Alleanza contro il caporalato nel Chianti fiorentino

Fai-Cisl e Uila-Uil contestano il loro mancato coinvolgimento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 giugno 2022 22:03
Alleanza contro il caporalato nel Chianti fiorentino

Contrastare il caporalato e lo sfruttamento lavorativo, tutelare la formazione e l'inserimento dei lavoratori agricoli in cinque territori toscani. Con un'alleanza trasversale, civile e istituzionale, che genera un progetto di alto valore sociale, i Comuni di Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa e Impruneta, in accordo con Oxfam Italia ed Oxfam Intercultura, Arci Firenze APS, Flai CGIL Toscana, Flai CGIL Firenze, Cia Toscana Centro Firenze Pistoia Prato, Coldiretti San Casciano, decidono di unire forze ed energie e compiere un passo significativo nell’arginare un fenomeno sempre più pervasivo che richiede un impegno incisivo e sinergico.

Fare la propria parte fino in fondo e agire in rete mettendo in campo azioni concrete con l’obiettivo di sradicare dal settore agricolo logiche e dinamiche che si sviluppano nel terreno dell’illegalità. Sono queste le premesse di un nuovo strumento che fissa sulla carta l'impegno di tutte le parti coinvolte per la realizzazione di un percorso condiviso che prevede svariate azioni contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura. Si tratta del protocollo di intesa, progetto proposto in forma sperimentale, che è stato siglato presso il palazzo comunale di Tavarnelle Val di Pesa.

“Siamo convinti che da un’alleanza territoriale - affermano i firmatari - possano nascere risultati positivi, crediamo che l’unico modo per agire ed affrontare efficacemente le problematiche del rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori sia quello di collaborare a tutti i livelli istituzionali, pianificare e attuare politiche del territorio che tolgano spazio, sbarrino la strada al circuito illegale, allo sfruttamento del lavoro, terreno fertile per la proliferazione di rischi legati all’infiltrazione di gruppi criminali”. “Quella del caporalato - continuano - è una piaga che riteniamo inammissibile per un Paese civile come il nostro, dove gli strumenti finalizzati al lavoro agricolo di qualità ci sono, possono e devono essere messi in atto in modo più capillare”.

Alla base dell'impegno sottoscritto c’è dunque la volontà comune e unitaria di battersi per cercare di contrastare caporalato, lavoro nero, fittizio, nonché lo sfruttamento attraverso una serie di interventi che spaziano dalla diffusione delle buone pratiche e lo stimolo all’adesione alla rete del Lavoro Agricolo di Qualità, all'utilizzo dell'inserimento professionale dei lavoratori agricoli attraverso i canali messi a disposizione dai Centri per l'impiego, presenti sul territorio, e la fruizione della rete dei servizi civici, sociali, sanitari, legati alla mediazione interculturale, all’inclusione, alla sicurezza, alla previdenza e all'assistenza territoriale.

"Un fatto grave che mortifica il lavoro di tanti anni in tema di caporalato". E’ questa la presa di posizione di Fai-Cisl e Uila-Uil per denunciare il mancato coinvolgimento delle sigle sindacali - da parte dei Comuni di Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, San Casciano, Impruneta - nel progetto di alleanza territoriale per contrastare e prevenire il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura.

“Il tema è trasversale ed è a nostro avviso opportuno mettere in campo tutti gli attori del settore - sostengono Massimiliano Gori Segretario Generale della Fai-Cisl Toscana, ed Eleonora Tomba, Segretaria Generale Uila-Uil Toscana - Rammentiamo, inoltre, che a livello nazionale siamo tutti parte della Cabina di Regia della Rete del Lavoro di qualità che dovrebbe radicarsi anche a livello territoriale. Chiediamo, quindi di utilizzare a tali scopi lo strumento già esistente che è la sezione territoriale della Rete, la quale dovrebbe attraverso gli enti bilaterali occuparsi anche di favorire l'intermediazione lecita tra domanda e offerta di lavoro. Infine, il valore della contrattazione collettiva nazionale e provinciale di settore, siglata unitariamente, che investe tutte le parti di compiti e funzioni nell’interlocuzione con le istituzioni per affrontare temi importanti quali quelli del trasporto, alloggi e formazione per la manodopera migrante”.

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