Nomadi a Firenze: l’80% non li vede di buon occhio
Atteggiamenti di ostilità pregiudiziale nel sondaggio commissionato dall'Udc
Arci di Firenze: Razzanelli non sa neanche di cosa parla

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 febbraio 2006 18:53
Nomadi a Firenze: l’80% non li vede di buon occhio<BR>Atteggiamenti di ostilità pregiudiziale nel sondaggio commissionato dall'Udc<BR>Arci di Firenze: <I>Razzanelli non sa neanche di cosa parla</I>

Firenze, 10 febbraio 2006 - Per i fiorentini i soldi vanno spesi non per i rom, ma per i portatori di handicap, gli anziani, gli sfrattati e i disoccupati. Insomma, i nomadi non sono considerati tra le priorità delle politiche dell’assistenza e l’80% non vede di buon occhio che siano state costruite gratuitamente per loro delle case al ‘Masini’. Questo perché la stessa fetta di popolazione giudica la loro presenza direttamente correlata alla microcriminalità. Più di un fiorentino su quattro ritiene infatti i nomadi e i rom responsabili di almeno un episodio di furto ai danni della propria famiglia.

E più di un fiorentino su 8 addebita invece ai nomadi molteplici azioni malavitose.
Sono alcuni dei dati che emergono dall’ultimo sondaggio che il capogruppo Udc Mario Razzanelli ha commissionato all’Istituto ‘Freni’. ‘La presenza dei nomadi a Firenze e le condizioni della legalità’, questo il titolo del sondaggio, è stato presentato stamani in Palazzo Vecchio.
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Questo perché i nomadi sono il più delle volte associati alla delinquenza – è intervenuto Mario Razzanelli -. Dato poi che dal sondaggio si evidenzia anche una carenza di informazione sull’argomento, sarebbe bene che il Comune di Firenze si impegnasse a far meglio capire ai fiorentini il perché di certe scelte, come quella di destinare loro le abitazioni. Ecco, forse, in questo modo verrebbe in parte sanata la frattura riscontrata tra la nostra e la loro cultura>>.
Dallo studio si evidenzia una netta ostilità dei fiorentini verso il popolo rom: quasi l’80% è convinto che, appena vengono da noi, i nomadi ‘hanno troppe pretese’, mentre il 75% afferma che, anche quando vengono arrestati in flagranza di reato, tornano troppo presto in libertà.

Con la conseguenza che possono reiterare il reato senza troppi problemi. Il 25% dimostra una certa tolleranza: ‘anche loro devono pur sopravvivere’, rispondono alcuni, mentre poco più del 10% si considera ‘molto’ o ‘abbastanza’ d’accordo con chi dice che, in fin dei conti, i rom rappresentano una ricchezza per la nostra città, in quanto consentono il confronto tra culture diverse. Insomma, se circa un fiorentino su 7 apprezza il sistema dei valori a cui si ispira lo stile di vita dei nomadi, sono ben 3 su 4 a giudicare inadeguato l’operato della Magistratura nei loro confronti.
Per quanto concerne l’attenzione concessa in questi ultimi tempi dalla stampa cittadina alle notizie relative a reati che hanno visto coinvolti nomadi e rom, oltre 3 fiorentini su 4 la ritengono ampiamente giustificata.


L’immagine negativa si estende anche all’atteggiamento dei nomadi, che si presentano, nella percezione di gran parte degli intervistati, come portatori di diritti senza corrispettivo di doveri, sottratti ad ogni forma di controllo e protetti da una sostanziale impunità.
Per quanto riguarda la decisione di dare ai nomadi abitazioni costruite apposta per loro, in pochi, appena un fiorentino su 9, si sono dimostrati a conoscenza del fatto. Il 41% ha detto di averlo sentito dire, mentre quasi la metà (48%) ha risposto di essere completamente all’oscuro.


Ma sono d’accordo i fiorentini con questa decisione del Comune di Firenze? Quasi l’80% è contrario. Questo vuol dire che la scelta di assegnare loro delle abitazioni è stata approvata da un fiorentino su 5 e che hanno espresso il proprio dissenso dall’operazione, anche in termini molto aspri, più di 3 fiorentini su 4.
Il principale motivo di avversione all’iniziativa deriva dal suo aspetto ‘discriminatorio’ verso i fiorentini: “le case devono essere offerte a chi non ce l’ha, anche se non appartengono a quel gruppo etnico”, “ci sono persone che hanno molto più bisogno di loro”, “i nostri concittadini senza casa hanno una precedenza assoluta”, sono state alcune risposte.
Frequentemente gli intervistati hanno poi richiamato le tante situazioni di disagio vissute dalle famiglie fiorentine, costrette per trovare un’abitazione a emigrare o a devolvere gran parte delle proprie risorse economiche per pagare ingenti affitti: “ci sono tanti giovani che vorrebbero sposarsi ma non hanno casa, potrebbero fare più cose per loro”, “ci sono tante persone in lista per le case prima di loro: è vergognoso”.
Un ulteriore motivo di critica all’iniziativa dell’Amministrazione Comunale è rappresentato dalla scarsa credibilità del progetto di “stanzializzazione” dei nomadi: “se sono nomadi non si stanziano, non è la loro cultura”, “non le usano nemmeno e quindi sono soldi sprecati”, “è un popolo che non cambierà mai”, sono state le riflessioni.


Non mancano anche atteggiamenti di ostilità pregiudiziale: “sono persone spietate, non hanno rispetto”, “li manderei via! non li voglio!”, “questa gente non si merita niente: ho un figlio disabile al 100% e ho lo sfratto”.
Chi invece ha apprezzato la soluzione del Comune di Firenze, l’ha motivata con la necessità di rimuovere uno spettacolo di degrado che comprometteva l’immagine della città: “bisogna pur fare qualcosa davanti ad una emergenza”, “almeno c'è più ordine”, sono state alcune delle risposte.
In ogni caso, anche coloro che concordano con l’amministrazione disapprovano l’ipotesi di un ingresso nell’abitazione a titolo completamente gratuito (questa è stata l’opinione di 9 fiorentini su 10).


Se ci spostiamo poi sul fronte dell’’accoglienza dei nomadi’, scopriamo che quasi la metà degli intervistati crede che ‘i rom andrebbero rispediti nel paese d’origine’.
E anche da parte dei fiorentini meglio disposti nei confronti dei nomadi è stato comunque sollecitato un maggiore controllo sugli ingressi e sui comportamenti successivi. Infatti, quasi il 15% li vorrebbe il più lontano possibile dalle città, mentre il 10% sarebbe disposto ad accoglierli solo se rispettano le leggi.

Il 5% sostiene poi che sarebbe bene integrarli nel mondo del lavoro.
Ma quali sono, secondo i fiorentini, le fasce di popolazione verso cui le politiche di assistenza dovrebbero dimostrare più attenzione? 3 fiorentini su 4 hanno risposto i ‘portatori di handicap’, più del 60% gli ‘anziani non autosufficienti’, quasi la metà gli ‘anziani con pensione minima’ e, a seguire, gli sfrattati (quasi il 30%), i disoccupati (più del 20%), i giovani, la famiglia, gli extracomunitari e, in fondo, i rom, che occupano quindi la penultima posizione (davanti ad ‘altre priorità’) di questa speciale classifica.


Segno che, nella percezione di larga parte dei fiorentini (anche quelli che hanno apprezzano l’iniziativa dell’amministrazione comunale), i nomadi ed i rom non rappresentano una categoria che necessiti realmente di assistenza.

“Razzanelli non sa neanche di cosa parla”. L’Arci di Firenze risponde al presunto inequivocabile risultato del sondaggio commissionato dal capogruppo dell’UDC in Palazzo Vecchio all’Istituto di Ricerche Freni, secondo cui l’80% dei fiorentini sarebbe contrario alla decisione del Comune di Firenze di costruire.

“Le casette sono al Poderaccio e non al Masini” – afferma l’Arci Firenze, che ricorda come “le politiche sui Rom dell’amministrazione fiorentina hanno cominciato il loro percorso incentrato sul superamento dei campi da oltre 10 anni e l’operato delle maggioranze di centrosinistra è passato dal vaglio dell’elettorato più volte”. “Inoltre – sottolinea l’Arci Firenze – Razzanelli dimentica che le persone di cui si sta parlando sono tutte con regolare permesso di soggiorno, alcune residenti dal almeno due generazioni, e come tali hanno tutta la legittimità ad entrare nelle graduatorie del Comune”.

Oggi il capoluogo toscano può essere considerato una delle punte avanzate delle politiche sui Rom: non ci sono più campi illegali. Chi si ricorda dei campi alle Piagge o alle Draghe?

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