Clima in Toscana: da 10 anni è cambiato
A febbraio 2004 l'inaugurazione del Centro di Stazzema

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2003 19:25
Clima in Toscana: da 10 anni è cambiato<BR>A febbraio 2004  l'inaugurazione del Centro di Stazzema

FIRENZE- Gli esperti di clima e meteorologia concordano: da 10 anni in Toscana sono forti i segnali di variazione delle stagioni, con rischi per la popolazione e per il territorio. La VI Commissione del Consiglio regionale ha ritenuto, perciò, necessario aggiornare le informazioni legate ai cambiamenti climatici che portano ad alluvioni e siccità. Domani, martedì 11 novembre, a Palazzo Panciatichi (Via Cavour 2 – Fi) ci sarà l’audizione dei principali esperti toscani della materia: dai rappresentanti degli atenei di Firenze, Pisa e Siena a quelli dell’Osservatorio Ximeniano; dai direttori scientifici di Lamma e Cnr-Ibimet ai vertici di Arsia, Autorità di Bacino (Arno, Serchio e Magra) e Protezione Civile.

Alle ore 13.00, presso la Sala Montanelli, il presidente ed il vice-presidente della Commissione ‘Territorio e Ambiente’, rispettivamente Sirio Bussolotti e Franco Banchi, terranno una conferenza stampa per illustrare i risultati dell’incontro e le indicazioni degli esperti. “Davanti alla nuova situazione climatica -ha detto Bussolotti-, verificata dalle statistiche sulle serie storiche delle piogge in Toscana, è necessario produrre le migliori previsioni possibili”. L’innalzamento di mezzo grado della temperatura dei mari tropicali sta già producendo modifiche evidenti alla circolazione atmosferica ed oceanica.

Per la Toscana ciò si è tradotto in minore sicurezza per i cittadini; maggiore impatto sul territorio e problemi per le risorse idriche.
Un presidio ambientale e socio-economico del territorio, un archivio di opere di difesa del territorio, il progetto “Idraulica e ambiente” e una ricerca sul sistema carsico delle Apuane. Sono i quattro filoni di attività presentati stamani nella sede del Dipartimento per le politiche ambientali e territoriali, dal Cerafri, il Centro di ricerca e alta formazione per la prevenzione del rischio idrogeologico, costituito un anno fa su iniziativa della Regione Toscana, da Inrm (Istituto Nazionale per la ricerca scientifica e tecnologica sulla Montagna) e Comune di Stazzema.

Il consiglio di amministrazione del Centro di rilevanza nazionale che verrà inaugurato ufficialmente nel febbraio 2004 a Stazzema, in una sede messa disposizione dal Comune, ha incontrato stamani a Novoli l’assessore all’ambiente Tommaso Franci, consolidando la collaborazione tra la Regione, l’Inrm e il comune apuano per dare supporto scientifico alla politica regionale delle montagne e agli interventi di difesa del suolo. Al centro sono annualmente erogati, come ha stabilito il protocollo di intesa sottoscritto un anno fa, 200 mila euro, di cui metà a carico della Regione (che non fa parte del consiglio di amministrazione, ma ha un proprio rappresentante nel comitato scientifico) e l’altra metà a carico dell’Istituto nazionale presieduto da Giancarlo Morandi.

“Il Cerafri – ha affermato l’assessore Franci – deve diventare un centro di elaborazione delle conoscenze maturate nell’ambito della difesa del suolo per puntare da un lato sull’alta formazione in materia di rischio idrogeologico e dall’altro sulla diffusione delle prassi positive. I suoi interlocutori privilegiati devono essere in primo luogo le Comunità montane che hanno visto un rafforzamento del proprio ruolo e una crescita di attenzione sanciti dalla Carta delle montagne toscane”.

Gli altri obiettivi del centro, condivisi anche dal presidente dell’Inrm, sono l’offerta di un supporto scientifico alle politiche regionali della montagna, con cui le attività di ricerca del centro dovranno coordinarsi, e la creazione di un’interfaccia nazionale per le altre regioni italiane. Nella riunione di stamani è stato eletto anche il comitato scientifico del Cerafri. Ne fa parte per la Regione Toscana Maria Sargentini, responsabile del settore difesa del suolo.

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