L’amministrazione verifichi la possibilità di anticipare alle famiglie l’erogazione dei contributi per l’integrazione dei canoni di affitto. Lo propone una mozione, presentata dalla commissione per le politiche sociali e della salute, approvata all'unanimità dal Consiglio comunale. Il documento fa sua una mozione presentata dal capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi. «Da due anni il Comune con i finanziamenti messi a disposizione dallo Stato sulla base di un apposita legge – si legge nella mozione - crea bandi pubblici per l’assegnazione dei contributi ad integrazione dei canoni di affitto.
Si tratta di un aiuto reale che va incontro alle esigenze di abitazione che per molti fiorentini rappresenta un problema. A dicembre 2000, le domande presentate sono state circa 871. Nella graduatoria definitiva sono compresi circa 687 nuclei familiari». «Tra i soggetti ammessi nella graduatoria - ricorda la mozione - vi sono centinaia di persone che hanno già un contratto di locazione per il quale pagano un canone troppo alto rispetto al reddito posseduto e altri in condizione di disagio che si impegnavano a stipulare un nuovo contratto di locazione entro qualche mese dalla pubblicazione della graduatoria.
Si tratta di nuclei familiari in evidente stato di necessità - prosegue il documento - le 586 famiglie di "Fascia A" non superano un reddito familiare annuo di 18 milioni e mezzo di lire, 51 famiglie di "Fascia B" non superano i 23 milioni; di queste 432 famiglie pagano un canone troppo alto rispetto al reddito, 166 sono sotto sfratto. Le famiglie con 1 o 2 persone di cui una ultrasessantacinquenne sono 225». «I cittadini più deboli - ha spiegato la Presidente della commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini - sono i più penalizzati dal Governo di centrodestra.
Il Governo dell'Ulivo aveva erogato fondi che ci hanno consentito di aiutare con un congruo contributo più di 800 famiglie a Firenze: giovani coppie, anziani, persone sole». «La mozione - ha aggiunto l’Agostini - impegna il Sindaco a richiedere al Governo che nella legge finanziaria per il 2002 sia incrementato il fondo nazionale per il sostegno all'affitto, almeno della cifra che consenta di mantenere gli impegni presi, a verificare la possibilità di percorrere la strada dell'utilizzo della forma degli anticipi al fine di garantire l'erogazione ed a garantire comunque che se i bandi non saranno confermati il Comune si attivi affinché questi non gravino sulle famiglie assegnatarie del contributo».