''Pro Patria. Senza prigioni, senza processi'' di e con Ascanio Celestini

Una storia incentrata sulla vicenda della Repubblica Romana del 1849, il momento in cui si realizza il Risorgimento Repubblicano, il Risorgimento di Mazzini.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2011 14:11
''Pro Patria. Senza prigioni, senza processi'' di e con Ascanio Celestini

Al Teatro Corsini, giovedì 10 novembre alle ore 21.00, è di scena Ascanio Celestini, con il nuovo spettacolo "PRO PATRIA, Senza prigioni, senza processi", una storia incentrata sulla vicenda della Repubblica Romana del 1849, il momento in cui si realizza il Risorgimento Repubblicano, il Risorgimento di Mazzini. “In questo progetto il 1849 è al centro di una storia che inizia alla fine del ‘700, con l’arrivo di Napoleone e finisce negli anni ‘70 del ventesimo secolo.

L’intenzione e quella di cercare di inquadrare i conflitti del nostro paese, ma soprattutto le sconfitte e lo slancio di molti giovani che nei due secoli alla fine del millennio hanno prima immaginato l’unità nazionale fondata sui principi della rivoluzione francese e poi combattuto, spesso con esiti disastrosi, affinché venissero applicati. Per questo la vicenda romana del ‘49 e centrale, perché offre un’immagine eloquente di questo slancio che portò a Roma tanti ragazzi tra cui Luciano Manara che aveva 24 anni, Goffredo Mameli che ne aveva 22, e anche Mazzini e Garibaldi che avevano poco più di quarant’anni.

Quindi più che l’immagine retorica che spesso abbiamo del Risorgimento questa vicenda sembra ricordare un po’ Woodstock.” Ascanio Celestini Un racconto di cento minuti in cui Celestini è da solo in uno spazio di due metri per due. Un fondale con alcune immagini, ritagli di giornali e manifesti di uno spettacolo. Un palco di metallo che è anche un piccolo prato artificiale sul quale va in scena la prova per un discorso. Un banchetto rosso tra palco verde e fondale bianco. Due musiche accompagnano la narrazione, un brano surf e una variazione di Chopin su un’aria di Bellini.

Cinque personaggi. Un narratore-personaggio che parla in prima persona. Con lui ci sono due padri, uno di sangue e uno ideale. Accanto si muovono due abitanti della prigione che è il luogo dell’azione. Sono un secondino detto l’intoccabile, padrone concreto della vita del carcere, e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora.

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