​Forteto, manca la collaborazione istituzionale: il commissario straordinario chiede aiuto

Questa mattina l’incontro al palazzo del Pegaso con i consiglieri che hanno fatto parte della seconda commissione d’inchiesta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2019 17:47
​Forteto, manca la collaborazione istituzionale: il commissario straordinario chiede aiuto

“Vi invito a farvi parte attiva perché la mia richiesta alle istituzioni riceva la risposta che al momento nessuno mi ha dato. Ho scritto alla Regione Toscana, al tribunale, alla procura della Repubblica, alla prefettura, sono passati venti giorni e ad oggi non ho ricevuto nessuna risposta. L’auspicio è che arrivino nelle prossime ore, perché ogni giorno che passa la situazione si complica”. Con questo appello il commissario governativo della cooperativa Il Forteto, Jacopo Marzetti, si è rivolto ai consiglieri regionali che hanno fatto parte della seconda commissione regionale d’inchiesta sul Forteto, nell’incontro che si è tenuto questa mattina, mercoledì 6 febbraio, al palazzo del Pegaso.

All’incontro pubblico nella sala consiliare erano presenti Paolo Bambagioni (Pd), che di quella commissione è stato presidente, Jacopo Alberti (Lega) e Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra). “Il consigliere Andrea Quartini (Movimento 5 stelle, ndr) non ha potuto essere presente, ma è stato sostituito da un collaboratore del gruppo consiliare che ha seguito tutti i lavori della commissione, mentre Stefano Mugnai (Forza Italia, ndr) e Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia, ndr) sono oggi in Parlamento e proseguono in quella sede il loro impegno sulla vicenda”, ha spiegato Bambagioni.

Il commissario, che svolge anche il ruolo di garante per l’infanzia del Lazio, ma dal momento della nomina si è “trasferito a Firenze”, ha illustrato le azioni che ha avviato a partire dal 22 dicembre, quando è stato nominato dal ministro a seguito della decisione di commissariare la cooperativa del Forteto. Nella richiesta alle istituzioni locali “ho chiesto due cose: chi sono i soggetti coinvolti nelle vicende giudiziarie, cioè non solo chi è stato condannato, ma anche chi è stato oggetto di procedimenti, chi ha rilasciato confessioni; cos’è questa associazione del Forteto e su questo al momento ho avuto solo risposte informali. Sarebbe una associazione non riconosciuta, spero che non mi si dica che non è scioglibile. Al momento non sono a conoscenza di chi ne faccia parte, né ho possibilità di accesso ai locali”.

“Spero che le risposte ufficiali che arriveranno non siano in politichese, perché non è quello di cui c’è bisogno”, ha aggiunto il commissario, che fa appello all’assunzione di responsabilità “delle istituzioni territoriali: è necessario che collaborino tutte insieme, non basta l’intervento nazionale, che pure è arrivato. È raccapricciante che dopo quarant’anni e dopo tutto quello che è accaduto le risposte sul Forteto continuino a non arrivare”.

Il suo compito, ha spiegato, prevede “obiettivi ben precisi, salvare una realtà economica così importante per il territorio, interrompere rapporti con l’associazione del Forteto, escludere tutti coloro che sono stati coinvolti nel procedimento penale”. Ai consiglieri chiede collaborazione per “sollecitare la risposta che deve arrivare dalla Regione; ricostruire l’attività commerciale della cooperativa, gli atti e le azioni economiche, nel corso degli anni” e, infine, chiede che “venga ripristinata la figura del garante regionale dell’infanzia. È paradossale che in Toscana al momento non ci sia”.

Paolo Bambagioni ha ripercorso gli esiti del lavoro delle due commissioni, la prima presieduta da Mugnai, e la seconda, che ha operato nella prima parte di questa legislatura: “Le istituzioni hanno dato il peggio di sé”, ha affermato, ricordando “la superficialità della politica, le responsabilità del tribunale dei minori, il disastro dei servizi sociali, fino alle carenze del mondo dell’informazione”. Ha descritto “il clima di sostegno ideologico” che si era creato attorno all’esperienza di quella comunità. Bambagioni ha espresso il rammarico “che il fondatore sia ancora in libertà nonostante le condanne” e ha trasmesso al commissario l’incoraggiamento e il pieno sostegno “perché tagli tutti i legami che ancora resistono”.

Dal consigliere Paolo Sarti la proposta di una “iniziativa di tutti i consiglieri che hanno fatto parte della commissione, per presentare una interrogazione in Consiglio regionale e una mozione per chiedere il ripristino del garante regionale dell’infanzia”. Posizione condivisa da Jacopo Alberti: “In qualità di portavoce dell’opposizione, ho diritto a presentare una interrogazione in ogni seduta del Consiglio: la prossima sarà sul Forteto”. Il consigliere ha ribadito: “Occorre sradicare il sistema di protezione che è ancora vivo, per arrivare finalmente a rilanciare questa importante realtà imprenditoriale”.

Ha chiesto informazioni riguardo “al brand Forteto, che sembra non avere più lo stesso appeal”. Il commissario ha spiegato che “l’attività economica prosegue con buoni indicatori, il marchio non sembra essere al momento un problema”. Di fronte all’osservazione del Movimento 5 stelle, riguardo alla posizione tenuta negli anni dalle forze sindacali, “che hanno sempre sostenuto quell’esperienza”, il commissario ha osservato: “Il mio ruolo mi impone di guardare al presente e al momento dai sindacati ho la massima collaborazione, quella collaborazione che invece ancora non c’è da parte delle istituzioni”.

“È necessario che il commissario svolga la sua attività di verità e chiarezza eliminando tutti gli inquinamenti”, ha concluso Bambagioni. “Presenteremo tutti insieme l’interrogazione e la mozione. Non vorremmo che, arrivato il commissariamento, si pensasse la Toscana non si debba più occupare del Forteto, perché dobbiamo occuparcene ancora di più. Nel corso dell’incontro di oggi, è emerso che anche la Fondazione potrebbe essere tuttora aperta, di sicuro lo era un anno fa”.

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