(Firenze,20 febbraio) Con il romanzo “Il ponte di San Luis Rey” Thornton Wilder ha vinto il suo primo premio Pulitzer: era il 1927, e Wilder si avviava a diventare uno dei più importanti autori del suo tempo. Se il cinema ci ha regalato due non troppo fortunate trasposizioni, non sono mancate versioni teatrali di maggior fortuna , come si annuncia anche la commedia in due atti , che il regista , attore e autore fiorentino Paolo Poli, presenta al Teatro Puccini dal 21 al 26 febbraio . E’ una lettura comico- grottesca della vicenda .
Il romanzo di Wilder diviene infine un semplice pretesto per giocare con parole, personaggi e situazioni, una prova d’attore, un grande contenitore zeppo di battute e aforismi, quasi la comicità fosse l’unica vera arma per sconfiggere l’oblio della morte. L’azione si muove nei vari ambienti evocati dalle scene di Emanuele Luzzati, sfoggiando i coloratissimi costumi ideati da Santuzza Calì, con l’accompagnamento delle musiche di Jacqueline Perrotin. Accanto a Paolo Poli recitano un’attrice di grido, un grande caratterista e uno scelto manipolo di brillantissimi attori.