Servizio Musei, Grassi: ''Niente qualità, il risparmio a scapito di tutto''

L’aggiudicazione del servizio notturno è avvenuto "solo in base al ribasso economico" spiega il consigliere comunale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 settembre 2011 10:16
Servizio Musei, Grassi: ''Niente qualità, il risparmio a scapito di tutto''

“La qualità dei servizi per il Comune non vale nulla, ormai l’unica cosa che è diventata basilare e’ risparmiare economicamente anche se ciò significa peggiorare la qualità e andare a penalizzare tutto e tutti. – afferma il Consigliere Comunale di Sinistra e Cittadinanza Tommaso Grassi in merito alla situazione in cui si sta ritrovando il servizio dei musei e chi vi ci lavora. “Fino ad agosto le aperture notturne dei musei, su cui il Sindaco ha puntato molto della sua visibilità e che non rappresentavano affatto, neppure per noi, una idea negativa, sono stati gestiti attraverso un ampliamento delle ore lavorate dai dipendenti della cooperativa che aveva vinto l’appalto per le ore diurne, la quale naturalmente ha assunto nuovo personale e aumentato le ore ai propri lavoratori.

Da agosto però le ore in più concesse nelle more dell’appalto sono finite, e il Comune superato il limite del 20% di ore extra rispetto all’appalto per non incorrere in violazioni ha dovuto trovare una soluzione alternativa.” “Inizialmente, e per fortuna senza alcun esito, la Giunta ha deciso di emettere un bando per dare la gestione nelle ore notturne al volontariato: in pochi avrebbero potuto pensare di dare la responsabilità di Palazzo Vecchio, con tutti i rischi per la conservazione della parte museale, a semplici volontari peraltro non retribuiti.

Meno male che non è andata in porto, le stesse associazioni chiamate a partecipare hanno detto che era come chiedere la luna e nessuno ha accettato.” “Vista la situazione e quello che avrebbe rappresentato la sconfitta politica del Sindaco se avesse abolito le Notti aperte dei Musei, il Comune ha deciso di fare una procedura negoziata attraverso l’invio di lettere ad alcune cooperative, il cui vincitore veniva deciso in base all’unico criterio di ribasso d’asta a differenza del bando per le ore diurne il quale richiedeva anche una professionalità dei dipendenti.

Risultato: ha vinto una cooperativa con il 27% di ribasso d’asta, la quale essendo diversa da quella che svolge l’attività di giorno, assumerà personale nuovo, mentre nel frattempo la cooperativa che ha il servizio di giorno dovrà licenziare il personale che aveva recentemente assunto.” “Sicuramente il saldo numerico dei dipendenti rimarrà forse anche lo stesso, ma – conclude Grassi –il Sindaco e l’Amministrazione Comunale devono rendersi conto che qui si sta parlando di persone in carne ed ossa, e che così facendo si contribuisce, anche come Amministrazione locale, a rendere sempre più precario il lavoro di centinaia di giovani.

Questo non può esser fatto solo nel nome di un risparmio economico che peraltro non c’è ma ancor più preoccupante perché messo in atto da un’Amministrazione che si dichiara di sinistra ma che assomiglia nei modi sempre di più a quella del Governo nazionale.”

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