Lettera aperta dell'assessore Albini: "Firenze non e' Treviso"
Ma poi la cronaca ci ricorda la realtà

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 agosto 2002 06:53
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L'assessore al patrimonio Tea Albini ha inviato una lettera aperta alla città prendendo spunto dal fatto di cronaca avvenuto a Treviso e che ha visto alcune famiglie di extracomunitari regolari "occupare" per protesta il sagrato del Duomo dopo essere state sgomberate dagli alloggi dell'Ater poi demoliti.
Ecco il testo della lettera:
«Non mi stupisce quanto sta succedendo a Treviso. Potrebbe succedere domani a Firenze. Alloggi di fortuna che alcune famiglie di immigrati avevano reperito sono stati abbattuti, alloggi veri non ce ne sono.

Queste famiglie di magrebini regolarmente immigrate in Italia lavorano e pensavano di poter offrire un futuro dignitoso ai propri figli. L'opulenta Treviso ha bisogno della loro manodopera ma non ha la civiltà di offrigli un alloggio. Queste famiglie possono pagare un affitto e con la casa possono avere una completa integrazione in un mondo che ha bisogno di loro per poter continuare a sviluppare la propria economia. Ma allora perché questi disperati sono costretti a occupare il sagrato del Duomo di Treviso? Perché in quella città come nelle nostra non si affitta case a extracomunitari? O meglio perché non si affittano case normali ad affitti normali mentre invece si affitta al nero a prezzi esorbitanti magari cantine o garage o fondi resi appena abitabili, sfidando regole e norme, ma soprattutto mortificando i più elementari diritti e la dignità delle persone? Da tre anni mi occupo della questione casa a Firenze e il problema più grave che trovo è proprio quello dell'assoluta indisponibilità del mercato privato dell'affitto a concedere alloggi a famiglie di extracomunitari.

La casa per chi la possiede è una fonte certa di reddito e deve rendere. Di conseguenza si affitta al nero oppure si affitta a extracomunitari di lusso a settimane o mesi, senza complicazioni; si affitta a posto letto a studenti; si affitta a uso foresteria con contratti transitori a non residenti. Ma non si affitta certo alla famiglia di extracomunitari ancorché residenti regolari con lavoro ma che sicuramente non ha la possibilità di pagare affitti alle stelle. Quante volte ho detto queste stesse cose.

Sono convinta che la nostra società non sia disponibile ad affrontare in modo corretto il problema dell'immigrazione. Troppo velocemente forse ci siano trasformato da paese di migranti a paese di immigrati; non siamo ancora capaci di vedere l'immigrato come persona, come risorsa necessaria allo sviluppo della nostra economia con la disponibilità a svolgere compiti e mansioni che non facciamo più. Nell'immigrato vediamo solo il diverso, quello che disturba con abitudini, culture e religioni diverse dalla nostra.

Non facciamo nessuno sforzo per comprendere e quindi in modo semplicistico mischiamo l'immigrato regolare con gli irregolari, le persone serie con i delinquenti. Il tutto per evitare di metterci in discussione anche solo per un minuto. Il sindaco di Treviso ha detto che il problema non lo riguarda. A Firenze il sindaco e la sua giunta da tre anni si occupano, forse in splendida solitudine, di questo problema. "Comune garante" serve quasi esclusivamente a cercare soluzioni abitative a chi non le può trovare da solo e guarda caso i numeri ci dicono che quasi tutti i 70 alloggi sono stati dati a famiglie extracomunitarie.

Anche le nuove costruzioni che stiamo progettando e realizzando tengono conto di questo nuovo bisogno. Non si tratta di nuovi grandi Peep o Piani casa perché in questo modo si rischierebbe di creare cittadelle di diversi o di emarginati, soprattutto quando i numeri ci dicono che nella maggioranza dei casi sarebbero famiglie di immigrati. Questo è il dato che emerge dalle richieste di case pubbliche che arrivano all'Assessorato. Ecco perché non mi stancherò mai, finché avrò questo incarico, di rivolgermi alla proprietà immobiliare, piccola o grande che sia, agli imprenditori che utilizzano il lavoro degli immigrati affinché, con tranquillità e a prezzi equi, si possa affittare alloggi a questa categoria di cittadini.

In questo senso Firenze è diversa da Treviso».
Guidava con una patente falsa un'auto con documenti non in regola e per questo è stato denunciato dalla Polizia Municipale. E' accaduto sabato durante i normali controlli della circolazione effettuati dalle pattuglie dei motociclisti quando gli agenti hanno fermato un'auto condotta da un cittadino cinese. Dalle verifiche è emerso che H.S. era agli arresti domiciliari con facoltà di muoversi fino alle 15. Ma soprattutto l'uomo era in possesso di una patente risultata rubata in bianco ad Arezzo e contraffatta con l'apposizione di dati identificativi del cittadino cinese.

Anche la carta di circolazione e il certificato di proprietà dell'auto non sono risultati in regola perché ottenuti con una falsa attestazione a un pubblico ufficiale della residenza anagrafica. Dai controlli della Polizia Municipale è emerso che H.S. era stato radiato dall'anagrafe di Sesto Fiorentino per irreperibilità. Gli agenti hanno quindi sequestrato tutti i documenti risultati falsi o contraffatti. L'automobile poi è stata fermata e condotta alla depositeria comunale per guida senza patente.

H.S. è stato denunciato a piede libero per ricettazione, uso di documento falso e falsa attestazione di privato davanti a pubblico ufficiale oltre alla sanzione amministrativa per guida senza patente.

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