Fiorentina allo sfacelo, con il Lecce sconfitta agghiacciante

Prestazione assurda e senza anima, ai pugliesi basta un gol nel primo tempo. Pioli in confusione, squadra allo sbando

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 Novembre 2025 18:13
Fiorentina allo sfacelo, con il Lecce sconfitta agghiacciante
Foto Fabio Vanzi

Domanda: ma secondo voi ha senso parlare della partita, dopo tutto quello di agghiacciante che si è visto in campo? Dopo aver visto un bambino piangere, all’angolo del viale dei Mille, e quel bischero del babbo rimproverarlo perché “non voglio veder piangere per una partita”, mammamia, evviva il grande cuore del bambino che piange, vale la pena? Perché davvero vale riesumare quel film, Non ci resta che piangere.

E aspettare, in queste ore decisive. Perché Pioli potrebbe essere al capolinea, ma si sente dire che lui non si dimette. E la società non lo caccia, perché se ne prende un altro poi deve pagarne due (la Juve ne ha tre, a libro paga, ma Tudor l’ha cacciato). Ma, domanda due, esiste una società? Esiste gente che si prende la responsabilità delle decisioni, e soprattutto che sa prendere le decisioni? Ferrari, direttore generale? Stephan, il Ceo venuto da Oltreoceano? Ma lo sa che cos’è il pallone, il calcio italiano, il tifo, la gente, questa Firenze che qualche saccentone travestito da giornalista tv si ostina a offendere senza pensare alla storia del calcio in questa città e alla passione viva della gente? Anche oggi il Franchi era una bolgia, all’inizio della partita, tifo assordante, e alla fine, con quei cori anche minacciosi, “Se andiamo in B vi faremo un culo così” e poi anche “Vi romperemo il culo”, e in più “A mezzanotte, uscite a mezzanotte”, vago ricordo delle famose corse con pedate nel didietro per viale dei Mille rimaste nella storia.

E dunque tutti aspettano la Voce del Padrone. Commisso, subito. Per annunciare immediatamente prima un direttore sportivo, perché è quello che pensa il progetto, poi un allenatore, al limite nel tempo della sosta per la nazionale che casta abbastanza a fagiolo, anche perché subito dopo dal Franchi passerà la Juve.

Ma la Fiorentina non parla. Non hanno nemmeno il coraggio e il pudore di presentarsi in sala stampa, la società e il tecnico, almeno per scusarsi ufficialmente con la gente di Firenze. Perché le scuse sono la prima cosa che ci si possa aspettare. Ma non la sola. C’è da capire perché: quattro punti in dieci partite, vittorie zero, differenza gol meno 9, in classifica dietro c’è solo il Genoa che tuttavia domani a Sassuolo potrebbe anche vincere o pareggiare, e allora… allora peggio. Lo spettro della serie B. E c’è da capire perché: allenatore in confusione, che non capisce le caratteristiche dei giocatori? Giocatori scarsi? Eppure sono tanti i convocati nelle nazionali, per quello che può valere. Giocatori che remano contro? Certo, per dirne uno, Fagioli non è più quello che avevamo visto in campo con Palladino.

Fagioli. Uno dei primi sul banco degli imputati. Oggi, con Nicolussi Caviglia, un tempo solo in campo, ammoniti nel primo quarto d’ora, incapacità totale di prendere in mano il centrocampo, anche perché Ndour si è fatto notare soprattutto, dopo un primo delizioso colpo di tacco, per le palle perse. Già, le palle perse. Contro il Lecce – nulla di supersonico il Lecce: squadra però veloce e attenta a fare quello che sa fare, e che Di Francesco ha impostato – a iscriversi al Club delle Palle Perse sono stati in tanti.

Ndour, s’è detto: suo e di Ranieri – ah, oscena la scenata sul presunto rigore per un autofallo, e la prestazione nel compesso: ripensiamoci, prima di seguitare a incensarlo – l’errore che ha consentito a Tete Morente di andare in fascia e mettere in mezzo un pallone che il serenamente incontrollato Berisha ha depositato in porta da pochi passi. Dodo, tanto movimento ma efficacia pochina e palle perse un’infinità. Dzeko, sempre in movimento ma sempre leggerino sul pallone, e anche lui iscritto.

E poi Pongracic, i due direttorini sempre nascosti e mai pronti a palle traccianti e filtranti… ma per chi, se la squadra non si muove? Se Kean si danna lassù in cima nel deserto?

Foto Fabio Vanzi

Già, Kean. Anche lui, comunque, insufficiente. Incaponito nel gioco da solo, e soprattutto due gol falliti in maniera incredibile, uno con un appoggio loffio ripreso da Falcone sulla linea, l’altro di testa con palla schiacciata troppo davanti al portiere, per giunta con fallo sul difensore. Quanto a “bovi” mangiati, comunque, al club si iscrivono Gudmundsson con una legnata pazzesca ma inutile finita larga e soprattutto Sohm che ha sparato alto un rigore in movimento, davvero più facile segnarlo che sbagliarlo. Ma non sono che punte di un iceberg, l’iceberg di una squadra assente, inutile, ferma, morta, senza gioco e senz’anima.

La piazza, e non solo la piazza, chiede però solo la testa di Pioli. Giusto o no, vediamo. Pensiamo però che Pioli aveva chiesto Kessie e si è ritrovato Sohm, aveva chiesto Bernabé e si è ritrovato Nicolussi Caviglia, probabilmente aveva chiesto anche qualche altra cosa, e si è ritrovato il “mezzone”, come dicono i tifosi. E dunque, il cerchio si chiude sul solito pensiero. “Fuori le palle, tirate fuori le palle” ha cantato la curva. Ai giocatori. Ma è bene che se ne faccia carico anche qualcun altro. Questione di dignità, da condividere tra tutti, lì dentro.

FIORENTINA (3-5-2): De Gea; Pongracic, Comuzzo (76' Fazzini), Ranieri; Dodò, Fagioli (45' Gudmundsson), Nicolussi Caviglia (45' Mandragora), Ndour (45' Sohm), Fortini; Dzeko (59' Piccoli), Kean. A disp:Martinelloi, Lezzerini, Marì, Kouadio, Parisi, Kospo, Richardson. All. Pioli

LECCE (4-3-3): Falcone; Veiga, Tiago Gabriel, Gaspar, Gallo; Berisha (76' Maleh), Ramadani, Coulibaly; Banda (73' Pierotti), Stulic (88' Camarda), Morente (88' Drame). A disp: Fruchtl, Samooja, Kouassi, Siebert, Ndaba, Sala, Helgason, Sottil, N’Dri. All. Di Francesco.

ARBITRO: Rapuano di Rimini; assist. Palermo-Barone; quarto uomo Ayroldi; Var Massa-Maresca

MARCATORI: 23' Berisha (L)

NOTE: ammoniti 14' Nicolussi Caviglia(F), 15' Fagioli (F), 40' Veiga (L), 66' Kean (F), 87' Ranieri (F). Angoli 4-4. Spettatori 18.184

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