Polemiche sulle privatizzazioni: Centrale del latte, Publiacqua e nuova multiutility con Italgas

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 aprile 2001 16:07
Polemiche sulle privatizzazioni: Centrale del latte, Publiacqua e nuova multiutility con Italgas

La privatizzazione della Centrale del Latte rischia di unire al dallo della svendita al beffa di non riuscire a risanare il bilancio comunale 2001. Lo sostiene il segretario generale della Cisl Toscana, Gianni Salvadori, che stamani ha presentato il congresso regionale Cisl, che si svolgerà proprio nei locali della Centrale il 4 maggio prossimo.
"Il valore di 35 miliardi di lire, dato alla Centrale nel protocollo d'intesa per la stazione ferroviaria ad alta velocità, non ci convicne assolutamente -continua Salvadori- Basti pensare che nel nuovo stabilimento alla Mercafir la Centrale otterrà un risparmio del 15% dei costi industriali".
Al protocollo tra Tav e Centrale del Latte è dedicata un'Interrogazione di Gabriele Toccafondi (ApF).

La Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno -afferma Toccafondi- rappresenta da più di quaranta anni il centro del sistema industriale della Toscana nel settore agroalimentare, con una dimensione economica affermata anche oltre i confini regionali. Tra i dipendenti diretti e l'indotto, intorno alla Centrale del Latte, sono occupate circa mille persone tra dipendenti, allevatori, trasportatori e altro indotto. E per i numeri la Centrale del Latte si colloca come una delle grandi realtà occupazionali della Regione Toscana.

I Comuni di Firenze, Pistoia e Livorno hanno deciso la vendita delle proprie quote azionarie e che il Comune di Firenze, maggior azionista, ha deciso di alienare la sua parte pari al 55,25%. Il Comune di Pistoia ha già avviato le procedure necessarie per la dismissione delle sue quote azionarie e che il Comune di Livorno ha espresso una intenzione positiva verso la dismissione delle proprie quote, e considerato il fatto che il Comune di Pistoia sembra aver già impegnato i possibili introiti nel piano di investimenti.

Da Comune di Pistoia ha già avviato le procedure necessarie per la dismissione delle sue quote azionarie e che il Comune di Livorno ha espresso una intenzione positiva verso la dismissione delle proprie quote, e considerato il fatto che il Comune di Pistoia sembra aver già impegnato i possibili introiti nel piano di investimenti. Fin d'ora l'Amministrazione comunale di Firenze presta il suo consenso a che TAV utilizzi, ai fini della cantierizzazione delle opere AV, l'area di cui all'articolo precedente, una volta resa disponibile nei termini detti.

Pertanto l'Amministrazione comunale di Firenze si impegna a porre in essere ogni iniziativa e azione opportuna e necessaria a conferire all'area la funzionalità per i fini previsti per la realizzazione delle opere AV, ma anche alla specifica realizzazione delle opere AV, compresa la tempestiva modificazione degli strumenti urbanistici vigenti, e ciò con riferimento non solo alla necessità di cantierizzazione delle opere AV, ma anche alla specifica realizzazione delle seguenti ulteriori opere:
1.

a) quanto al sottosuolo, un parcheggio multipiano funzionale alla nuova stazione AV, collegato con la stazione medesima attraverso una galleria commerciale interrata;
2. b) quanto al soprassuolo, la riedificazione in misura non superiore alle superfici utili lorde oggi esistenti, per destinazioni non residenziali, connesse direttamente o indirettamente con la stazione AV".
L'importo che TAV si impegnerà a versare al Comune di Firenze e alla Centrale del Latte sarà stabilito con successivo accordo tra le parti interessate, accordo che definirà tutte le condizioni dell'acquisizione ivi comprese le reciproche garanzie e le modalità di erogazione delle somme, che saranno comunque correlate anche allo stato di avanzamento dei lavori di realizzazione e di impianto del nuovo sistema della Centrale del Latte.

Rimane comunque inteso che l'acquisizione da parte di TAV dell'area e degli impianti della Centrale del Latte sarà formalizzata a condizione della effettiva disponibilità dell'area e della sua fruibilità per la cantierizzazione e la realizzazione delle opere nei tempi e nei modi previsti dal presente Protocollo.
Toccafondfi considera che alla Mercafir, a differenza di altri mercati generali come quello nuovo di Bologna che già presenta un deficit di alcuni miliardi, operano importanti catene della grande distribuzione, che utilizzano l'area della Mercafir anche per una prima lavorazione dei prodotti, e che ditte della grande distribuzione acquistano regolarmente dai venditori presenti alla Mercafir.

La presenza della grande distribuzione rappresenta una condizione fondamentale per lo sviluppo del mercato e per il suo buon andamento, e che l'allontanamento della grande distribuzione rappresenterebbe un fattore negativo per tutti gli operatori. Toccafondi conclude invitando a rivedere la cifra di 35 miliardi di lire.
Interrogazione di Gaia Checcucci (AN) invece sulla questione Publiacqua e nuova multiutility con Italgas. E' stato costituito un gruppo di lavoro coordinato dal comune di Firenze che si adopererà per valutare “la fattibilità, le opportunità e i processi di convergenza dei vari servizi locali”.

Il gruppo di lavoro è funzionale alla creazione di “un grande progetto di impresa multiutility della toscana centrale…seguendo l’indirizzo che si è affermato nei vari confronti che si sono svolti tra le ammnistrazioni locali e le varie imprese (Consiag, Fiorentinagas, Publiservizi)”.
Però, sostiene la Checcucci, per quanto concerne il servizio idrico integrato, dopo la sentenza del TAR che ha sottolineato la necessaria presenza di un socio privato avente certe caratteristiche di qualità e quantità, non è più dato sapere alcunchè in merito a come l’Amministrazione Fiorentina intenda procedere.

A quasi dieci mesi dall’adesione a Publiacqua, l’affidamento a questa del servizio appare ancora lontano ed il percorso da seguire non sembra nè chiaro né scontato per le stesse amministrazioni artefici di questa operazione. poi si è appreso che l’assemblea dei rappresentanti dei comuni facenti parte dell’Ato n. 3 si è riunita per approvare una nuova delibera riguardante l’affidamento del servizio, quale iter seguire e come concretizzare l’apertura ai privati che è condicio sine qua non della gestione tramite una società.

Notizie correlate
In evidenza