Casa a Firenze: più morosi e più sfratti, affitti sempre più brevi

 L'identikit delle famiglie a rischio, la storia di un lavoratore, le richieste di Cgil e Sunia alle istituzioni

Antonio
Antonio Lenoci
22 febbraio 2016 14:49
Casa a Firenze: più morosi e più sfratti, affitti sempre più brevi

A Firenze presso la Camera del lavoro, Sunia e Cgil hanno descritto i numeri e le storie che illustrano il disagio abitativo in città e avanzato richieste alle istituzioni. Il capoluogo toscano ha da poco sottoscritto un accordo con Airbnb la piattaforma che mette in rete gli appartamenti privati come fossero stanze d'albergo per turisti e molti portali del settore operano già sul territorio. Gli affitti sono sempre più brevi. Molti proprietari rimasti scottati con il caso dell'inquilino moroso hanno cambiato target di riferimento, dalle famiglie numerose alle giovani coppie fino al turista che resta in città il tempo di partecipare ad un singolo evento.

Risultato: migliaia di appartamenti liberi sono da considerarsi 'bloccati' dal mercato turistico, mentre la realizzazione di alloggi di edilizia popolare è ferma al palo.Sembrano non funzionare dunque gli escamotage proposti dal Comune come ad esempio il fondo che liquida parte del debito arretrato e copre i primi 6 mesi di affitto dalla stipula di un nuovo contratto 4 + 4. Troppo poco il Bonus rispetto al debito accumulato negli anni? Mancanza di fiducia davanti all'ipotesi di vedersi garantiti solo 6 mesi su 96?

I dati del Ministero dell’Interno sul numero di sfratti emessi nei capoluoghi di provincia nel corso del 2014 e quelli in via di definizione del 2015, confermano ciò che il Sunia e CGIL da tempo avevano più volte denunciato: l’aumento incontrollato e progressivo degli sfratti per morosità, a seguito della perdita del lavoro. Il capoluogo di Regione, Firenze, risulta essere terza per dato assoluto in Italia, con 6.117 sfratti emessi per morosità nel solo 2014, preceduta dalle metropoli di Roma e Milano ma è ancora una volta capitale degli sfratti per morosità rispetto al numero degli abitanti.

 Negli ultimi tre mesi i dati sono spaventosi: 130 sfratti al mese con forza pubblica, il 98% di questi sono sfratti per morosità, l’80% di questi questi per morosità sono dovuti alla perdita di lavoro, riduzione orario di lavoro, chiusura della propria attività.

Si stimano oltre 600 sfratti nei prossimi tre mesi. A Firenze uno scenario oscuro con le cancellerie oberate dalle richieste di convalida di sfratto. I prossimi mesi saranno caratterizzati da una miriade di nuclei familiari che dovranno fare i conti con la polizia alle porte. Intanto, le domande di alloggio Erp sono state 3mila nell'ultimo anno (bando 2013): solo il 3% ha avuto una casa popolare dalla graduatoria.

Le famiglie vittime dello sfratto per morosità sono il 55% di nazionalità italiana, in aumento anche quelle dei migranti che fino a poco tempo fa non costituivano una percentuale rilevante. Mentre coloro che arrivano alla fase finale dell’esecuzione con la forza pubblica sono per il 65% circa di nazionalità straniera; il 38% sotto i 35 anni, il 31% tra i 35 e i 40, il 27% tra i 50-65 anni, il 4% over 65. Si tratta di famiglie con basso reddito, circa 22mila euro lordi, ma aumentano le famiglie con redditi medi intorno ai 35mila euro lordi che nel corso del contratto di locazione hanno improvvisamente perso il lavoro. L’impiego prevalente del moroso tipo è nel settore operaio per il 55% (il 53% sono lavoratori del campo dell’edilizia); seguono i precari (in gran parte laureati) col 23%, i disoccupati (12%), i pensionati (10%).

Le famiglie che non sono in grado di onorare l’affitto perché hanno perso il lavoro, non trovano ammortizzatori sociali, risorse, supporti e soluzioni apprezzabili da parte delle pubbliche amministrazioni. A Firenze non esistono alloggi di edilizia pubblica di fronte ad un fabbisogno effettivo immediato di ulteriori 2mila nuovi alloggi a canone sociale, vale a dire proporzionato al reddito. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. 

Hanno spiegato Laura Grandi (Sunia Firenze) e Rossano Rossi (Cgil Firenze): “Siamo di fronte a un'emergenza, chiediamo al Comune che si attivi per rimettere in funzione la Commissione sul disagio abitativo che dovrebbe governare gli sfratti e i passaggi tra casa e casa. Chiediamo poi alla Prefettura e alla Corte d'Appello un calendario certo che permetta la graduazione degli sfratti. Infine, facciamo appello alla Regione affinché si faccia uscire l'edilizia pubblica dai vincoli del Patto di Stabilità, e si preveda un finanziamento certo per la stessa edilizia pubblica come nei Paesi europei più evoluti dove la tensione abitativa è minore”.In molti casi i proprietari attendono anni per ottenere lo sfratto, trovandosi loro malgrado costretti a sostenere le spese del mutuo e delle tasse senza avere alcuna entrata e sostituendosi, di fatto, alla delega sociale che spetterebbe all'amministrazione.Gli inquilini, che loro malgrado hanno perso il lavoro o lavorano eccome, magari anche come somari, ma sono precari e quindi soggetti ad ogni tipo di ricatto e pagati poco, vivono con il terrore di ritrovarsi la famiglia separata con moglie e figli in un alloggio di fortuna ed il marito ospite di amici, parenti oppure...Siamo troppo crudi? Urtiamo la sensibilità del lettore? Così è la vita, apriamo gli occhi.

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