Mercati settimanali sospesi

Le associazioni di categorie valutano possibili soluzioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 marzo 2020 23:45
Mercati settimanali sospesi

Prudenza e precauzioni a tutela della salute pubblica. E’ l’imperativo che vige nel territorio, in conformità alle disposizioni e alle misure restrittive del Dpcm del 9 marzo, con particolare riferimento all’art 1 comma 2 che vieta ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e aperti al pubblico. Perciò molti comuni hanno disposto che non si svolgeranno i mercati in programma questa settimana.

Allo scopo di contrastare e prevenire il rischio di diffusione del Covid-19 il Comune di Tavarnelle Val di Pesa ha deciso di sospendere i mercati, previsti il primo giovedì 12 marzo e il secondo venerdì 13 marzo a San Donato in Poggio. Ne specifica contenuti e motivazioni un’ordinanza firmata dal sindaco David Baroncelli. “Considerata la ristrettezza dei tempi, che non ci consente di approntare adeguate misure di sicurezza, – spiega il primo cittadino – abbiamo deciso di annullare i mercati settimanali per i quali al momento non è possibile limitare e controllare le presenze dei fruitori. Abbiamo in programma la convocazione di un incontro con le associazioni di categorie per valutare insieme le possibili soluzioni allo scopo di mettere in sicurezza gli spazi del mercato”.

"I mercati, seppur non citati espressamente dal Dpcm del 9 marzo, rientrano fra le opzioni che i sindaci possono sospendere, in materia di assembramenti. In un momento eccezionale per il nostro Paese legato al propagarsi del Coronavirus, siamo pienamente concordi che la salute pubblica debba essere garantita come priorità irrinunciabile ed in questo senso, pur ritenendo che i mercati siano il posto più sicuro dove acquistare, rispetto ad altre realtà, siamo disposti fare i giusti e dovuti sacrifici -interviene Confesercenti Toscana- Occorre che amministrazioni comunali e Governo siano consapevoli che essere ambulante significa una famiglia ed impegni economici, ed un’interruzione delle attività almeno fino al 3 aprile, avrà un forte impatto in materia di liquidità far fronte alle scadenze e alle necessità della vita giornaliera. Queste le richieste che avanziamo:

Ai Comuni

- sospensione pagamento COSAP

- sospensione pagamento TARI

- non conteggio delle assenze

Al Governo:

- sospensione scadenze INPS

- finanziamenti immediati a tasso zero

- cassa integrazione per tutte le tipologie di aziende

- rinvio al 31 Dicembre dell’obbligo dell’invio telematico degli scontrini

- rinvio al 31 Dicembre della lotteria

- credito d’imposta per le aziende danneggiate

- sospensione pagamenti bollette, mutui e finanziamenti alla aziende".

Richieste avanzate con l’obiettivo di far sopravvivere le circa 12.000 imprese ambulanti toscane, parte integrante dei circa 200.000 a livello nazionale per un totale di 500.000 addetti. Un settore produttivo che non ha nessuna sussistenza e nessun paracadute, che vive solo del proprio lavoro. 

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