Mattarella bis: resta al Quirinale almeno fino al 2023

I commenti della politica toscana alla rielezione alla Presidenza della Repubblica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 gennaio 2022 18:44
Mattarella bis: resta al Quirinale almeno fino al 2023

Firenze 29/01/2022– Stamani è stato raggiunto l’accordo per rinnovare il voto a Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica per i prossimi sette anni. In contemporanea con l’elezione di Giuliano Amato a presidente della Corte Costituzionale.

E' nato a Palermo il 23 luglio 1941. Ha tre figli. Laureato in Giurisprudenza nel 1964 all’Università “La Sapienza” di Roma con il massimo dei voti e la lode, discutendo una tesi su “La funzione di indirizzo politico”, è stato iscritto nell’albo degli avvocati del Foro di Palermo dal 1967. Ha insegnato diritto parlamentare presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Palermo fino al 1983, anno in cui è stato collocato in aspettativa perché entrato a far parte della Camera dei Deputati.

Eletto deputato per la Democrazia Cristiana nel 1983 nella circoscrizione della Sicilia occidentale, ha fatto parte della Camera dei Deputati sino al 2008. In queste sette legislature ha fatto parte della Commissione Affari costituzionali, della Commissioni Affari esteri e del Comitato per la Legislazione, di cui è stato anche Presidente. E’ stato componente, inoltre, della Commissione bicamerale per le Riforme istituzionali dell’XI legislatura, di cui è stato Vice Presidente, della Commissione bicamerale per le Riforme istituzionali della XIII legislatura, della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi, della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia.

Nella XV legislatura è stato Presidente della Commissione Giurisdizionale della Camera dei Deputati. Nella XIII legislatura è stato Presidente del Gruppo parlamentare dei Popolari e Democratici (dall’inizio della legislatura all’ottobre 1998). Dal luglio del 1987 al luglio del 1989 è stato Ministro dei Rapporti con il Parlamento. Risalgono a quegli anni la riforma dell’ordinamento della Presidenza del Consiglio e l’abolizione della ordinarietà del voto segreto in Parlamento.

Dal luglio del 1989 al luglio del 1990 è stato Ministro della Pubblica Istruzione.

Approfondimenti

Dall’ottobre 1998 è stato Vice Presidente del Consiglio dei Ministri sino al dicembre 1999 quando è stato nominato Ministro della Difesa, incarico tenuto fino alle elezioni del giugno del 2001.

Nelle elezioni politiche del 2008 non si è ricandidato e ha concluso la sua attività politica. Nel maggio 2009 è stato eletto dal Parlamento componente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, di cui è stato Vice Presidente. Il 5 ottobre 2011 è stato eletto Giudice Costituzionale dal Parlamento ed è entrato a far parte della Corte Costituzionale con il giuramento dell’11 ottobre 2011. Il 31 gennaio 2015 è stato eletto dodicesimo Presidente della Repubblica.

La scelta che si va concretizzando di conferma del Presidente Mattarella mi riempie di gioia e soddisfazione. La soluzione più giusta e migliore per il Paese” Così – in un tweet – la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento e senatrice PD, Caterina Bini.

“L’Italia ha bisogno di responsabilità e di unità e Forza Italia, così come indicato dal Presidente Silvio Berlusconi, sosterrà la riconferma di Sergio Mattarella al Quirinale. Punto di riferimento autorevole per i tutti gli italiani, ineguagliabile custode dei valori repubblicani, nonché garanzia della credibilità internazionale. Con il Presidente del Consiglio Mario Draghi, assicurerà la stabilità di cui necessita il Paese e la continuità dell’azione di governo”  dichiara in una nota il sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini.

"L’elezione di Sergio Mattarella rappresenta una soluzione di altissimo profilo, che manterrà il paese nella stabilità e nella sicurezza necessarie in questo momento così delicato. Certamente si sarebbe dovuta trovare una soluzione condivisa che rispettasse il volere del Presidente, più volte espresso, ma, come abbiamo visto, le spaccature sempre più evidenti in seno al centrodestra hanno partorito una gestione disordinata delle trattative, che ci ha lasciato molto perplessi, con candidature di parte che non potevano essere da noi accettate" dichiara l'On. Rosa Maria Di Giorgi, Capogruppo Pd in commissione istruzione.

"Fino alla bocciatura della Presidente del Senato (che mai avrebbe dovuto essere esposta a tale rischio).Nel ringraziare dunque il presidente Mattarella per lo spirito di sacrificio che nuovamente dimostra, esprimiamo la massima soddisfazione per quella che è indubbiamente, allo stato delle cose, la soluzione migliore e di maggiore garanzia per le istituzioni del Paese. Mi preme anche sottolineare il comportamento del Pd, sempre molto coerente e molto rispettoso degli alleati. Purtroppo, per colpe non nostre, non è stato possibile avere la maggioranza allargata su figure che rispondessero alle caratteristiche richieste per un Presidente della Repubblica. Ovviamente Sergio Mattarella rappresenta il salto in avanti e la certezza di aver affidato il paese a mani esperte. A un campione delle istituzioni che ha già dimostrato di avere la sapienza e l’equilibrio giusto per traghettare il Paese in questa fase complicata.

Deve essere l’ultima volta che votiamo il presidente della repubblica con un metodo così obsoleto. Nelle democrazie mature, dove il potere è nelle mani del popolo sovrano, sono i cittadini ad eleggere il loro Presidente e non gli accordi di un Parlamento largamente delegittimato e non più rispondente alle reali esigenze della nazione. Fratelli d’Italia ha scelto da sempre la linea della coerenza e con coerenza abbiamo intrapreso il confronto per scegliere il prossimo inquilino del Colle.

Con la stessa coerenza abbiamo condiviso i percorsi virtuosi che ci hanno portato a governare regioni e comuni importanti, anche in Toscana. Non torniamo indietro e non cambiamo strategia per il futuro, poiché il Centrodestra è l’antidoto, da sempre, alla Sinistra immobilista e deleteria che ha frenato la crescita della regione, per non dire della nazione tutta. Uniti siamo forti, divisi facciamo il gioco della Sinistra. Sopratutto in Toscana, regione sempre meno rossa, se c’è una classe dirigente matura.” dichiara il Coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Fabrizio Rossi.

Oggi alle 15 il Vicepresidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano Sen. Massimo Mallegni, insieme alla deputata Erica Mazzetti, ha convocato un coordinamento regionale su Zoom per aggiornare i membri del coordinamento toscano sulle votazioni in atto per l’elezione del Presidente della Repubblica. Il Senatore ha svolto un’analisi degli scrutini avvenuti nei giorni precedenti ed ha delineato le prospettive del voto che avverrà in serata, in cui il Presidente Berlusconi ha indicato di votare il Presidente Mattarella per un secondo mandato.

“Rimarchiamo con grande orgoglio il ritorno di Forza Italia alla guida degli schieramenti moderati, così come avvenuto nelle riunioni con gli altri gruppi di maggioranza in cui il nostro coordinatore nazionale On. Antonio Tajani ha svolto il ruolo di leader e portavoce – afferma il Senatore Mallegni.

“Dalla settimana prossima torneremo al lavoro per i veri problemi del paese, consci della nostra rinnovata centralità nel panorama politico. Un ringraziamento ad Elisabetta Casellati, che si è sacrificata a nome del partito e, naturalmente, a Silvio Berlusconi, che si è sacrificato nell’interesse nazionale e questa mattina, con lo spessore che si deve ad uno statista conscio della mancanza dei numeri da entrambe le parti ha raggiunto un accordo che garantisse stabilità al nostro paese” – conclude il senatore azzurro. 

"Il neo-presidente Mattarella potrà continuare la sua difficile opera di risanamento del Paese in piena crisi sanitaria ed economica, un Garante ché le buone leggi che abbiamo continuino o comincino a funzionare, e quelle che non ci sono siano promulgate. Garante che ha portato Mario Draghi a capo del governo per la connessione vitale dell’operato del nostro Esecutivo con le sinergie europee, con quella larga maggioranza che dovrebbe ridurre al massimo le tensioni tipiche dei sistemi parlamentari democratici" commentano dall'ADUC.

Il Popolo della Famiglia Firenze, tramite il suo referente Pier Luigi Tossani, rilancia immediatamente l'appello del suo presidente nazionale, Mario Adinolfi, sulla piega ignobile che ha preso la trattativa per le elezioni alla Presidenza della Repubblica: Mattarella non può vivere serenamente questa sua rielezione al Quirinale, perché lo costringe a mancare alla parola data e a violare le considerazioni che da costituzionalista lui stesso ha ripetutamente compiuto sull’inopportunità della rielezione del presidente della Repubblica.

Se poi la soluzione fosse Mattarella giusto il tempo di far concludere il mandato a Palazzo Chigi a Draghi, per poi premiarlo con la presidenza della Repubblica che a quel punto Mattarella lascerebbe libera, allora si sarà fatto ulteriormente scempio della nostra Costituzione e tutti ne saranno complici”.

“La scelta di un Mattarella bis è la classica mossa dell’attuale classe politica italiana fatta perché tutto rimanga così com'è e nulla cambi. Del resto lo avevamo già visto nella precedente legislatura con la rielezione di Giorgio Napolitano” lo dichiara Maurizio Romani, segretario Ancora Italia Toscana.

“Alla fine vince il più machiavellico dei politici attuali, quel Matteo Renzi che aveva scelto Mattarella per far vedere la propria “forza” politica a Berlusconi ed uscire dal “Patto del Nazareno” come indiscusso vincitore” prosegue Romani.

Che conclude :”questo è ciò che ci chiede l’Europa: non siamo una repubblica presidenziale e Mario Draghi è una garanzia per portare a termine il compito assegnatogli dalle Lobby europee e internazionali, aiutate inoltre dall’apprezzamento dei media nazionali. Perché cambiare, dunque? C’è una sola incognita: le prossime elezioni, ma vien da chiedersi a questo punto quando saranno se ci saranno”.

Notizie correlate
In evidenza