Dal 16 luglio, al via gli acquisti a prezzi scontati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 giugno 2005 13:44
Dal 16 luglio, al via gli acquisti a prezzi scontati

A Firenze i saldi inizieranno il 16 luglio e proseguiranno fino al 10 settembre, come stabilito dal regolamento regionale. C'era stata la richiesta da parte di ammnistrazioni e di commercianti di anticipare l'inizio dei saldi, ma la data è stata stabilita dalla Regione: il primo sabato dopo il 9 luglio. In certe regioni sono già partiti e in altre partiranno ai primi della prossima settimana: i saldi, insomma, sono in arrivo quasi ovunque. A stabilire la data di avvio delle svendite di fine della stagione estiva è il decreto firmato da Martini il 16 marzo 2004, per la precisione il n.

17/r, «Regolamento di attuazione della legge regionale n°28/1999 (Norme per la disciplina del commercio in sede fissa)».
«Un ritardo a cui i nostri commercianti sono condannati da Martini in persona e che costerà loro un conto più che salato», sbotta il Consigliere regionale di Alleanza Nazionale Roberto Benedetti. «I commercianti toscani rischiano di morire d’asfissia nelle secche congiunturali, e Martini gli tira pure in testa un colpo di remo per stecchirli meglio con un regolamento che è un ulteriore danno – spiega Benedetti – dato che da noi i saldi inizieranno quando ormai i consumatori avranno fatto incetta nelle regioni confinanti.

Per non parlare del mancato ricavo che i commercianti delle località turistiche avranno dal dover avviare la stagione promozionale con due settimane di ritardo rispetto al resto d’Italia». «Ancora una volta – accusa Benedetti – Martini penalizza gli operatori economici di regione i cui cittadini sono trattati una volta di più da italiani di serie B. Qui come altrove i commercianti ogni semestre non vedono l’ora di tirare una boccata d’aria con i saldi. E non certo per rimpinguarsi i conti in banca, bensì per poter rinnovare le collezioni in vista dell’inverno senza andare in passivo.

Quest’anno dovranno aspettare fin quasi al collasso. Alla faccia del rilancio economico promesso da Martini».

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