Cervello e Linguaggio
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Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 gennaio 2002 22:04
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Il seguente articolo è il saggio di fine tirocinio di Florence Brisciano e Nathalie Pasquetti, studentesse del liceo Beau Site di Nizza, con cui Rete di comunicazione, l’associazione culturale che edita Nove da Firenze ha firmato una convenzione col supporto del Laboratorio di ricerca educativa dell'Università di Firenze.

Oggi, i giovani laureati europei devono sempre più andare all’estero per lavorare. Pertanto progettare un’educazione europea multilinguistica diventa dunque una necessità.

In quest’ambito di sviluppo dell’innovazione educativa in Europa , si annoverà tra le grandi sfide delle scuole europee quella dell’educazione plurilinguistica. Perciò e importante comprendere le basi fisiologiche dell’apprendimento del linguaggio.

Note su la NEURO LINGUISTICA
Attualmente nel mondo si contano più di 6000 lingue caratterizzate da diversi intervalli di frequenza sonora. Molte differenze si osservano nei diversi linguaggi, ad esempio nelle lingue di origine Slava si denota che esse hanno un “range” di tonalità sonore di grande ampiezza, infatti i suoni emessi vanno da circa 200 a 16.000 Hertz (Hz).

Le attività di apprendimento di lingue diverse dalla loro è per gli Slavi sono fortemente facilitate già dall'esercizio della lingua madre, proprio in quanto quest’ultima contiene l’espressione di una vasta gamma di suoni che facilita una loro educazione poliglotta. Facilitazioni di bilinguismo si denotano anche tra linguaggi che hanno etimologie delle parole similari, in quanto in tal caso è agevolata la comprensione dei significati. Infine linguaggi che utilizzano uno spetto sonoro del tutto simile quali ad es.

Italiano e Spagnolo, la cui sonorità mediamente oscilla tra i 2000 ed i 4000 Hz, rendono quasi inutile la traduzione tra la lingua madre e la lingua straniera, così che dopo un poco di esercizio, due persone di nazionalità diversa , possono parlare ciascuna la propria lingua madre senza difficoltà di intendersi reciprocamente. Linguaggi di differente ampiezza della tonalità sonora (Inglese 4000-11.000 Hz, Francese 3500-6000 Hz, Tedesco, 3000-8000 Hz), determinano problemi nella significazione del linguaggio da parte di soggetti con lingua madre diversa, in special modo se la loro espressione è troppo scattante e rapida perché in tal caso e difficile la separazione delle parole singole e del rintracciamento della loro significazione.
Bisogna riccordare che nel cervello è collocata nell'emisfero sinistro anteriore, l'area detta di Broca, che presiede alla espressione del linguaggio; mentre, collocata sempre nell'emisfero sinistro, sopra l'area temporale, si definisce Area di Wenicke, una zona deputata alla comprensione dei linguaggio tramite interconnessioni associative con la evocazione della memoria (“creatività e memoria” http://www.edscuola.com/lre.html).
Si è notato in particolare, in riferimento all'area di Broca, che se un bambino impara due lingue contemporaneamente (ad es perché a padre e madre sono originari di due differenti Paesi), le zone neuronali attivate dall’espressione di ciascuna delle due lingue, risultano essere, nell’attivazione dell’ area di Broca, molto vicine e ciò influenza la facilità per il bambino di parlare le due lingue senza dover memorizzarne una di riferimento per tradurla nell’altra.
Ciò si ritiene conseguente al fatto che entrambe le lingue vengono trattate indipendentemente, evitando il passaggio dall'uno all'altro circuito cerebrale, come avviene se le persone imparano a scuola i due linguaggi in età più adulta.
Pertanto la capacità di rapida espressione/comprensione delle lingue appare facilitata negli individui che hanno avuto un apprendimento bilinguistico in tenera età, ed inoltre generalmente, si nota che le femmine hanno maggior facilità di esercizio bi o multi linguistico, in particolare dalla lingua madre alla lingua straniera, mentre nei maschi, che in generale sono meno predisposti all'apprendimento pluri-linguistico, a volte è più facile la traduzione opposta, cioè dalla lingua straniera alla lingua madre.
La “full immersion” (cioè il fatto di vivere all’estero per un lungo periodo) permette di rendere piu rapido il circuito cerebrale di traduzione da una lingua all’altra.

È importante capire che oltre l’audizione del linguaggio, il cervello deve significare concetti. La significazione si sviluppa preferenzialmente nell’area di Wenicke, che fa un raffronto fra la comprensione del linguaggio con la memoria a lungo termine di ciò che è stato precedentemente esperito. Per cui si comprende che la memorizzazione può essere facilitata dalla “full immersion” in un ambiente dove l’attenzione alla comprensione del linguaggio diventa necessaria. Per questo, si ricorre sempre più agli stage di formazione all’estero.
Oggi, si può anche simulare lo stare in un ambiente linguistico poliglotta “online” creando liste di discussione in Internet o con le chat.
In conclusione si vede con queste brevi note sul tema “CERVELLO e LINGUAGGIO” che in futuro l’apprendimento linguistico necessiterà di conoscenze più avanzate .

Quindi quanto più le conoscenze di neurolinguistica (cioè le relazioni tra il cervello e le lingue) verranno sviluppate più facilmente si troveranno strategie educative per l’apprendimento polilinguistico.
Infatti proprio per la ragione suddetta si stanno sviluppando scuole di neurolinguistica in tutto il mondo, al fine di facilitare lo studio delle lingue, (www.programmazioneneurolinguistica.com/). Queste scuole lavorano in un ambiente di ricerca per trovare metodi alternativi alle modalità tradizionali di studio dei linguaggi, ponendo ancor maggiore ad incrementare la personalità manageriale e la capacità oratorie.

Cerveau et language

Aujourd’hui les jeunes diplômés doivent de plus en plus aller à l’étranger pour travailler.

Il apparaît donc nécessaire de prévoir une éducation européenne linguistique. Dans cette optique de développement de l’innovation éducative en Europe, on comptera parmi les défis majeurs des écoles européennes celle de l’éducation linguistique. C’est pourquoi il est important de comprendre les bases physiologiques de l’apprentissage des langues.
Actuellement, on compte plus de 6000 langues dans le monde caractérisées par différentes intervalles de fréquence sonore. On observe beaucoup de différences entre les langues.

Par exemple, on remarque que les langues d'origine slave ont une marge de tonalité sonore relativement vaste, en effet, les sons émis vont d’environ 200 à 16.000 Hertz (Hz). Pour les Slaves, l’apprentissage d’une langue différente de la leur est donc fortement facilité par l’exercice de la langue maternelle, justement parce que celle-ci contient l’expression d’une vaste gamme de sons qui facilitent leur éducation polyglotte. On remarque aussi des facilités d’apprentissage entre les langues dont les mots ont la même étymologie car la compréhension des concepts est facilitée.

Enfin les langues qui ont une marge de sonorités identique, par exemple l’italien et l’espagnol, dont les sons oscillent entre 2.000 et 4.000 Hz, rendent la traduction entre la langue maternelle et la langue étrangère pratiquement inutile. Ainsi, après un peu d’entraînement, deux personnes de nationalité différente peuvent parler chacune leur langue maternelle et se comprendre sans problème. Par ailleurs, des langues dont la tonalité sonore est différente, par exemple l’anglais 4.000-11.000 Hz, le français 3.500-6.000 Hz et l’allemand 3.000-8.000 Hz, sont confrontées à certains problèmes de compréhension d’autres langues, si l’expression est trop rapide la séparation des mots est difficile.
Il est nécessaire de rappeler que dans le cerveau l’aire dite de Broca, qui est reliée à l’hémisphère gauche antérieur, gère l’expression de la langue, alors que toujours dans l’hémisphère gauche, sous l’aire temporale, se trouve l’aire de Wenicke qui s’occupe de la compréhension de la langue par l’intermédiaire d’interconnections associatives avec l’évocation de la mémoire ("creatività e memoria" : http://edscuola.com/lre.html).
On remarque que si un enfant apprend deux langues en même temps (par exemple parce ce que son père et sa mère sont originaires de deux pays différents), les zones activées par l'expression de chacune se trouvent dans l'aire de Broca, très rapprochées, ce qui aide l'enfant à parler les deux langues sans devoir en mémoriser une de référence pour la traduire dans l'autre langue.
Ceci est une conséquence du fait que les deux langues sont traitée indépendamment, évitant le passage d'un circuit cérébral à l'autre, comme cela se produit lorsqu'un individu apprend la seconde langue à l'école à un âge plus adultee.
Ainsi la capacité d'expression/compréhension rapide des langues est facilitée pour les individus qui ont eu une éducation bilingue depuis le plus jeune âge.

En outre, on remarque généralement que les femmes ont des facilités pour traduire les langues, en particulier de la langue maternelle à la langue étrangère, alors que les hommes, qui en général sont moins prédisposés à apprendre des langues, ont plus de facilités à faire la traduction inverse, c'est-à-dire de la langue étrangère à la langue maternelle.
La "full immersion" (c'est-à-dire le fait de vivre à l'étranger pendant une longue période) permet de rendre plus rapide le circuit cérébral de traduction d'une langue à l'autre.

Il est important de comprendre que, outre l'audition de la langue, le cerveau doit signifier des concepts. La signification se développe plutôt dans l'aire de Wenicke, qui établit un rapport entre la compréhension de la langue et la mémoire à long terme comme il a été expliqué précédemment. On comprend que la mémorisation est aidée par la "full immersion" dans un milieu où la compréhension de la langue apparaît comme une nécessité. C'est la raison pour laquelle on a de plus en plus recours aux stages de formation à l'étranger.
Aujourd'hui, on peut aussi tenter de simuler le fait d'être dans un milieu polyglotte en ligne en créant des listes de discussion sur Internet ou à l'aide du chat.
En conclusion, ces notes sur le thème "Cerveau et langage" montrent que l'apprentissage des langues prendra une toute autre dimension dans le futur grâce à ces nouvelles découvertes.

Plus les connaissances dans le domaine de la neurolinguistique seront avancées (c'est-à-dire la relation entre le cerveau et les langues) plus on trouvera des stratégies éducatives pour l'apprentissage des langues. Ainsi, des écoles de neurolinguistique se développent dans le monde entier, dans le but de faciliter l'étude des langues (www.programmazioneneurolinguistica.com/). Ces écoles font des recherches dans le but de trouver des méthodes parallèles aux pratiques traditionnelles d'étude des langues, et mettent l'accent sur les compétences à gérer et à s'exprimer.

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