Un convegno su «Informazione per la libertà»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2003 13:15
Un convegno su «Informazione per la libertà»

Ci sarà Sergio Zavoli, uno dei «padri nobili» del giornalismo italiano, all’iniziativa dell’Associazione stampa toscana e dell’Fnsi sulla libertà dell’informazione e l’autonomia professionale dei giornalisti in programma MERCOLEDI' 11 giugno 2003 (ore 10) all’Auditorium del consiglio regionale della Toscana (via Cavour 4, Firenze).
Interverranno Paolo Serventi Longhi, segretario nazionale Fnsi; Franco Siddi, presidente Fnsi; Roberto Natale, segretario nazionale Usigrai; Carlo Bartoli, presidente Associazione stampa toscana; Luciano Silvestri, segretario Cgil toscana; Gianni Salvadori, segretario Cisl toscana; Vito Marchiani, segretario Uil toscana; Carmen Russo, Tgwatching e Laboratorio per la democrazia.
Sarà una manifestazione per la libertà di stampa senza «se» e senza «ma», in difesa del ruolo e dell’indipendenza della professione del giornalista e per la salvaguardia del sacrosanto diritto dei cittadini a essere informati fuori da ogni condizionamento.


In periodo come questo, dominato da un evidente e irrisolto conflitto d’interessi mediatico del presidente del consiglio, diventa strategico tutelare con le unghie e con i denti l’esistenza di un giornalismo libero da ogni interferenza dei poteri forti. In più c’è il disegno di legge Gasparri che, se approvato, consentirebbe a pochissimi soggetti di estendere il loro controllo sull’intero sistema dell’informazione italiana.
L’iniziativa non è una battaglia «contro» o «a favore» di una parte politica: la nostra è una difesa intransigente della libertà dell’informazione, di tutta l’informazione, dalle testate più famose e autorevoli come il «Corriere della Sera» o la Rai a quelle più piccole e meno tutelate.

La libertà di stampa è un diritto sancito dalla Costituzione e un principio-cardine della democrazia nel mondo libero.
Per questo l’Associazione stampa toscana e l’Fnsi vogliono allargare e alzare il livello della discussione sul futuro del nostro sistema di informazione, che deve ampliare le garanzie di pluralismo e diventare sempre più autorevole e meno asservito al potere, di qualunque parte esso sia.

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