Beko, ultimo giorno: una storia che ha fatto la manifattura toscana

Giani: “Ora gioco di squadra per trovare soggetto che dia prospettiva”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 Novembre 2025 16:14
Beko, ultimo giorno: una storia che ha fatto la manifattura toscana

Con Beko si chiude una storia che ha fatto la manifattura toscana, e si apre una finestra su un futuro appeso alla reindustrializzazione del sito di via Toselli a Siena. Chiusa la produzione, acquistato l’immobile da Invitalia, entrano in gioco gli accordi stipulati al tavolo Mimit per la salvaguardia delle sorti dei lavoratori.

Anche il presidente della Regione, Eugenio Giani, questa mattina era a Siena a salutare una lunga storia industriale guardando all’auspicato nuovo corso. “La questione di Beko - ha detto Giani - riguarda tutta la regione. Questo è lo ‘stabilimento simbolo’ della produzione manifatturiera in Toscana, ci troviamo di fronte al più grande impianto industriale manifatturiero di Siena. Abbiamo un contenitore, uno stabilimento acquistato da un soggetto a prevalente maggioranza di capitale pubblico, ora dobbiamo ora dare uno sprint che conduca a una imprenditorilità sana, a investire per il futuro con produzioni che abbiano un mercato e assicurino l’orizzonte temporale necessario per poter dare nuovo rilancio”. La partita, che ora si ora si gioca insieme, “è evidente a tutti: un gioco di squadra tra istituzioni per trovare un soggetto che possa dare una prospettiva”.

Il presidente richiama la necessità “di giusti filoni di mercato”, citando l’esempio delle energie rinnovabili, su cui la Regione come istituzioni sta scommettendo molto. “Dei soggetti si sono fatti avanti – afferma - ma bisogna verificarne la solidità perchè possano prendere in carico la struttura; essendoci un contenitore a disposizione che è pubblico, non ci sono più le questioni legate al pagamento dell’affitto che c’erano precedentemente con Beko; inoltre siamo a due passi dalla Superstrada, quindi in una posizione invidiabile dal punto di vista logistico, ecco dobbiamo lavorare su questo”.

Con il presidente anche Valerio Fabiani, consigliere speciale di Giani per lavoro e crisi aziendali, che cita i passaggi dell’accordo chiuso al tavolo con Mimit. Scattano i 24 mesi di ammortizzatori sociali, un lasso di tempo in cui potranno continuare le uscite rigorosamente a titolo volontario del personale e con incentivi, accompagnati dai servizi di out placement e dalle misure messe a disposizione dalla parte privata (il venditore).

“Noi dobbiamo investire su chi rimarrà - spiega Fabiani - e non lasciare indietro nessuno. La Regione si fa carico di chi resta, mettendo in campo un percorso che già condiviso con le organizzazioni sindacali nell’ambito del progetto Gol, che prevede fin da subito una profilatura del personale per poi avviare la formazione; si favorisce così anche il processo di reindustrializzazione, visto che il personale è uno degli assett fondamentali del complesso aziendale che stiamo mettendo sul mercato. Seguirà poi una formazione più specifica, quando ci sarà un reindustrializzatore di cui conosceremo i piani industriali e quindi le attività che intenderà portare nello stabilimento di viale Toselli a Siena”.

“Ma 24 mesi non sono infiniti – continua il consigliere -, c’è bisogno di accelerazione sulla reindustrializzazione: va bene il lavoro di un advisor privato incaricato da Beko, ma dal momento che anche Invitalia è ormai della partita con l’acquisizione dell’immobile, che ha un suo sistema di importanti relazioni industriali nazionali e internazionali e che ha proprie competenze, penso che debba mettere in campo anche uno scouting pubblico per trovare nel più breve tempo investitori e piani industriali credibili per dare una nuova prospettiva al sito di viale Toselli”.

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