Lucca: perché hanno votato contro una strada intitolata a Pertini?

La città in cattiva luce per la scelta del Centrodestra di non intitolare una via al partigiano-presidente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2023 23:40
Lucca: perché hanno votato contro una strada intitolata a Pertini?

Lucca, 19 ottobre 2023- Sulla scelta del Comune di Lucca, di non intitolare una strada a Sandro Pertini, si continua a discutere in tutto il paese. Il consiglio comunale di Lucca ha deciso infatti di non intitolare una via a Sandro Pertini, uno dei presidenti più amati d'Italia. La decisione ha suscitato un'ondata di indignazione sulla stampa e sui social media mettendo la città in cattiva luce a livello nazionale.

“Quando la toppa è peggiore del buco: sindaco Pardini faccia marcia indietro, chieda scusa ai lucchesi per l’ennesima brutta figura e abbia il coraggio di intitolare una strada a Sandro Pertini”. I gruppi di opposizione del consiglio comunale di Lucca (Partito Democratico, Lucca Futura, Sinistra con Lucca - Sinistra civica ecologista, Lucca è un grande noi, Lucca Civica-Volt-Lucca è popolare, Gruppo misto) rispondono al sindaco Mario Pardini.

“Il sindaco di destra Mario Pardini - spiegano - in evidente imbarazzo per la brutta figura che lui e la sua maggioranza stanno facendo a livello nazionale, su tutti i media, per provare a giustificare la bocciatura della mozione proposta dai gruppi di centrosinistra che semplicemente chiedeva la possibilità di intitolare una strada al Presidente Sandro Pertini, cerca di distogliere l’attenzione raccontando l’ennesima bugia ai cittadini lucchesi e tentando un volo pindarico nel quale, secondo lui, la precedente amministrazione comunale non avrebbe intitolato uno spazio pubblico ai giudici antimafia Falcone e Borsellino.

Niente di più falso: l’unico assente, il 23 maggio 2022, per i 30 anni dalla strage di Capaci, a Sant’Anna, nello spazio antistante la scuola primaria di via Matteotti, in occasione dell’intitolazione della piazza ai due magistrati simbolo dell’antimafia, è stato solo lui, Mario Pardini. Fosse stato presente avrebbe scoperto che non solo a Lucca la precedente amministrazione ha proceduto a intitolare uno spazio pubblico a Falcone e Borsellino, ma il progetto è stato costruito e portato avanti dai bambini della scuola di Sant’Anna, con un lavoro sulla legalità, sulla democrazia e sulla partecipazione da cui avrebbe molto da imparare lo stesso sindaco”.

“Se le televisioni nazionali all’epoca - continuano - non si sono interessate di Lucca quando fu bocciata la mozione di Casapound su Falcone e Borsellino - quella sì, strumentale - è perché al tempo c’era già un percorso avviato dal Comune con le scuole per arrivare all’intitolazione stessa e l’allora sindaco di Lucca, al quale (a differenza di Pardini) non mancava il coraggio, si alzò in piedi e disse che a Lucca ci sarebbe stata presto un’intitolazione a prescindere dalle provocazioni della destra dalla memoria selettiva. E così è stato, il 23 maggio 2022”.

“Se questa acrobazia di Pardini - concludono - sta a significare un cambio di idea e che quindi accetterà di intitolare una strada a Pertini, sconfessando coloro che lo tengono in ostaggio, prendiamo atto della marcia indietro e del fatto che questa sia diventata una priorità. Che dalle parole allora si passi ai fatti. Se invece è solo un modo per spostare l’attenzione, si informi almeno il sindaco di quello che dice, prima di mentire ai cittadini e di farsi portavoce dell’ennesima figuretta, della quale l’hanno probabilmente male informato i suoi più stretti - e un po’ distratti - collaboratori.

Lucca si candida per diventare capitale italiana della cultura, ma da oltre un anno finisce agli onori della cronaca nazionale solo per le scelte di parte e divisive di questa giunta, che rinnega storia e memoria in favore di un revisionismo che è fuori dal tempo e dal più semplice rispetto delle istituzioni democratiche. Attendiamo (non molto) fiduciosi”.

"Caro sindaco Pardini, Sandro Pertini non può essere divisivo, non può dare noia, non può fare paura: a Sandro Pertini bisogna solo dire grazie e intitolargli vie, piazze e scuole in ogni città. Faccia quindi marcia indietro, ci ripensi e intitoli quanto prima una strada al presidente della Repubblica Italiana più amato di sempre”. Così il segretario regionale di Azione, Marco Remaschi, che interviene in seguito alla bocciatura, da parte della maggioranza di centrodestra di Lucca, della mozione proposta dai gruppi di opposizione di intitolare una strada a Sandro Pertini.

“È sicuramente vero che anche la precedente amministrazione poteva intitolare una strada a Pertini, ma non può diventare divisivo o motivo di scontro anche l’ex Presidente della Repubblica - continua Remaschi -. Diventa molto pericoloso se si accetta di creare fratture anche su figure come Pertini, ne val del rispetto delle istituzioni democratiche e della Costituzione. Sandro Pertini è stato un partigiano e un Presidente della Repubblica che nello svolgimento delle sue funzioni ha saputo ben rappresentare l’unità della Nazione come pochi altri prima di lui. A Pertini l’Italia e tutti noi dobbiamo molto: intitolargli una strada è un onore dovuto, negarglielo una pagina triste e nera per Lucca e per il nostro Paese tutto”. 

"Una decisione vergognosa e inaccettabile", ha dichiarato Eros Tetti, portavoce regionale di Europa Verde. "Lucca è una città moderata che ha fatto, da sempre, garbo ed eleganza una sua bandiera. Oggi, invece, cade nella trappola di chi si è definito "fascista del terzo millennio" e di fatto lo sta dimostrando nei fatti. Con questa decisione, il sindaco Pardini e le forze più moderate si sono dimostrati ostaggio di una mentalità reazionaria che sta solo dividendo e facendo male a tutta la città".

"Lucca ha bisogno di rinascere e prepararsi per le dure sfide presenti e future. È intollerabile che si metta Lucca alla gogna con queste scelte così grette, un contentino ai fan della destra estrema che sostiene Pardini. Sarebbe interessante chiedere agli elettori moderati della coalizione di Pardini, sicuramente la maggioranza, cosa ne pensano di questa offesa alla memoria del Presidente più amato dagli italiani", hanno aggiunto Luca Fidia Pardini e Marta Glenda Lugano, co-portavoce provinciali di Europa Verde.Europa Verde ha annunciato che sta lavorando per portare la questione in Parlamento con Angelo Bonelli, deputato e portavoce nazionale.

«Desta stupore quello che è avvenuto in consiglio comunale a Lucca. La giunta guidata dal centrodestra ha bocciato la mozione presentata dall'opposizione per intitolare una via a Sandro Pertini, che fu presidente dal 1978 al 1985, è stato partigiano, ed è spesso ricordato come uno dei capi di Stato più amati dagli italiani»interviene così Daniele Vanni, segretario del Pd Vinci, sul caso di Lucca.

«Il valore umano e lo spessore politico di Sandro Pertini non possono essere messi in discussione quando parliamo della storia del questo Paese, al di la del proprio colore politico e del ruolo che si svolge all'interno di un consiglio comunale – continua Vanni - Pertini oltre ad aver contribuito al raggiungimento della democrazia , nel corso del tempo, in un contesto particolarmente complicato, ha assunto un ruolo di straordinaria valenza morale e istituzionale, capace di interpretare, al di là degli schieramenti politici, sentimenti e domande che si agitavano in quegli anni nell’animo della gente.

Di fronte alla storia di un uomo che ha dedicato la vita alla difesa della libertà e all’affermazione della giustizia sociale non ci si può opporre alla volontà di ricordarlo con l'intitolazione di una via.

A Vinci nel 2015-ricorda il segretario- in occasione delle iniziative organizzate dall'amministrazione comunale in collaborazione con l'Anpi per l'anniversario della Liberazione del nostro comune fu intitolato il giardino antistante Villa Reghini proprio a Sandro Pertini.

Tutta la giunta comunale di allora, all'inizio del prima mandato del sindaco Giuseppe Torchia, votò convintamente a favore con la consapevolezza che la memoria si esercita anche intitolando strade e piazze a donne e uomini che hanno combattuto per la libertà di cui godiamo oggi e che nella loro vita hanno rappresentato al meglio i valori della nostra Costituzione».

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