Si spoglia in Comune seminando il caos, salta il brindisi di fine anno

La presidentessa del consiglio comunale interviene sullo 'spogliarello' della consigliera Castro. Niente incontro con la comunità senegalese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 dicembre 2011 14:30
Si spoglia in Comune seminando il caos, salta il brindisi di fine anno

"La protesta di ieri della consigliera del Pdl Monica Castro Pivetta è stata inopportuna nelle modalità e nella scelta del luogo in cui inscenarla - dichiara oggi la presidente del consiglio comunale di Calenzano, Lara Burberi - i consiglieri comunali hanno altri strumenti per esprimere le loro idee e portare avanti le loro battaglie in Consiglio Comunale: mozioni, ordini del giorno, interrogazioni. Sono questi gli strumenti della democrazia, le altre modalità, sicuramente più vistose, si guadagnano con facilità le pagine dei giornali ma non portano risultati concreti, se non la visibilità e il clamore intorno ai personaggi che la promuovono.

Voglio ringraziare tutti quei consiglieri che hanno dimostrato di avere il senso delle istituzioni, uscendo dall’aula al momento della sospensione della seduta. Vorrei però sottolineare che il Consiglio Comunale di Calenzano - prosegue Burberi - dopo la fine della protesta della consigliera Castro, ha continuato i lavori con serietà, approvando atti importanti per la nostra comunità e discutendo prese di posizione di rilievo. Tra le quali voglio citare l’ordine del giorno con il quale il Consiglio Comunale condanna il razzismo alla luce della strage di Firenze del 13 dicembre, approvato tra l’altro alla presenza di una delegazione della comunità senegalese calenzanese e toscana. Mi dispiace che alla fine della seduta i consiglieri di opposizione, ad esclusione solo di Rocco di Leone, non hanno partecipato al consueto brindisi di fine anno al quale erano stati invitati gli ospiti senegalesi" La consigliera del PdL si è detta pronta a continuare la protesta, anche attraverso forme meno appariscenti, contro una manovra votata dalla sua stessa rappresentanza politica dalla quale sarebbe rimasta "delusa perché hanno tradito i principi nei quali credevo".

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