Domenica 13 settembre il XXV ''Premio Pieve''

Il Premio Pieve, rivolto ai diari, alle memorie e agli epistolari degli Italiani è giunto alla sua venticinquesima edizione. Ospite d'eccezione Francesco De Gregori.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 settembre 2009 16:17
Domenica 13 settembre il XXV ''Premio Pieve''

Il Premio Pieve, rivolto ai diari, alle memorie e agli epistolari degli italiani è giunto alla sua venticinquesima edizione. Domani, domenica 13 settembre, nella cornice di Pieve Santo Stefano (Arezzo), la “Città del Diario” si conoscerà quale, fra le centinaia di testi autobiografici pervenuti quest’anno, sarà risultato il più interessante agli occhi della giuria popolare e di quella nazionale. Arrivati all’edizione numero 25 del Premio Pieve abbiamo ceduto alla tentazione di essere un po’celebrativi, sottolineando un compleanno importante che è anche un traguardo prestigioso. Sarà dunque una festa fra vecchi amici oltre che un contenitore di eventi culturali. Dopo aver accumulato negli scaffali dell’Archivio più di 6000 storie (il doppio degli abitanti della Città del diario) e aver toccato tutti gli argomenti possibili, racchiusi in milioni di pagine autobiografiche, ci concediamo di parlare di noi, della nostra storia. E lo facciamo con un ospite d’eccezione, Francesco De Gregori, al quale abbiamo chiesto in prestito il verso di una delle sue più celebri canzoni, colonna sonora del nostro cammino di raccoglitori di storie e di storia.

A lui domenica 13 verrà consegnato il Premio Città del Diario 2009 già attribuito a Mario Perrotta (2008), Rita Borsellino (2007), Ascanio Celestini (2006), Marco Paolini (2005). Ma lo facciamo anche con il libro "Il paese dei diari" che, dall’originale penna di Mario Perrotta, racconta in forma romanzata la storia dell’Archivio dei diari e dello straordinario personaggio che ha animato questo luogo dal 1984, Saverio Tutino, assoluto protagonista di questi 25 anni di vita dell’istituzione toscana e del Premio Pieve. Lo facciamo presentando l’ultimo romanzo storico di Edgarda Ferri, omaggio all’Archivio attraverso il racconto di uno dei nostri diari più struggenti, scritto da Orlando Orlandi Posti nel carcere di via Tasso prima di essere portato a morire alle Fosse Ardeatine. E ancora lo facciamo con lo sguardo fotografico di Mario Dondero sul paese che ha dato accoglienza alla gente che qualcosa da raccontare ce l’aveva, a chi la storia l’ha fatta, anonimo o protagonista. Perché è la gente che fa la storia.

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