EMPOLI – Mirko Gasparetto (un Torneo di Viareggio vinto col Milan nel ’99 ma, soprattutto, 20 gol in 30 match messi a segno l’anno scorso nel Prato, C1) è sicuramente l’eroe della domenica in casa azzurra. Non è da tutti segnare a raffica nelle amichevoli del giovedì e doversi accomodare silenziosamente in tribuna il fine settimana, quarta o quinta scelta del coach per quanto riguarda l’attacco. Lui lo ha fatto per un po’ di mesi, senza batter ciglio, senza abbandonare i compagni in difficoltà (a differenza di qualche campione strapagato che gioca un po’ più a nord).
Lo ha fatto fino a domenica quando, la squalifica di Rocchi e la scialba prestazione di Tavano come ‘puntero’, gli hanno permesso di sedersi in panchina prima e di calpestare il manto verde del Castellani poi. E allora qualcuno, dal 16’ del secondo tempo, ha iniziato a chiedersi dove fosse stato quel ragazzone alto e robusto fino ad oggi? Quella prima punta (ideale per il gioco empolese?), magari da affiancarsi a quel trio di terribili piccoletti che rispondono ai nomi di Vannucchi-Di Natale-Rocchi? Già dov’era stato l’ex pratese fino ad oggi?
A lavorare, e bene, come ha precisato lui stesso nel post partita.
Per sopperire a qualche fastidioso acciacco, pronto ad essere chiamato in causa, come avvenuto meno di quarantotto ore fa, e pronto a rimettersi in panchina, come avverrà domenica prossima, perché i titolari sono altri. E lui lo sa bene. In mezzo a questa favola un omaggio: “Dedico il gol ai miei familiari ed alla mia fidanzata”.
Se l’Empoli dovesse salvarsi, un po’ sarà anche merito di Gasparetto, perché quel gol di domenica non vale solo un punto.
Tassativo: fare punti!
Quattro match e poi tutti in vacanza.
Due fuori casa, Roma (sul neutro di Palermo) e Ancona, due al Castellani, Bologna e Inter. Obiettivo minimo 7 punti. Perché raggiunto il Modena adesso bisogna fare la corsa sulla Reggina (ha un calendario infernale con Parma, Lazio, Milan e Lecce) e sperare che la sorte (non è possibile sbagliare due rigori di fila) giri un po’. D’altronde come ha detto Foggia a caldo dopo il match col Brescia: “Siamo a due punti dalla quint’ultima, è giusto crederci”. E’ giusto! E da professionisti.
[S.R.]