Pd: a Roma Franceschini segretario, a Firenze i Verdi rompono con Renzi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2009 19:06
Pd: a Roma Franceschini segretario, a Firenze i Verdi rompono con Renzi

L'assemblea nazionale del Partito democratico riunita oggi a Roma ha eletto nuovo segretario Dario Franceschini. L'assemblea nazionale ha scelto il vice di Veltroni per guidare il partito. Giancarlo Faenzi,segretario Pd Empolese Valdelsa dichiara: «Diamo il benvenuto al nuovo segretario. Avremmo voluto che questa elezione fosse passata attraverso un congresso, da un’ampia partecipazione del popolo del Pd, ma anche se non è stato possibile lavoreremo con lo stesso impegno. A una condizione: che siano rispettati tutti gli impegni che Franceschini si è assunto.

Ma per concretizzare le speranze del 14 ottobre-continua Faenzi- tante sono le responsabilità che spettano ai dirigenti locali. Anzitutto il rinnovamento delle liste che andremo a scegliere per i nuovi consigli comunali: età media 40 anni e parità di genere; alleanze chiare, dettate dalle esigenze dei cittadini e non da calcoli politici; continuare il lavoro di discussione sulle proposte del Pd contro la crisi economica con incontri e dibattiti sul territorio. Il Pd dovrà diventare il punto di riferimento sia dei lavoratori autonomi che di quelli dipendenti.

Siamo convinti di poter raggruppare le esigenze degli uni e degli altri. Solo con un patto di lavoro e un accordo fra tutti gli attori coinvolti potremo uscire dalla crisi. Se il Pd smarrisce questi obiettivi corre il rischio di perdere di vista i principi fondamentali per cui è nato e in tal caso, non avrebbe più ragione di essere. Se si vuole perseguire il progetto su cui è nato il Pd non si deve assolutamente rinunciare a questi punti programmatici.»
"La nuova frontiera dell'impegno civile è la distinzione di governo tra le politiche del bene comune e le strategie di consociazioni legate a interessi privati.A Firenze la candidatura Renzi, appoggiata da destra e sinistra, fa riecheggiare" la voce del padrone".Berlusconismo in chiave fiorentina.

Quando si è in dubbio su una scelta politica è utile porsi una domanda: cosa serve di più alla nostra comunità ? Questo è il nostro interrogativo rispetto alla candidatura di Matteo Renzi a Sindaco di Firenze per il centrosinistra.Nel nostro Paese è in corso, da qualche decennio, un confronto culturale e politico molto aspro tra il centrosinistra e il berlusconismo, di cui forse il carattere più specifico è la vena autoritaria, il nuovismo astorico , il dispiegamento di un forte impegno propagandistico,e un'idea di sviluppo completamente separato da una consapevolezza di tutela del territorio.

Matteo Renzi è profondamente impregnato di cultura berlusconiana.Nella sua campagna per le primarie non ha fatto alcun accenno alle radici antifasciste di Firenze, alla profonda differenza tra centro-sinistra e berlusconismo , alle priorità ambientali nella direzione dello sviluppo. Anche le sue proposte politiche (cento punti nei primi cento giorni di governo) sono animate esclusivamente da una logica di efficienza propagandistica, di impossibile realizzazione in tre o quattro mesi, senza una scala di priorità logica e politico- amministrativa.

Il dispiegamento, costoso, di iniziative realizzate nella duplice veste di candidato e presidente della provincia hanno suscitato in molti cittadini serie perplessità. Tale commistione e confusione culturale, accuratamente pianificata, ha portato molte persone di centrodestra a esprimere la preferenza per lui. L'istituto demoscopico Freni ha stimato un appoggio a Renzi da elettori di destra superiore ai tremila voti. Sicuramente più di cento persone di destra lo hanno votato (Renzi ha superato il quorum del40% che gli ha evitato il ballottaggio per circa 100 voti) e solo questo dato potrebbe inficiare la correttezza delle primarie.

Altro elemento sospetto riguarda le spese per la campagna delle primarie e la citazione renziana del programma dei cento giorni invece che quello della coalizione di centrosinistra. Ma tutti stanno zitti, i dirigenti del PD per primi, e anzi gran parte dei poteri cittadini inneggia a Renzi come a una specie di "salvatore della patria", giovane e nuovo.L'aggregazione di Confindustria , le componenti più confessionali e imprenditoriali della Compagnia delle opere, i poteri consolidati e storici di Firenze , a partire dalla sua aristocrazia, rappresentano un formidabile supporto di potere per Matteo Renzi Sindaco.

Queste istituzioni sono quanto di più tradizionale e conservatore Firenze possa esprimere e fino ad oggi non hanno saputo esprimere né efficienza, nè politiche e realizzazioni di largo respiro, ma solo qualche affare piccolo o grande per i loro ristretti sodali economici, sempre gli stessi.Altro capitolo è invece quello di conquistare il consenso popolare. Noi VERDI intendiamo confrontarci sul piano ideale, culturale, politico senza salire acriticamente sul carro dei poteri che Renzi rappresenta, ribadendo ostinatamente la stessa idea di centrosinistra che abbiamo rappresentato in tutto il mandato amministrativo, collaborando con il PD e gli alleati.

Per questo non abbiamo riserve sulla candidatura di Andrea Barducci come Presidente della Provincia. D'altra parte il centrodestra berlusconiano, con volontaria provocazione, sembra proporre a Firenze candidati a Sindaco debolissimi politicamente, proprio per mandare il messaggio che "l'operazione Renzi" non debba aver ostacoli.Nello scorso mandato amministrativo ha suscitato sospetti e inchieste il rapporto privato ravvicinato tra istituzioni comunali e interessi privati. Tutta la nostra attività consiliare, appoggiata da settori del PD, della Sinistra di governo e del consiglio comunale , si è adoperata per scongiurare gli errori più clamorosi e, in molti casi, temperare alcuni interessi privati con la res pubblica.

Ci passano davanti agli occhi , nel corso di questo mandato amministrativo, le immagini di un gruppo dirigente sconfitto proditoriamente sull'affare miliardario della consegna ad ACEA dell'acqua della nostra Regione, il tentativo ancora riuscito di consegnare la collina di Piazzale Michelangelo a persone che , con miseri investimenti, ne traggono una rendita di vari milioni di euro ogni anno acquisendo alberghi che ospitano riunioni importanti di dirigenti PD e l'Università di Firenze che , con un project milionario costruisce case di cui solo il 40% va agli studenti universitari.

Ci siamo opposti a questi progetti, riuscendo ad affossarli o bloccandoli. Questa anomalia in cui cittadini-consiglieri comunali si oppongono con un certo successo a progetti privatistici di potenti istituzioni, non poteva essere ulteriormente tollerata.Di qui nasce dentro il PD e nella destra culturale italiana e fiorentina il machiavellismo della candidatura Renzi dove i gruppi della destra cittadina ottengono il candidato a sindaco del centrosinistra.La candidatura Renzi, oltre agli aspetti legati alla brillantezza e alla vivace intelligenza della persona, ci sembra rispondano a questo progetto politico, che è quello di togliere di mezzo le voci più autonome e di governo del centrosinistra.

Per questi motivi , i Verdi di Palazzo Vecchio e il partito non appoggeranno la candidatura di Renzi a Sindaco di Firenze e , contemporaneamente, avvieranno iniziative politiche nella direzione di partiti e comitati più vicini politicamente. Per primo il gruppo de La Sinistra , il gruppo di cittadini e intellettuali intorno a Valdo Spini e aderenti al PD che condividano questa nostra analisi e i gruppi di R C, Unaltracittà/Unaltromondoe e l'Italia dei Valori. L' appello politico riguarda però tutti i cittadini di Firenze che ritengano la politica come entità autonoma, squisitamente democratica, distinta da logiche imprenditoriali con ricadute esclusivamente private,non succube di istituzioni religiose che pretendano di fare delle loro legittime convinzioni un diktat per tutti i cittadini, che interloquisca con Confindustria ma non ne sia megafono".

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