Il Consorzio Chianti Colli Fiorentini: 'Attacco dell’Ue al settore'

FDI: “Irricevibile la proposta irlandese"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2023 22:31
Il Consorzio Chianti Colli Fiorentini: 'Attacco dell’Ue al settore'

“Dall’Irlanda può partire un effetto domino che interessa tutta l’Europa e questo sarebbe un danno inestimabile per il nostro comparto”. Questo l’allarme lanciato da Marco Ferretti, presidente del Consorzio Chianti Colli Fiorentini relativamente alla notizia del via libera da parte della Commissione Europea alle avvertenze sanitarie obbligatorie sulle etichette di vino, birra e liquori in Irlanda. Continua Ferretti: “Dopo la pandemia, l’aumento delle bollette e i rincari dovuti alla guerra in Ucraina, questo è un ulteriore colpo che rischiamo di dover affrontare.

Questa decisione da parte della Commissione Europea rappresenta un vero e proprio attacco al nostro settore in termini di immagine. Se dovesse essere deliberata questo provvedimento a livello europeo le aziende vinicole, compreso il nostro Consorzio, subiranno dei danni importanti che si ripercuoteranno, inevitabilmente, anche sulle vendite dei nostri prodotti a livello globale”.

“L’ultima decisione dell’Unione Europea in merito alla produzione vinicola è del tutto irricevibile. Dando il via libera alla normativa irlandese che paragona il vino a un prodotto nocivo come le sigarette, si rischia un danno economico e culturale inestimabile. Siamo soddisfatti per la netta contrarietà espressa dal Ministro all’Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida” lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano Francesco Torselli e il vice-capogruppo Vittorio Fantozzi, vice-presidente della Commissione Politiche agricole.

"Si vuole equiparare il vino ai superalcolici ma il vino, consumato in modo moderato è un alimento sano. Pensiamo che questa scelta dell'Unione europea non miri a garantire la salute ma, invece, a condizionare i mercati - sottolineano Torselli e Fantozzi - Non possiamo dimenticare che nel 2021 Bruxelles avanzava la pretesa della dealcolizzazione del vino anche per le produzioni a denominazione d’origine e non solo per quelle da tavola, un’eresia se non una perversione! Si voleva abbassare la gradazione alcolica del vino aggiungendo acqua. Da Bruxelles sembra si dilettino a mettere ko identità, filiera, produzione e occupazione, mentre come Fratelli d'Italia abbiamo sempre difeso made in Italy e enogastronomia salutare”.

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