L’eredità del ’68 tra pedagogia e comunicazione

Una riflessione sull’eredità del ’68. I nuovi modi della formazione, le esperienze di vita comunitaria, la rivoluzione culturale, l’antiautoritarismo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 ottobre 2009 15:18
L’eredità del ’68 tra pedagogia e comunicazione

Una riflessione sull’eredità del ’68. I nuovi modi della formazione, le esperienze di vita comunitaria, la rivoluzione culturale, l’antiautoritarismo. Sono alcuni dei temi oggetto del convegno “L’eredità del ’68: tra pedagogia e comunicazione. Per un bilancio, quarant’anni dopo” che si svolgerà venerdì 23 e sabato 24 ottobre all’Università di Firenze: il primo giorno in Aula magna del rettorato (piazza San Marco, 4 - ore 9), sabato nell’Aula magna di Scienze della formazione (via del Parione, 7 - ore 9). Il convegno - organizzato dal Centro Italiano Ricerca Storico-Educativa (CIRSE), diretto da Franco Cambi, assieme alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’ateneo fiorentino – avrà tre sessioni principali dedicate a “Il 68: il messaggio e gli effetti”, “Sulla frontiera della comunicazione”, “Sulla pedagogia: critica, ricostruzione, utopia”. Dopo i saluti della preside della facoltà Simonetta Ulivieri, di Franco Cambi e del direttore del Dipartimento di Scienze dell’educazione Enzo Catarsi, interverranno, fra gli altri, Marino Livolsi, Luciano Pazzaglia, Dario Ragazzini, Luca Toschi, Alessandro Mariani; numerose saranno le comunicazioni di giovani studiosi.

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