Fotocopia ed utilizza il contrassegno per invalidi di un'amica
Telepass, corsie preferenziali. Bianchi (FI): "Ennesima sconfitta del Comune. Terzo ricorso accolto per mancanza di Autorizzazione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2005 19:51
Fotocopia ed utilizza il contrassegno per invalidi di un'amica<BR>Telepass, corsie preferenziali. Bianchi (FI):

Era esposto sul cruscotto dell'auto, ma era soltanto una fotocopia. Si tratta del contrassegno per invalidi utilizzato da una signora per parcheggiare e che però non ha tratto in inganno gli agenti di Polizia Municipale. L'episodio è accaduto ieri in piazza Nobili, a Coverciano. I vigili si sono accorti che il contrassegno per invalidi sull'auto era irregolare e hanno chiesto spiegazioni alla proprietaria del veicolo. La donna ha ammesso che si trattava di una fotocopia, peraltro molto ben fatta, del contrassegno di una sua amica.

I vigili hanno denunciato la donna per falso con duplicazione di un atto amministrativo, un reato che prevede una pena fino a sei mesi di reclusione. Il caso è attualmente al vaglio dell'autorità giudiziaria. Non si tratta comunque di un episodio isolato: nel corso del 2004 sono stati 28 i contrassegni sequestrati dagli agenti della Polizia Municipale, sempre attenta al controllo contro l'uso illecito dei permessi per gli invalidi.
"Con questa siamo a tre - ha commentato soddisfatto il Consigliere Comunale Jacopo Bianchi -.

Il giudice Agostino Virzì ha emesso la sentenza di accoglimento del ricorso di un privato cittadino contro le 11 multe illegittimamente elevate dalle porte telematiche e tardivamente notificate con evidente perdita della vera funzione deterrente delle infrazioni al Codice della Strada". "È indubbio - ha sottolineato il consigliere di Forza Italia - che la linea giuridica intrapresa dagli interpreti è univoca e qualsiasi tentativo di argomentare la legge o l'iter burocratico intrapreso dal Comune si scontra con l'evidenza della logica e del buonsenso.

Impossibile, alla luce delle sentenze finora emesse, vigendo la irretroattività della legge, ottenere un'autorizzazione per compiere attività con finalità non ancora regolarizzate e previste dalla stessa normativa". "Ai sensi dell'articolo 1 del DPR 250/99 - ha aggiunto Jacopo Bianchi -, come riportato nella sentenza, «il Comune di Firenze, per ottenere l'autorizzazione all'utilizzo dei dispositivi di rilievo telematico, ha dovuto comunicare al ministero delle infrastrutture e dei trasporti, quali erano gli obiettivi perseguiti con l'adozione dei nuovi impianti.

L'obiettivo fondamentale che si vuole ottenere a Firenze, attraverso l'uso di un sistema di controllo automatico degli accessi alla ZTL, è sostanzialmente quello di arginare la domanda di trasporto privato in direzione delle aree centrali della città»". "Da questo ne consegue - ha concluso Bianchi citando la sentenza - che «nessun accenno viene fatto sull'utilizzo di tali apparecchiature per il controllo dell'illegittima percorrenza dei veicoli non autorizzati sulle corsie riservate le cui rilevazioni, in mancanza di espressa autorizzazione da parte del ministero, sono da ritenersi pertanto illegittime».

Vista la situazione non sarebbe utile sospendere l'emissione delle contravvenzioni e richiedere questa integrazione all'autorizzazione ministeriale che possa tener conto definitivamente di quanto disposto dalla legge 214/2003 in modifica del vecchio Codice della strada? La questione che appare difficile e grottesca è in realtà semplicissima. Un'autorizzazione, qualunque essa sia, deve poter tenere conto della normativa che le interessa e quindi un'autorizzazione del giugno 2003 non può comprendere una variazione pubblicata solo nell'agosto 2003".

La prima Sentenza di accoglimento relativa alla mancanza di autorizzazione ministeriale è disponibile sul sito www.partitodeimotorini.it saranno presto disponibili anche le successive pubblicate in questi giorni.

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