Finanza pubblica in Toscana, comuni ad un bivio

"Costo dell'incertezza e della frammentazione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2013 19:35
Finanza pubblica in Toscana, comuni ad un bivio

Firenze, 16 settembre 2013. Nel 2012 sale a 519 milioni di euro il contributo finanziario del comparto comunale toscano al risanamento dei conti pubblici per l'effetto delle manovre finanziarie imposte dal governo soprattutto nel corso dell'ultimo biennio. In definitiva nel 2012 il contributo richiesto ai comuni toscani si raddoppia rispetto all'esercizio finanziario precedente, raggiungendo una soglia pari al 15,5 per cento della spesa corrente complessivamente impegnata nel 2010.

Questo processo subisce peró un ripensamento globale a seguito degli interventi del 2013 che rimettono in discussione alcuni elementi chiave del processo di federalismo municipale. Il dato é emerso dalla presentazione del Rapporto Irpet 2012-2013 "La finanza locale in Toscana", oggi pomeriggio nel corso dell'iniziativa "Patto di stabilita e crescita, il contributo dei comuni al risanamento dei conti pubblici", promossa da Irpet, Anci Toscana e Regione Toscana. Nel 2013, rileva il Rapporto, ha assunto un peso centrale il Dl 35 sullosblocco pagamenti che ha consentito di sbloccare per il territorio toscano 354 milioni di euro. Il 2013 ha visto anche l'apertura di spazi di manovra fiscale concessi ai comuni su alcune imposte locali, in particolare addizionale IRPEF e Imu.

Nel corso della tavola rotonda, moderata dal giornalista del Sole 24 ore Gianni Trovati, gli esponenti dei comuni Alessandro Petretto, assessore del comune di Firenze, Luciano Benedetti (Comune di Siena) e Luigi Marattin, assessore al bilancio del comune di Ferrara, hanno sottolineato il "costo dell'incertezza e della frammentazione" che non consentono ai comuni di conoscere preventivamente quali siano i loro spazi di autentica autonomia fiscale, condizione necessaria per una programmazione delle proprie attività.

In particolare Petretto si è soffermato sulla "idea perduta di un disegno di federalismo fiscale". "Ad oggi non sappiamo niente di quale sarà questo disegno - ha affermato Petretto - questo non è rilevante solo per i comuni, è tutta l'architettura della finanza pubblica italiana che è messa in discussione". "Gli enti locali, vivono una fase di incertezza pesantissima sul nuovo assetto della finanza pubblica e – afferma l'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – sono oggi stretti nella morsa fra crescenti bisogni dei cittadini, da una parte e, dall'altra, i sempre maggiori vincoli nell'uso delle risorse, peraltro decrescenti.

Il Patto di stabilità è il principale di questi vincoli e quello che maggiormente incide sulle capacità di ripresa e sviluppo. E' a partire da questi dati che stiamo lavorando per razionalizzare le risorse e creare un sistema che ci permetta, attraverso sinergie e processi di aggregazione e integrazione, di usarle al meglio, sempre senza perdere di vista i bisogni dei cittadini". In questa ottica Simoncini ha spiegato come la Regione abbia messo a disposizione dei Comuni toscani quote del Patto di stabilità per favorirne gli investimenti.

"E' necessaria – auspica Simoncini – una radicale,sostanziale ed immediata modifica dei vincoli del Patto di stabilità che si rivela sempre più dannoso, frenando invece di favorire quel dinamismo che è indispensabile ad accelerare la ripresa. Ciò vale per gli investimenti a livello locale che i Comuni potrebbero immediatamente attivare, ma anche per i bilanci regionali. Pensiamo all'assurdità dei vincoli che il patto di stabilità impone anche sulla parte di cofinanziamento regionale e nazionale sui fondi europei.

Rimuovere i vincoli permettere di rilanciare subito investimenti fondamentali per rimettere in moto le economie territoriali". Affrontare le prospettive della finanza locale vuol dire anche trovare nuovi livelli di collaborazione tra gli enti locali ed una riorganizzazione dei servizi che permetta di garantire un più alto livello di risposta i bisogni dei cittadini in un quadri minori risorse. "La Toscana - prosegue Simoncini - sta dando importanti segnali in questa direzione, sia col sostegno alle gestioni associate, sia con le molte scelte di fusione comunale che stanno andando avanti in questi mesi.

Per questo c'è però bisogno che il governo garantisca un quadro certo per la finanza locale che oggi ê assente di fronte alle discutibili scelte sull'Imu". L'altro fronte sul quale lavorare è quello della lotta all'evasione fiscale. Anche in questo caso la Regione ha già messo in campo diverse iniziative con il coinvolgimento dei Comuni e in una logica di integrazione. "Dobbiamo unire le forze – ricorda Simoncini – per costruire un sistema regionale in grado di sopperire alle difficoltà delle singole realtà e rendere più efficiente e trasparente la gestione della fiscalità locale.

Per questo, per il prossimo 25 ottobre, grazie all'impegno dell'assessore a finanze bilancio ed enti locali Vittorio Bugli, la Regione sta organizzando, in collaborazione con l'Anci, un seminario su questi temi".

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