Giovedì 5 Gennaio partono i saldi invernali 2023

I consigli facili da seguire per evitare di cadere in trappola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 gennaio 2023 15:00
Giovedì 5 Gennaio partono i saldi invernali 2023

Firenze, 4 gennaio 2023– Arrivano i saldi di fine stagione che nella maggior parte della Penisola cominceranno il prossimo 5 gennaio. Sono oltre 15 milioni le famiglie italiane interessate dai saldi che dureranno 60 giorni e si calcola che ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro di affari di 4,7 miliardi.

Forte l’interesse da parte dei consumatori: il 72% degli intervistati toscani si dichiara interessato ad acquistare almeno un capo in saldo, per un budget medio di circa 216 euro a persona. È quanto dichiara Confesercenti Toscana.

“Nonostante la forte preoccupazione diffusa tra i consumatori ed i commercianti data dall’aumento delle bollette, dal caro carburante e da un’inflazione che non si aveva così alta dagli anni Ottanta, l’andamento delle vendite natalizie sono andate bene, oltre le aspettative, trainate in particolar modo dal flusso di turisti che hanno visitato la nostra regione – afferma Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana -. In questo primo weekend di saldi ci aspettiamo quindi una partenza forte sulla scia della seconda metà di dicembre, con una spesa media regionale positiva, incoraggiata dalle presenze previste per il ponte dell’Epifania soprattutto nelle città a forte vocazione turistica, mentre si prevede un leggero calo nelle città più piccole, nelle periferie e nei quartieri”.

Approfondimenti

La spesa

 La media di 216 euro prevista per i consumatori toscani è in linea con la spesa delle altre regioni del centro Italia, budget sensibilmente più alto di quello allocato in media nelle regioni del Nord e del Sud.

Chi compra

 Ad attendere l’apertura delle vendite di fine stagione sono soprattutto le donne: 3 su 4 sono interessate all’acquisto, contro il 69% degli uomini.

Dove si compra

 Nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi rimangono un evento fortemente legato all’esperienza di shopping nei negozi. L’89% dei consumatori toscani che parteciperanno ai saldi acquisterà uno o più prodotti presso un punto vendita fisico, mentre il 59% si rivolgerà all’online.

Cosa si compra

 Quest’anno, in cima ai desideri dei toscani ci sono i maglioni: a progettare di acquistarne è il 63% degli intervistati, una quota quest’anno leggermente superiore a quella dei consumatori interessati alle scarpe (62%), acquisto tradizionale dei saldi invernali. Seguono, a distanza, l’intimo (indicato dal 41%), gonne e pantaloni (39%), magliette, canottiere e top (35%), camicie e camicette (33%), borse (31%), oltre ad un 30% che proverà a portarsi a casa un capospalla a prezzo scontato. Il 28% dei consumatori cercherà invece abiti e completi, mentre il 26% approfitterà dei saldi per un nuovo foulard, sciarpa o cappello. Il 22% cercherà invece un’occasione sulla biancheria per la casa. Infine, c’è un 20% che punta ad acquistare in saldo un prodotto di piccola pelletteria (portafogli, portacarte, etc..) e un 18% cinture.

“Siamo lontani dai 160 a persona dell’inverno 2020, l’ultimo pre-pandemia, ma i numeri sono in aumento rispetto agli ultimi due anni” afferma Lorenzo Nuti, presidente di FederModa Confcommercio Pisa, membro di Giunta e Consiglio nazionale di FederModa Italia e presidente Giovani Imprenditori FederModa Italia Confcommercio. “Un dato incoraggiante che conferma quanto i saldi rappresentino un momento fondamentale per commercianti e consumatori, un'occasione unica considerato che terminato questo periodo non saremo in grado di riproporre gli stessi prezzi.

Rispetto all'anno scorso registriamo un interesse maggiore per i saldi, anche grazie all'introduzione della data unica del 5 gennaio che ha significato maggiore chiarezza. Abbiamo lavorato con impegno per ottenere un'unica data che rappresenta una base da cui partire per richiedere il posticipo della data di inizio dei saldi. Durante la stagione tradizionale i clienti hanno speso meno del solito per calzature e abbigliamento e a rallentare le vendite ci si è messo anche il clima, ancora particolarmente mite e addirittura quasi estivo fino all’inizio di novembre”.

Tra i capi più ricercati “Ci sono quelli più comodi e da usare nella quotidianità, come sneakers, maglieria, jeans, camicie e accessori, ma con la fine delle restrizioni è tornato l'interesse anche per vestiti e abiti da cerimonia”.

“I saldi sono l'occasione ideale per far recuperare un po’ di ossigeno e la liquidità necessaria ai commercianti per il nuovo anno, a maggior ragione dopo mesi difficili in cui l’esplosione dei costi energetici e l'inflazione in costante aumento hanno minato la propensione alla spesa delle famiglie” dichiara il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. “I negozi di vicinato rappresentano una garanzia di professionalità e qualità, una vera opportunità per i consumatori in questo periodo dell'anno”.

Confcommercio ricorda le regole base dei giorni di saldi

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: è obbligo del negoziante indicare il prezzo normale di vendita e lo sconto. Non necessaria l’indicazione del prezzo finale risultante dopo lo sconto.

6. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

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