Dall'energia alla protezione civile, dall'enogastrononia ai trasporti, dall'agricoltura di qualita' alla new economy

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 novembre 2000 08:00
Dall'energia alla protezione civile, dall'enogastrononia ai trasporti, dall'agricoltura di qualita' alla new economy

A fare il punto su tutto questo sara' la terza edizione di "Ecolavoro, esposizione della nuova economia, del lavoro, delle tecnologie ambientali e dell'Italia di qualita'" che si svolgera' alla Fortezza da Basso, a Firenze, dal 14 al 17 dicembre. "Credo non sia un caso che sia proprio la Toscana ad ospitare la rassegna - spiega l'assessore alle attivita' produttive Ambrogio Brenna - e non e' certamente un caso che la Regione sia fra i sostenitori di questa iniziativa. La Toscana e' infatti una delle regioni in cui maggiormente si punta su uno sviluppo sostenibile, che faccia leva sulla vocazione alla qualita' tipica delle sue produzioni, ma anche sulla possibilita' di creare sviluppo e occupazione a partire da settori che gia' oggi appaiono destinati a una espansione come i beni culturali, il turismo compatibile, la qualita' urbana e l'ambiente, la protezione civile le nuove tecnologie".

La rassegna quest'anno vedra' una sezione del tutto inedita dedicata alla new economy. Una presenza particolarmente significativa, dal momento che nella nostra regione operano gia', secondo una ricerca Irpet, circa 2000 imprese di servizi informatici nelle sole aree industriali di Prato, Pistoia, Firenze e Pisa. Una presenza che vede la Toscana al secondo posto in Italia in questo settore, dopo la Lombardia. "La Regione - ricorda l'assessore Brenna - sta lavorando a un suo progetto per sostenere le giovani imprese di New economy per il quale sono stati stanziati gia' 17 miliardi per il prossimo biennio, così come punta da tempo a sostenere tutte quelle iniziative che tendono a favorire e l'introduzione di nuove tecnologie, la modernizzazione delle imprese agricole, la ricerca e il trasferimento tecnologico, le politiche attive del lavoro e i sistemi locali: tutto questo con l'obiettivo di innescare un circuito virtuoso capace di dare impulso a uno sviluppo piu' rispettoso dell'ambiente e della qualita' della vita".

Non bisogna dimenticare che creare uno sviluppo compatibile significa anche creare nuove opportunita'occupazionali. "Basta pensare - ha sottolineato Brenna - ai problemi di questi giorni che hanno dimostrato la necessita' e l'urgenza di aumentare i posti di lavoro in settori come la prevenzione dei rischi idrogeologici e la protezione civile".

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