Coronavirus Toscana, il bollettino: 1.041 nuovi casi

Oggi 22 aprile 33 decessi, -27 ricoveri e terapie intensive stabili. Pistoia: da settembre al 18 aprile 1615 ricoveri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 aprile 2021 15:13
Coronavirus Toscana, il bollettino: 1.041 nuovi casi

In Toscana sono 219.970 i casi di positività al Coronavirus, 1.041 in più rispetto a ieri (1.015 confermati con tampone molecolare e 26 da test rapido antigenico). I nuovi casi sono lo 0,5% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,8% e raggiungono quota 190.006 (86,4% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 13.896 tamponi molecolari e 10.543 tamponi antigenici rapidi, di questi il 4,3% è risultato positivo. Sono invece 8.781 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 11,9% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 23.989, -2% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.781 (27 in meno rispetto a ieri), di cui 257 in terapia intensiva (stabili). Oggi si registrano 33 nuovi decessi: 21 uomini e 12 donne con un'età media di 79,6 anni.

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione Civile Nazionale - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.L'età media dei 1.041 nuovi positivi odierni è di 42 anni circa (il 20% ha meno di 20 anni, il 25% tra 20 e 39 anni, il 32% tra 40 e 59 anni, il 18% tra 60 e 79 anni, il 5% ha 80 anni o più).Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (1.015 confermati con tampone molecolare e 26 da test rapido antigenico).

Sono 60.221 i casi complessivi ad oggi a Firenze (290 in più rispetto a ieri), 19.847 a Prato (124 in più), 20.605 a Pistoia (124 in più), 12.340 a Massa Carrara (75 in più), 22.946 a Lucca (104 in più), 27.042 a Pisa (116 in più), 16.203 a Livorno (65 in più), 20.139 ad Arezzo (53 in più), 12.215 a Siena (65 in più), 7.857 a Grosseto (25 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.Sono 569 i casi riscontrati oggi nell'Asl Centro, 329 nella Nord Ovest, 143 nella Sud est.La Toscana si trova al 13° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 5.957 casi per 100 mila abitanti (media italiana circa 6.547 per 100 mila, dato di ieri).

Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 7.720 casi, Pistoia con 7.064, Pisa con 6.467, la più bassa Grosseto con 3.576.

Complessivamente, 22.208 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (457 in meno rispetto a ieri, meno 2%).

Approfondimenti

Sono 30.787 (846 in più rispetto a ieri, più 2,8%) le persone, anch'esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (ASL Centro 12.947, Nord Ovest 9.920, Sud Est 7.920).Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti COVID oggi sono complessivamente 1.781 (27 in meno rispetto a ieri, meno 1,5%), 257 in terapia intensiva (stabili rispetto a ieri).Le persone complessivamente guarite sono 190.006 (1.492 in più rispetto a ieri, più 0,8%): 0

persone clinicamente guarite (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all'infezione e 190.006 (1.492 in più rispetto a ieri, più 0,8%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.Dei nuovi decessi: 21 sono uomini e 12 donne con un'età media di 79,6 anni.Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 15 a Firenze, 2 a Prato, 1 a Massa Carrara, 3 a Lucca, 3 a Pisa, 1 a Livorno, 4 a Arezzo, 2 a Siena, 2 a Grosseto.Sono 5.975 i deceduti dall'inizio dell'epidemia cosi ripartiti: 1.905 a Firenze, 489 a Prato, 532 a Pistoia, 506 a Massa Carrara, 608 a Lucca, 638 a Pisa, 387 a Livorno, 404 ad Arezzo, 270 a Siena, 156 a Grosseto, 80 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 161,8 per 100 mila residenti contro il 197,8 della media italiana (12° regione).

Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (264,0 per 100 mila), Firenze (191,4) e Prato (190,20), il più basso a Grosseto (71).

L'OSPEDALE DI PISTOIA. Dal marzo 2020 l'Ospedale San Jacopo è stato direttamente e profondamente coinvolto nella gestione della diagnosi e della cura dei pazienti ricoverati affetti da Covid-19, provenienti da tutta la Provincia pistoiese e da molte altre zone dell’area vasta centro.

In ogni fase dell’epidemia la gestione dei pazienti è stata effettuata dal personale medico di Area Medica in particolare di Medicina interna, come numero, e da alcune Specialistiche di Area Medica (pneumologia, gastroenterologia, malattie infettive, diabetologia e geriatria ) con il supporto del personale chirurgico.

"E' evidente - racconta il dottor Grabriele Nenci, coordinatore dell'Area Covi-19- che tutto l'Ospedale e quindi tutte le altre specialistiche hanno contribuito al risultato, ciascuna svolgendo ruoli anche molto diversi rispetto al solito, con una enorme capacita' di adattamento e grande dedizione al lavoro, svolgendo sempre al meglio le proprie mansioni, anche in condizioni di reale criticità . Criticità legate a un numero elevato dei pazienti e alla necessita' continua di adeguare i posti letto in base alle richieste del Pronto soccorso. In questo senso la Direzione Sanitaria ha svolto un ruolo fondamentale, quotidiano, capillare e sempre basato sul buon senso oltre che sui datai oggettivi.

Le Specialistiche di Area Chirurgica hanno collaborato alla copertura dei turni pomeridiani in supporto al gruppo di area medica" .

Dichiara il dottor Giancarlo Landini, Direttore del dipartimento delle Specialistiche Mediche. "l'ospedale di Pistoia è stato oggettivamente una delle nostre strutture numericamente più impegnate e con una altissima capacità reattiva nella gestione organizzativa .E ‘ stato fatto un grande lavoro di squadra medici ed infermieri hanno lavorato in questo difficile frangente in maniera coordinata ottenendo degli ottimi risultati terapeutici. Pistoia può essere orgogliosa del suo ospedale“.

L’analisi dei dati, in particolare del numero dei ricoveri giornalieri, svela una non così netta separazione fra le varie fasi pandemiche in particolare quelle successive all’estate 2020: la cosiddetta seconda e terza ondata.

Spiega il dottor Nenci: "a Pistoia, in pratica, si è avuta un’unica seconda ondata che è iniziata attorno al primo settembre 2020 – con una salita più lenta rispetto al marzo precedente – e che dura tutt’ora".

Dal primo settembre 2020 al 18 aprile 2021 solo nel presidio ospedaliero di Pistoia sono state ricoverate 1615 persone nei setting adibiti presso in ospedale, le cinque “aree di isolamento”: B (in precedenza Area chirurgica B), C (ex Area medica C), D (ex Area medica D), WS (ex Week-Surgery), oltre alla Terapia intensiva, comprensiva anche di alcune parti delle sale chirurgiche. Rispetto alla prima fase della pandemia (marzo-agosto 2020) i 229 giorni della seconda fase (settembre 2020-aprile 2021) ha visto colpiti pazienti con età media decisamente più bassa, rispettivamente 70 e 54 anni, e di conseguenza con un numero di comorbidità inferiore.

La gestione dei pazienti ha portato ad un utilizzo della ventilazione non invasiva (caschi Cpap e ossigenoterapia ad alti flussi) in percentuale variabile dal 25 al 45% con conseguente rilevante aumento del carico di lavoro per il personale medico e infermieristico.

Nelle giornate di picco al San Jacopo si è arrivati a dover gestire 100 - 120 pazienti di cui almeno un 30% sottoposti a ventilazione non invasiva per la grave compromissione polmonare per polmonite interstiziale bilaterale da Covid -19".

Tutto questo è stato possibile solo per il notevole lavoro di equipe multidisciplinare con la condivisione dei percorsi e degli obiettivi. "

"E questa credo sia stata la novità piu' gratificante di un periodo così faticoso. Ad oggi, purtroppo, - conclude Nenci- il numero dei degenti affetti dalle complicanze dell’infezione da Coronavirus-2019 resta sempre molto elevato, ma il personale medico e infermieristico continua la sua attività costante di lotta al virus con le modalità abituali come fin dai primi giorni della pandemia: serenamente, con metodo e professionalità e in modo determinato ed efficace. Questo è ciò che ci ha permesso di ottenere risultati importanti nella lotta alla pandemia".

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