Bozzetti, disegni e idee dietro le quinte di Giovanni Colaccicchi

Alla galleria Marletta in piazza San Felice si inaugura oggi e fino al 31 ottobre 2022

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2022 14:39
Bozzetti, disegni e idee dietro le quinte di Giovanni Colaccicchi

di Mauro Manganelli

E' una mostra bella, composta da più di 30 pezzi, curata con discrezione e ricerca raffinata dal titolare Alessandro Marletta e dalla storica dell'arte Chiara Fiorini: entrambi, con la collaborazione del figlio Francesco Colacicchi, hanno offerto con questa rassegna di opere una visione completa di un artista di eccelso livello, ad oggi sottovalutato da critica e mercato.

Giovanni, nato ad Anagni nel 1900, si trasferisce a Firenze giovanissimo ( prima dei diciotto anni) ed inizia subito un percorso di frequentazione, libera e raffinata, con storici dell'arte come Berenson e del Bravo, scrittori come Montale e pittori come De Chirico. Proprio De Chirico si è ispirato ad un piccolo dipinto "Santa Trinita", per la sua prima opera metafisica.

Intenso il suo rapporto con la città di Firenze, dove ha lasciato opere significative, in luoghi simbolo: studi per la decorazione ai lati dello schermo del caffè Gambrinus ( purtroppo andati perduti, ma di cui si conserva documentazione fotografica), ai temi allegorici dell'azione delle banche all'interno dell'attuale sede del negozio Stefano Ricci, un tempo sede della banca commerciale, al cartone per l'immacolata nella cappella degli scolopi in cui unisce l'iconografia tradizionale a quella dell'assunta.

Significative le sue opere di carattere religioso, come l'annunciazione e la deposizione presso la cattedrale di Frosinone ( in mostra sono presenti i cartoni preparatori) oppure lo studio per una figura laterale della resurrezione della carne, una grande composizione , ispirata ad alcuni versi del paradiso e del purgatorio, presente con il bozzetto preparatorio all'interno della mostra.

in linea con quegli anni, di riscoperta di un filone mitologico greco e romano, sono magnifici i cartoni preparatori ( presenti nella mostra) di "Zeleuco giudice di Locri", opera realizzata per il palazzo di Giustizia di Milano ( opera in cui Pietro Calamandrei colse la critica - siamo nel 1939 - alla imminente promulgazione delle leggi razziali ).

Delicati e raffinati, i temi privati ed intimisti, con figure di nudi, discreti e mai volgari, dove si coglie la riflessione dell'artista sul rapporto fra la figura umana e la natura, con il tema del risveglio come sottofondo.La mostra, a mio avviso da non perdere, è aperta fino al 31 ottobre ed offre oggi alle 18 il vernissage, a libero accesso, con la presenza del figlio dell'artista Francesco Colacicchi e sua moglie Alta Macadam.

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