Legge finanziaria: sciogliere le partecipate dirette e indirette non strategiche?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 gennaio 2008 18:21
Legge finanziaria: sciogliere le partecipate dirette e indirette non strategiche?

Firenze, 28 Gennaio 2008- «La giunta prepari un piano di dismissioni delle società partecipate non strategiche, come previsto dalla legge finanziaria 2008, da presentare al consiglio comunale». E' quanto chiede, in una mozione, la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci. «L'articolo 87 della legge finanziaria - ricorda l'esponente del centrodestra - prevede il divieto di costituzione, assunzione e mantenimento di partecipazioni, anche di minoranza, in società aventi ad oggetto la produzione di beni e servizi che non siano strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali.

Tale divieto vale anche per partecipazioni che l'amministrazione detiene indirettamente». «La nuova norma - prosegue Gaia Checcucci - prevede che entro 18 mesi le amministrazioni cedano le partecipazioni con procedure di evidenza pubblica e che l'assunzione o il mantenimento delle partecipazioni siano autorizzate da delibera del consiglio comunale. L'obiettivo è tutelare la concorrenza ed il mercato, nonché imporre alle autonomie locali l'obbligo di liberarsi di tutte quelle partecipazioni, anche se di minoranza, in società che producono beni o forniscono servizi la cui natura non ha niente a che fare con le finalità istituzionali del Comune, potendosi, fra l'altro, reperire agevolmente sul mercato».

«Le società partecipate dal Comune di Firenze sono 19 - si sottolinea nella mozione - la cui attività, per molte di esse, risulta impossibile ricondurre a produzione di beni e servizi strettamente necessarie per finalità istituzionali". Delle 17 partecipate di Quadrifoglio SpA, le 13 partecipate di ATAF e le 3 di Publiacqua SpA, di cui una in liquidazione, ovvero le numerose partecipazioni che il Comune indirettamente detiene attraverso le tre menzionate società, nella quasi totalità, non possono definirsi strategiche per le finalità istituzionali che la norma richiama».

«Il "patto di fine legislatura" che dovrebbe tenere insieme tutto e il contrario di tutto, ovvero il Partito Democratico e la Sinistra Arcobaleno - ha concluso Gaia Checcucci - quali mosse prevede in materia di riduzione delle società partecipate direttamente indirettamente dal Comune? Come la pensa la nuova "santa alleanza", ad esempio, sul mantenimento in vita della Sas e della Firenze Parcheggi? Non si vede quale sia il requisito di indispensabilità di queste due società per perseguimento delle finalità istituzionali del Comune.

Non si possono reperire più facilmente gli stessi servizi sul mercato, anche risparmiando in termini di consigli di amministrazione? E quale sarà il destino della Centrale del Latte, di Firenze Fiera e Mercafir? O, ancora, perché mantenere in vita la Silfi? Sicuramente non ci sarà da discutere, se non sulle modalità di scioglimento, sulle 17 partecipate di Quadrifoglio SpA, le 13 partecipate di ATAF e le 3 di Publiacqua SpA?». Da qui la richiesta della consigliera di AN che invita la giunta a «predisporre un piano di dismissione delle partecipazioni che direttamente e indirettamente l'amministrazione detiene, presentarlo al Consiglio Comunale entro il 15 aprile 2008, per consentire all'assemblea consiliare di dare attuazione all'articolo 85 della legge finanziaria con un'apposita delibera nei termini di 180 giorni dall'approvazione delle finanziaria, ovvero entro la fine di giugno 2008».

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza