Corsi di laurea magistrale congiunti e un sistema bibliotecario integrato

Ne hanno parlato ieri alla Festa Democratica in corso alle Cascine Alberto Tesi, Mario Augello, Angelo Riccaboni, Federico Nastasi, Marco Meloni, Alberto Di Cintio, Gaetano Caravella

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 agosto 2012 18:06
Corsi di laurea magistrale congiunti e un sistema bibliotecario integrato

È in attesa di formalizzazione il progetto di un sistema bibliotecario integrato, si sta puntando a creare sempre più corsi di laurea magistrale congiunti mentre già in atto sono 10 dottorati regionali e il network Tune, un consorzio strutturato nato con lo scopo di promuovere lo studiare in Toscana. Sono i punti essenziali della sinergia messa in atto dagli atenei toscani: li hanno illustrati ieri alla Festa Democratica in corso alle Cascine durante l’incontro “Per un sistema toscano dell’alta formazione e della ricerca” i tre rettori Alberto Tesi, Mario Augello, Angelo Riccaboni, rispettivamente dell’Università di Firenze, Pisa e Siena, assieme a Alberto di Cintio, Coordinatore Forum “Università e Ricerca” Pd metropolitano Firenze, Gaetano Caravella, responsabile Università Gd Toscana e Federico Nastasi, coordinatore Rete Universitaria Nazionale.

“Implementare una politica di sistema tra le università, mantenendo ogni peculiarità ma mettendo in rete le eccellenze di ciascuno è la proposta che come Pd fiorentino pensiamo sia adatta al contesto attuale: in questo senso la Toscana, già avanti in quanto a sinergia dei tre atenei, può essere un modello da diffondere nel resto d’Italia”, spiega Di Cintio. Nell’occasione sono stati presentati anche alcuni dati relativi alle università toscane. “Tutti e tre gli atenei si posizionano altissimi in quasi tutte le classifiche, Pisa è la prima delle università italiane in quella stilata da un gruppo di ricercatori della Jiao Tong University di Shangai, a maggior ragione è il caso di esaltare le eccellenze di ciascun ateneo mettendole a sistema”, spiega Augello. “La Toscana è seconda in Italia quanto a brevetti, preceduta solo dalla Lombardia, è al quarto posto per spin off, con una differenza di 35 unità rispetto alla prima classificata, sempre la Lombardia.- illustra Tesi – Rispetto a una contrazione dei finanziamenti interni, sono aumentati considerevolmente i fondi privati, segno che le Università stanno imparando a reperirli.

Ma non basta ancora: la difficile situazione della ricerca implica un problema profondo, cioè quello di garantire la formazione universitaria in futuro”. “Gli iscritti in Toscana sono circa 120.000, il 7% della popolazione studentesca italiana, di questi quasi 35.000 provengono da fuori Regione: gli studenti stranieri sono il 4,5%, un dato superiore a quello nazionale che è del 3,6%: altro dato positivo è che quasi il 90% dei residenti in Toscana studiano nella nostra regione.- illustra Riccaboni – Sono dati confortanti ma la situazione generale dell’Università è sempre molto difficile: dalla politica ci aspettiamo presto risposte concrete e la scelta precisa di un modello da applicare e da portare avanti”. “Sui 120.000 iscritti in Toscana 11.000 usufruiscono della borsa di studio e circa il 40% delle richieste di alloggio universitario viene esaudito dall’Ardsu su una media nazionale del 30%: una situazione molto buona, ma non basta, è ancora difficile per i giovani avere gli strumenti economici per emanciparsi dalla propria famiglia”, aggiunge Caravella.

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