Multiplex e Casa del Cinema: l'Urbanistica è un film

Dietrofront del sindaco Renzi che da via libera: “Se l’Immobiliare Novoli ha le licenze lo faccia. Non è il Comune che può dare le licenze”. Odeon: il Pdl chiama l’Assessore a riferire in Commissione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 settembre 2010 14:31
Multiplex e Casa del Cinema: l'Urbanistica è un film

Persiste la situazione ingarbugliata, burocraticamente ed architettonicamente, sul futuro del Multiplex. Ieri il sindaco Matteo Renzi, inaugurando un pezzo di parco di San Donato, ha detto : "L'importante è che i lavori non restino a mezzo, l'Immobiliare Novoli è bene che operi in base alle concessioni, ai permessi che ha in mano. La questione è una delle più spinose degli ultimi anni e non è il Comune che può dare licenze cinematografiche, quindi non entriamo nel merito, certo se la Magistratura ha chiuso le proprie considerazioni sviluppate in questi anni sarà bene completare l'opera rimasta incompiuta". "E’ un bene che si parli di Novoli, come di tutte le periferie per troppo tempo abbandonate da una politica urbana che ha aperto le porte alla speculazione e ai guasti che sappiamo -Ornella De Zordo, del Gruppo Consiliare perUnaltracittà- E’ bene però farlo con serietà.

Non è certo una multisala che potrà portare qualità al quartiere, servirà solo a mettere in crisi il settore in mezza città. Bene dunque che finalmente la Regione Toscana attraverso l'assessore Scaletti affermi la sua contrarietà all'apertura di nuove multisala. Novoli ha bisogno di spazi pubblici, di relazione, di vita sociale e cultrale, ma non di un concentrato di 9 o 7 sale cinematografiche sul modello – perverso e perdente – del Warner Village. Notiamo poi una eccessiva disinvoltura nel dichiarare – come fa il presidente della Immobiliare Novoli – che certamente si potrà andare avanti.

Ci sono delle leggi e delle regole, se una cosa è chiara, in tutta la vicenda, è che non ci sono le condizioni per ottenere le autorizzazioni regionali all’apertura della multisala. Far finta di non saperlo, premendo di fatto per una soluzione ad aziendam, fa parte appunto del peggior bagaglio cultural-politico del berlusconismo. Ora sta al Comune di Firenze prendere in mano la situazione urbanistica dell'intera area ex Fiat. Il vecchio Piano di recupero è scaduto da più di due anni e l'area non può essere abbandonata a se stessa.

Si riprenda in mano il vecchio Piano (del 1996 poi modificato nel 2001) e si verifichi se corrisponde ancora alle esigenze del quartiere e della città, o solo agli interessi privati degli investitori. Dunque si proceda a dare un assetto vivibile dell'area a vantaggio dei residenti e delle attività della zona, tenendo conto anche dei complessivi equilibri cittadini, magari con un percorso partecipato. Questo chiediamo al sindaco Renzi, impegnato proprio in questi mesi nel percorso di partecipazione del nuovo Piano strutturale". “Sulla Casa del cinema, l’Assessore Scaletti dica chi ha sprecato i soldi pubblici, quando e perché”.

Con questa motivazione i Consiglieri regionali del PdL Giovanni Donzelli, Tommaso Villa e Salvadore Bartolomei hanno richiesto, e ottenuto, l’immediata audizione dell’Assessore regionale in Commissione cultura. “La vicenda della casa del cinema ha dell’incredibile. A memoria d’uomo, non si ricorda che un affittuario, in questo caso la Giunta regionale, possa decidere unilateralmente l’importo dell’affitto da versare alla proprietà. E tutto ciò dopo aver sottoscritto un contratto di affitto.” “Anche un bambino capirebbe – attaccano i Consiglieri Donzelli, Villa e Bartolomei - che questa vicenda nasconde qualcosa di strano su cui il PdL intende fare piena luce.

La questione sembra chiara: spreco di denaro pubblico che l’allora Assessore Rossi ha pienamente condiviso.” “Le cose sono due: o i 300.000 euro concordati dalla Giunta regionale con la proprietà per l’affitto dell’Odeon era una cifra congrua e quindi non si comprende la decisione della Giunta di venir meno a questo accordo, oppure quell’affitto era esorbitante, ingiustificato e ingiustificabile visto che per la stessa finalità la Regione ha acquistato per 3,4 milioni di euro il Teatro della Compagnia.

Morale: per almeno due anni la Regione ha sprecato il denaro dei toscani. Ma c’è qualcosa di politicamente più grave – concludono Donzelli, Villa e Bartolomei. In tutta questa strana vicenda c’è la continuità dell’ex-Assessore ed oggi Presidente della Regione Enrico Rossi. La stessa continuità registrata nel caso Salvadori.”

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