Codice dell’indagine difensiva penale: la raccolta normativa presentata in Consiglio regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 maggio 2007 18:47
Codice dell’indagine difensiva penale: la raccolta normativa presentata in Consiglio regionale

Firenze – La giustizia è fondamentale per la crescita di un paese civile e l’occasione di oggi pomeriggio - grazie alla competenza dei relatori e all’importanza del libro presentato, il “Codice dell’indagine difensiva penale, commentato ed annotato con la giurisprudenza e la deontologia” – mi auguro possa dare un contributo essenziale al dibattito politico-istituzionale. Lo ha detto il Vicepresidente del Consiglio regionale, portando il saluto dell’Assemblea Toscana all’incontro in Sala Gonfalone di Palazzo Panciatichi, dove sono intervenuti Luciano Garofano, comandante del Reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri di Parma; Ferdinando Imposimato, già magistrato e docente all’Università “La Sapienza” di Roma; Ubaldo Nannucci, procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Firenze; Giovanni Pallanti, giornalista, collaboratore de “La Nazione”.
Perché la necessità di un “Codice dell’indagine difensiva penale”? Essenzialmente perché, a distanza di circa sedici anni dall’entrata in vigore del nuovo Codice di Procedura penale, non sono ancora decollate le attese indagini difensive.

E secondo il curatore del volume, Eraldo Stefani, la nuova normativa sottolinea due aspetti: nel processo l’indagato, l’imputato e/o la persona offesa, hanno il diritto di difendersi; il principio cardine della parità delle parti – pubblico ministero e difensore – è oggi se non realizzata senz’altro più vicina. Da qui l’idea, con l’editore Giuffré, di proporre un codice autonomo dell’indagine difensiva penale complementare al codice di procedura penale. Come è stato sottolineato nel corso della presentazione: il nuovo processo penale, già previsto dalla leggi vigenti, se attuato pienamente rappresenta una vera e propria rivoluzione, che ha come obiettivo una giustizia giusta e la scoperta dei colpevoli di gravi reati.

Il “Codice dell’Indagine Difensiva Penale” è un volume di 1267 pagine e contiene la Costituzione della Repubblica Italiana, la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Ed ancora: tutte le norme del Codice di Procedura penale che riguardano le indagini difensive, le norme di attuazione del codice di procedura penale, le norme di coordinamento al codice di procedura penale, un’appendice normativa che riguarda la deontologia nelle indagini difensive, il giudice di pace, la giustizia minorile e l’ordinamento penitenziale, l’ordinamento giudiziario, il casellario giudiziale, le spese di giustizia, la legge del 24 marzo 2001 n.

89 sulla ragionevole durata del processo, la legge del 22 aprile 2005 n. 69 sul mandato di arresto europeo, il procedimento amministrativo, la privacy, il giudice unico, le modifiche apportate al codice di procedura penale dal 1999 fino al 2005, gli investigatori privati e un’appendice pratica ragionata che conclude questa “fondamentale” opera della giurisprudenza italiana.
Eraldo Stefani, curatore del volume, è nato a Pratovecchio (AR) nel 1949 e ha unito la professione forense allo studio e alle pubblicazioni giurisprudenziali, diventando responsabile della collana giuridica dell’editore Giuffrè nonché professore delle indagini difensive al master di Scienze Forensi dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma.

(ps)

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