Presentato all'Istituto degli Innocenti il report 2008 sui minori in Toscana

Cresce il disagio familiare ma anche l'attenzione dei servizi territoriali. Ogni anno in media circa 2000 bambini vivono fuori dalla famiglia di origine.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 giugno 2010 19:50
Presentato all'Istituto degli Innocenti il report 2008 sui minori in Toscana

Aumentano le attività di mediazione familiare, diminuiscono invece i bambini accolti in comunità di accoglienza (resta sempre netta la maggioranza di quelli stranieri). Complessivamente si amplia il disagio delle famiglie, sia relazionale che economico, ma allo stesso tempo aumenta anche l'attenzione da parte dei servizi territoriali. Sono questi, in sintesi, alcuni dei dati più significativi emersi dal report prodotto dal centro regionale di documentazione su infanzia e adolescenza, gestito dall’Istituto degli Innocenti di Firenze e riferito al 31 dicembre 2008, presentato stamattina nel Salone Brunelleschi dell'Istituto. "Quando parliamo di minori – ha spiegato l'assessore al welfare Salvatore Allocca - tocchiamo un po' tutti gli ambiti della nostra società: famiglia, giovani, immigrazione, servizi territoriali.

Viviamo in un sistema complesso che richiede soluzioni non soltanto settoriali. Di conseguenza, per noi che amministriamo, avere una visione complessiva è fondamentale ed è allo stesso tempo un impegno da sviluppare". L'assessore, sottolineando l'importanza delle informazioni raccolte dal centro, ha avanzato una proposta per migliorarne l'efficacia. "I dati raccolti dal centro rappresentano un vero e proprio patrimonio informativo che ci permette di leggere la realtà ed intervenire con maggior tempestività nelle situazioni di bisogno.

Probabilmente – ha concluso - allo scopo di monitorare con più frequenza l'andamento di determinati fenomeni legati a questo delicato settore, potrebbe essere utile avere a disposizione uno o due dati spia, capaci di leggere con immediatezza le evoluzioni in atto. Questo è una proposta che rivolgo al centro e che potrebbe rivelarsi utile al nostro lavoro". Breve sintesi dei dati Le famiglie coinvolte in attività di mediazione familiare (sostegno alla coppia in fase di separazione o già separata) sono passate da 556 nel 2006 a 645 nel 2008, +16%.

Il dato evidenzia da un lato una maggior difficoltà da parte dei nuclei familiari nella gestione dei conflitti e dall'altro un aumento del numero e dell'attenzione dei servizi presenti sul territorio. Interessante, a conferma del crescente disagio familiare in Toscana, il dato sulla percentuale di famiglie con bambini e ragazzi che non riescono a soddisfare i bisogni primari o che si trovano in stato di bisogno a causa di eventi straordinari: +5% rispetto al 2008, in media circa 9000 famiglie ogni anno.

Da segnalare poi che ogni anno, circa 550 famiglie con figli minori sono interessate da prestazioni di assistenza domiciliare, ovvero da prestazioni di aiuto per i bisogni quotidiani (accompagnare i figli a scuola, pulire la casa, ecc.). I minori coinvolti in questo caso oscillano tra le 700 e le 800 unità. Nel triennio 2006-2008 il dato relativo ai minori che ogni anno vivono fuori dalla famiglia di origine si è stabilizzato: 2000 l'anno. Di questi 1300 vivono presso famiglie affidatarie e 700 presso strutture residenziali (che sono 144 in Toscana).

Ciò significa che in Toscana, al 31 dicembre 2008 vivevano fuori dalla propria famiglia circa 4 minori su 1000 minori residenti. Il dato è tra i più alti a livello nazionale, soltanto altre 4 regioni hanno valori più elevati, ed evidenzia una sempre maggiore attenzione da parte dei servizi territoriali che si mostrano sensibili nella presa in carico del fenomeno. In quanto al rapporto tra bimbi dati in affidamento familiare e quelli accolti in strutture residenziali, in Toscana è di 2 a 1, contro l'1 a 1 a livello nazionale.

Anche questo è un valore significativo, con la Toscana ai primi posti dopo Valle d'Aosta e Liguria, sintomo di un recepimento sempre maggiore, da parte dei servizi, della legge 149 del 2001 (che disciplina adozione e affidamento di minori). Quanto è più alto di 1 tanto più si fa un ricorso preferenziale all'affidamento in famiglia. I minori stranieri dati in affidamento a famiglie sono il 34%, contro il 51% circa che vive in strutture. Di questi il 60% sono non accompagnati, ovvero entrano nel nostro paese senza nessun adulto al seguito. Per quanto riguarda adozioni nazionali ed intenazionali, risultano in calo le coppie che chiedono bimbi in adozione: dalle 883 del 2006 si è passati a 655 nel 2008.

Cambiano anche le caratteristiche delle coppie. Aumenta ad esempio l'età media: nel 2006 era 40,6 anni per gli uomini e 38,6 per le donne; nel 2008 si è passati rispettivamente a 41,3 e 39,3 (nel 1999, primo anno di rilevazione, erano 38,9 e 36,7). Tra i “nuovi” Paesi che sono entrati negli ultimi 2/3 anni nello scenario delle adozioni internazionali realizzate presso il Tribunale per i minorenni di Firenze, troviamo Etiopia, Vietnam, Cambogia, Nepal e, anche se in minima parte, Armenia. Bulgaria, Romania, Russia e Ucraina sono i Paesi dove si registra un’importante diminuzione del numero dei bambini adottati.

Se Bulgaria e Romania tendono quasi a scomparire tra le provenienze dei bambini adottati (la prima 17 adozioni e la seconda appena 2) nel triennio 2006-2008, Russia e Ucraina rimangono i Paesi dai quali provengono più bambini. Infine un cenno all'attività dei 4 centri per l'adozione toscani, presenti a Firenze, Pisa, Prato e Siena Nel periodo 2004-2008 i contatti informativi sono stati oltre 4 mila, i colloqui informativi 2.700, i corsi organizzati 272 (ai quali hanno partecipato 2165), gli incontri organizzati con enti 136 (con oltre 3200 coppie che vi hanno preso parte).

Il giudizio medio espresso dalle coppie che si sono rivolte ai centri rispetto ai corsi, ai temi affrontati, al gruppo e all'organizzazione, per oltre il 90% dei casi va da buono a ottimo. di Federico Taverniti

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