabile, prevenire e riconoscere ogni forma di violenza, contrastare gli stereotipi di genere e promuovere una cultura della parità, valorizzando le differenze di genere come una risorsa.
Serve infatti aiutare le donne che hanno subito violenza, ma serve anche un cambiamento culturale profondo, altrimenti arriveremo sempre troppo tardi”.“Fin dall’inizio, anche con il codice rosa, abbiamo investito per dare risposte rapide ed efficaci - ha commentato Dimitri Bettini, Presidente ANPAS Toscana, sottolineando il percorso lungo che ha portato a questo risultato -, e oggi i centri d’ascolto sul territorio ci permettono di dare risposte concrete. Il lavoro del Centro Lilith ha reso più facile per le donne denunciare.
Per questo Casa Edera è un successo e ci dice che siamo sulla strada giusta”.“La settima casa rifugio rafforza il sistema che ruota attorno a Lilith, che riesce a rispondere h24 alle emergenze e ad attivare percorsi di tutela per le donne e per i minori, offrendo loro gli strumenti per una vita nuova. Siamo molto contenti di questa preziosa realtà”, ha concluso Alessio Mantellassi, sindaco del Comune di Empoli.Casa Edera potrà ospitare donne e minori vittime di violenza in uno spazio protetto, ad indirizzo segreto, per garantire la sicurezza delle ospiti.
Da lì, le donne potranno iniziare un percorso verso l’autonomia e la libertà, accompagnate e sostenute da un sistema di protezione e solidarietà che cresce, si rafforza e mette radici.