Aziende in crisi, nella Piana di Firenze si rischia la desertificazione

I consiglieri provinciali del Pd Caterina Conti e Giuseppe Carovani: "La Provincia prenda iniziative per mettere un argine alla grave situazione economica"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2013 15:33
Aziende in crisi, nella Piana di Firenze si rischia la desertificazione

Crisi aziendali nella Piana Fiorentina (BP Studio e Frescura Porcellane). I consiglieri provinciali del Pd Caterina Conti e Giuseppe Carovani intervengono sulle vertenze con una domanda d'attualità presentata in Provincia di Firenze. I consiglieri Pd chiedono alla Giunta di Palazzo Medici Riccardi di prendere iniziative per mettere un argine alla grave situazione economica. Di seguito il testo del documento. "Da notizie di stampa in merito alle crisi aziendali della Piana Fiorentina che riguardano in particolare l'Azienda BP studio (azienda di maglieria di qualità) all'Osmannoro messa in liquidazione e che non ha riaperto i cancelli dopo la pausa estiva con il conseguente rischio occupazionale per 22 lavoratori.

Altra situazione critica è rappresentata dalla Frescura porcellana storica azienda sestese trasferitasi nel Comune di Calenzano dove sono a rischio occupazione 10 lavoratori; con la presente domanda d'attualità si chiede: quali iniziative intende intraprendere la Provincia per porre un argine a questa grave situazione economica che investe la Piana Fiorentina in difesa dell'occupazione di queste piccole realtà della nostra provincia". Non va meglio nel Chianti - Comuni di Greve e Impruneta, "fine degli ammortizzatori sociali nel settore del 'cotto fiorentino'.

I lavoratori di marchi importanti - dicono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - come Il Ferrone, Il Palagio di Impruneta, il gruppo Vivaterra spa, azienda di Greve in Chianti, rischiano di veder avviati i licenziamenti a partire dal 23 settembre prossimo. "Un dramma annunciato" su cui Rifondazione comunista chiede che vengano coinvolti immediatamente parti datoriali e Istituzioni al fine di "fermare la mattanza dei posti di lavoro". La Provincia di Firenze "inviti la Regione Toscana, le Amministrazioni Comunali del Chianti coinvolte, affinché intervengano subito con tempi e strumenti adeguati, anche di regolazione concessioni delle terre di argilla estratte, a sostegno dei lavoratori coinvolti.

Prevedere un piano di rilancio industriale del settore" Calò e Verdi hanno presentato una domanda d'attualità. Equitalia apre una corsia più veloce per dialogare con Confimpreseitalia Toscana. Grazie al protocollo d’intesa, le società aderenti alla confederazione avranno a disposizione uno “sportello telematico” per migliorare e semplificare i rapporti con il fisco e l’agente della riscossione. La convenzione offre un canale di interazione elettronica accessibile attraverso il form Accordi con Enti, Associazioni e Ordini presente sul sito www.gruppoequitalia.it. I delegati di ConfimpreseItalia Toscana, per conto degli associati, potranno ricevere informazioni, assistenza e richiedere appuntamenti per le situazioni più complesse. “Equitalia, soprattutto in questo particolare periodo di difficoltà economica – dichiara Piergiorgio Iodice , direttore regionale Toscana di Equitalia Centro – ha voluto intensificare il dialogo e diversificare i canali di relazione con le realtà economico-produttive presenti sul territorio.

Siamo convinti - conclude Iodice - che la nostra interazione con le associazioni di categoria svolga un ruolo decisivo nel processo di agevolazione fiscale e orientamento al servizio; obiettivi che Equitalia considera prioritari”. “Con l’accordo firmato oggi – dichiara Luciano Bigazzi, Coordinatore regionale Toscana di ConfimpreseItalia (nonché presidente di ConfimpreseArezzo) – si è attivata l'assistenza in materia di semplificazione amministrativa, adempimenti fiscali e contributivi, e prevenzione di contenziosi nell'ottica di una rinnovata e proficua collaborazione tra imprese ed Equitalia.

Si eliminano così tutti quegli appesantimenti burocratici che oltre ad essere costosi per le micro e piccole imprese, in termini di risorse economiche, costituiscono una perdita di tempo che può essere utilmente impiegato per la propria attività lavorativa in un momento di crisi profonda”.

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