La città che cambia: soggetti istituzionali pubblici e privati oggi in Camera di Commercio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 dicembre 2006 15:21
La città che cambia: soggetti istituzionali pubblici e privati oggi in Camera di Commercio

FIRENZE, 13 DICEMBRE 2006- Un istituto di programmazione negoziale, funzionale a un processo di trasformazione culturale in grado di portare Firenze tra le 250 capitali provinciali del mondo, è il progetto che lancia il Presidente della Camera di Commercio di Firenze a conclusione dell'incontro "La città che cambia". Una cabina di regia dove confluiscano amministrazioni comunali, camera di commercio e associazioni di categoria sui grandi temi della trasformazione metropolitana.
"Stiamo assistendo a un neocorporativismo atomizzato che rischia di mandare in frantumi il nostro territorio.

Bisogna attuare in ogni campo la capacità di discutere, riflettere, ma anche di decidere una volta per tutte. Non si può guardare sempre indietro, non è possibile ridiscutere sempre quello che è stato deciso."

Così ha aperto i lavori dell'incontro Luca Mantellassi; dove sono intervenuti anche il Sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, il Presidente di Confindustria, Sergio Ceccuzzi e molti altri soggetti pubblici e privati coinvolti direttamente nel processo di trasformazione dell'area metropolitana.

Sia le relazioni che il dibattito si sono incentrati sulla necessità di proseguire nella trasformazione gestita dell'area metropolitana, ma anche sulla capacità di comunicarne i cambiamenti e il significato delle decisioni prese. All'estero i processi di trasformazione urbana hanno risorse che possono gestire, oltre alle stesse grandi opere, anche il riassetto urbano e la comunicazione. In Italia, le ristrettezze congiunturali non consentono questo. Una risorsa fondamentale per riaffermare il cambiamento è data dalla Fondazione Palazzo Strozzi che dovrà promuovere a livello internazionale il panorama degli eventi culturali e magari realizzare un evento rilevante in un periodo "anticiclico", ossia quando i flussi turistici, tornati finalmente ai massimi livelli, dopo la crisi del 2004, hanno un rallentamento stagionale.

Un punto della relazione Mantellassi ripreso da molti interventi verte sul fatto che quella di Firenze è una sfida tra innovazione e conservazione. "Siamo nell'ambito di una trasformazione globale che vedrà lo sviluppo di quattro città capitali mondiali, di venti capitali regionali. Noi dobbiamo cercare di rientrare almeno tra le capitali provinciali di terzo livello". Da una ricerca dello Studio Ambrosetti tra le città italiane adesso c'è solo Milano che può vantare tale primato. La capacità di trasformarsi di questa città, secondo Mantellassi, rientra in un'ottica di interesse plurale, di dialettica tra pubblico e privato.

Ma quando le corporazioni si scontrano su interessi particolari - la citazione è da Luigi Einaudi - occorre riprendere in mano la situazione.

“Il cambiamento da noi auspicato -ha affermato il vicepresidente CNA Firenze Luciano Zambelli- non è soltanto un cambiamento infrastrutturale, organizzativo e di miglioramento delle dotazioni strutturali delle quali la città dispone. Oggi, nel fronteggiare la sfida della competizione, è richiesta una relazione sempre più stretta tra i sistemi territoriali e tra le filiere produttive.

Ebbene, è indispensabile risolvere in via definitiva il ruolo e la funzione di Firenze e del suo territorio all’interno della Toscana Centrale, dando vita all’Area Vasta. Il progetto di aggregazione funzionale dei comuni dell’area metropolitana è già, a nostro parere, un passo importante in questa direzione. Per essere adeguati ad una città che cambia, è inoltre opportuno che si modifichino anche le razioni tra Istituzioni ed attori sociali e cambi il principio della rappresentanza. Aggregazione della rappresentanza degli interessi, semplificazione e snellimento dei rapporti tra Istituzioni e società, sono temi di particolare rilievo politico istituzionale, che stanno molto a cuore a CNA Firenze”.

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