Firenze celebra la Giornata degli Internati Italiani nei Lager nazisti

Cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore anche alla Prefettura di Prato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 Settembre 2025 16:18
Firenze celebra la Giornata degli Internati Italiani nei Lager nazisti

Nella mattinata, Firenze ha reso omaggio agli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda guerra mondiale, con una cerimonia tenutasi presso il Salone Carlo VIII di Palazzo Medici Riccardi.

L’iniziativa, promossa dalla Prefettura di Firenze in occasione della prima celebrazione della Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale, istituita con la legge n. 6 del 13 gennaio 2025, ha visto la consegna delle Medaglie d’Onore conferite dal Presidente della Repubblica ai familiari di cinque cittadini italiani, militari e civili, deportati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.

Le Medaglie d’Onore, previste dalla legge n. 296 del 27 dicembre 2006, rappresentano un riconoscimento morale e istituzionale per coloro che affrontarono la prigionia con coraggio e dignità, rifiutando ogni forma di collaborazione con il regime nazista. Insigniti e Comuni di riferimento:

Pio Capriotti – Comune di Certaldo

• Laro Covati – Comune di Certaldo

• Gino Lanari – Comune di Sesto Fiorentino

• Antonino Rizzo – Comune di Firenze

• Rino Tracchi – Comune di Figline e Incisa Valdarno

La giornata è iniziata alle ore 9:00 con una commemorazione pubblica presso il Monumento agli Internati in Piazzale Caduti nei Lager (Fortezza da Basso), recentemente restaurato e arricchito da una nuova targa. L’iniziativa, promossa dal Comune di Firenze, ha visto un’ampia partecipazione cittadina e scolastica, con il coinvolgimento attivo degli istituti del territorio. La cerimonia ufficiale si è svolta in Prefettura alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. Sono intervenuti con saluti istituzionali il Prefetto di Firenze, Francesca Ferrandino, l’Assessora alla Cultura della Memoria e della Legalità del Comune di Firenze, il Presidente della sezione fiorentina di ANED e il Presidente della sezione fiorentina di ANEI. Tra i presenti, anche una classe della scuola superiore Alberti Dante, coinvolta nel percorso di educazione alla cittadinanza e alla memoria.

Durante la cerimonia, sono stati proiettati estratti video di testimonianze di internati militari, realizzati da ANEI con il supporto del Fondo italo-tedesco per il Futuro. A seguire, gli interventi del Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza, Vannino Chiti, del docente di Diritto costituzionale all’Università di Firenze, Giovanni Tarli Barbieri, hanno offerto spunti di riflessione sul significato storico e civile della giornata. La cerimonia si è conclusa con la consegna delle medaglie ai familiari degli insigniti ex internati militari.

Stamani, anche a Prato, il Prefetto Michela La Iacona, alla presenza delle Autorità civili e militari, ha consegnato la medaglia d’onore conferita dal Presidente della Repubblica, con decreto dell’8 luglio 2025, alla memoria di Giuseppe Torrini, già residente a Carmignano, deportato ed internato nei lager nazisti e destinato al lavoro coatto per l’economia di guerra. La medaglia è stata ritirata dalla vedova del Sig. Torrini, accompagnata da alcuni familiari che hanno partecipato alla cerimonia, in un clima di toccante commozione.

“La consegna della Medaglia d’Onore alla memoria del Sig. Torrini rappresenta, per la nostra comunità e per lo Stato, un atto di profonda gratitudine” - ha detto il Prefetto nel suo discorso - “… la memoria, soprattutto quando è dolorosa, è un patrimonio che ci interpella e ci obbliga a ricordare che i diritti fondamentali della persona, che oggi consideriamo acquisiti ed irrinunciabili, furono un tempo negati con brutalità. Coltivare la memoria significa riaffermare, con forza, che la libertà, la democrazia e la dignità umana non possono mai essere messe in discussione…”.

Nel corso della cerimonia è stato proiettato un video realizzato dall’Associazione Nazionale Ex Internati, le cui intense immagini hanno rievocato con forza il dramma vissuto da coloro che subirono l’abominio della deportazione. La testimonianza di un sopravvissuto ha reso tangibile le inumane condizioni cui erano costretti i prigionieri. Con grande slancio emotivo, Jasmine Polvani e Matilde Maria Ciani, della Consulta Provinciale degli Studenti, hanno dato lettura dei messaggi fatti pervenire dal Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dal Presidente della Sezione di Firenze dell’A.N.E.I., messaggi nei quali è stato sottolineato che la “Resistenza senz’armi” degli I.M.I.

“e il loro NO sono tra le fondamenta della nostra Repubblica, della nostra Costituzione democratica… e del ripudio della guerra come “strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’ (art. 11 della nostra Costituzione)…” ed ancora che “…Le Medaglie d’Onore che oggi vengono consegnate hanno un valore altissimo: esse non sono soltanto un riconoscimento formale, ma rappresentano il tributo della nostra Repubblica alla dignità, al sacrificio ed al coraggio di migliaia di militari e civili che, dopo l’8 settembre 1943, rifiutarono di aderire alla Repubblica Sociale e pagarono con la prigionia nei campi tedeschi la loro scelta di fedeltà alla Patria ed ai valori di Libertà…”. 

Significative riflessioni sono state poi offerte dal Presidente provinciale di A.N.E.D. – Associazione Nazionale Ex Deportati, il quale ha ricordato che “… Prato, città profondamente segnata dalla guerra e dalla ricostruzione, conosce il valore della memoria e il prezzo della libertà. Lo dimostrano le tante iniziative promosse in questi anni per ricordare i deportati degli scioperi del marzo del ’44 e certamente gli IMI e per tenere viva la loro testimonianza…”.

Anche il Sindaco del Comune di Carmignano è intervenuto evidenziando che “…il riconoscimento della Medaglia d’Onore alla memoria di Giuseppe Torrini è per tutta la nostra comunità una tappa fondamentale nella costruzione della casa della memoria. Adesso, spetta alle future generazioni proteggerla e custodirla...”.

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