Viale Etruria: autovelox, o slot machine?

In circa 100 giorni si dice che l'autovelox di Viale Etruria abbia elevato 50.000 contravvenzioni, 500 al giorno, poco più di una ogni 2 minuti, se si esclude il cuore della notte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2010 21:21
Viale Etruria: autovelox, o slot machine?

di Montecristo FIRENZE- E' proprio vero, l'inarrestabile declino della matematica nella cultura generale rischia spesso di far affogare gli italiani in un bicchier d'acqua. Prendete il caso dell'autovelox di viale Etruria: come spiegare, se non la mancanza di senso delle proporzioni, che nessuno abbia immaginato che alla fine quelle 50.000 contravvenzioni elevate in poco più di tre mesi (il 40% di tutte quelle emesse in città) avrebbero dato luogo a un caso politico? Eppure da giorni gli uomini dell'amministrazione comunale continuano a tenere il punto, dichiarando per bocca dell'Assessore Massimo Mattei e del capo della Polizia Municipale, Massimo Ancillotti, che niente hanno da imputarsi e che l'autovelox è stato installato al solo scopo di ridurre la velocità dei veicoli e il conseguente rischio di incidenti.

Ma se così fosse, perché dopo una settimana dall'installazione, con la macchinetta che rilevava un'infrazione ogni 135 secondi, non si è ritenuto di prendere qualche tipo di provvedimento? Questa è la giunta comunale che, appena insediata, elevò il limite di velocità sul viadotto del Ponte all'Indiano e installò semafori alle porte telematiche della Zona a Traffico Limitato. A luglio invece, nonostante le vetture continuassero da giorni a violare sistematicamente il limite sul viale Etruria, l'amministrazione non si è sentita in dovere di:

1.

convocare una conferenza stampa (come abitualmente fa la Polizia Municipale per comunicare la propria azione di contrasto) per avvertire gli automobilisti che stavano collezionando infrazioni; 2. oppure intervenire sulla circolazione con dossi limitatori di velocità; 3. oppure provvedere allo spostamento dell'autovelox in posizione più visibile; 4.

oppure elevare il limite a 60 Km. l'ora, come consentito dal Codice della Strada.

Niente di tutto questo. La macchina amministrativa ha proceduto in silenzio, mentre il sistema di notifica virtuale presso la Casa Comunale e lo stagionale rallentamento burocratico avrebbero fatto arrivare i verbali a casa dei cittadini mesi dopo la contestazione, con il rischio, poi divenuto realtà, di consentire ai migliaia di contravventori di perseverare per settimane nella medesima violazione.

E se non fosse per il passa-parola sulle multe pubblicato spontaneamente on line (moderna Provvidenza) i fiorentini non avrebbero cominciato a rallentare. Chissà se durante le ferie ferragostane, il Comandante Ancillotti, steso sulla spiaggia sabbiosa propiziava il pisolino pomeridiano contando le pecorelle, oppure contabilizzando mentalmente il tintinnare di quella sorta di slot machine installata in viale Etruria? Chissà se è stato poi destato di soprassalto dall'incubo che tante contravvenzioni avrebbero infine indotto i cittadini stizziti, anche solo un decimo di quei 50.000 sanzionati, a fare ricorso al Giudice di Pace, portando al collasso con migliaia di vertenze fotocopia la già precaria macchina giudiziaria fiorentina? Non ci resta che sperare il peggio: che Matteo Renzi, con il fiuto elettorale e il cinismo politico mostrati in precedenza, sappia uscire dal cul de sac in cui l'amministrazione l'ha cacciato.

Che cioè, prima di essere smentito dalla magistratura, voglia contraddire la linea sinora assunta, e buttando a mare i suoi collaboratori, dia un colpo di spugna sulle multe di viale Etruria. Solo così potrà salvare la faccia, all'italiana s'intende, della propria Giunta. Per non essere ricordato come il Sindaco dei 100 punti, dei 100 luoghi, ma anche dei 100 giorni dell'autovelox di viale Etruria.

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