Le dimissioni di Stefano Marmugi

Il presidente ha indirizzato una lettera al Quartiere 1 e al Partito Democratico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 marzo 2012 22:42
Le dimissioni di Stefano Marmugi

di Stefano Marmugi Dal Consiglio di Quartiere 1 al Partito Democratico. Vorrei indirizzare questa mia lettera a tutti ed in particolar modo ai consiglieri del Quartiere 1, agli uomini ed alle donne del Partito Democratico. Voglio pubblicamente ringraziare il Partito Democratico e tutti i suoi organismi dirigenti, dai quali ho ricevuto il privilegio di poter rappresentare le sue speranze ed i suoi ideali nelle Istituzioni. L'opportunità di lavorare per la mia città e per i fiorentini.

Di vivere questa esperienza unica sentendomi parte di qualcosa di grande. Un grande Partito, una grande città. Un Partito Democratico che nelle criticità del nostro tempo vive un costante confronto democratico, che favorisce l’incontro ed intreccia le differenze. Un Partito Democratico grande ricchezza della nostra società, casa di tante persone di valore. La realtà del “Mi interessa” “mi faccio carico di te” “il partito del NOI e non dell’io”, il Partito che fa del bene comune la sua rotta più sicura.

Voglio ringraziare tutti i fiorentini, coloro che mi hanno apprezzato, aiutato, combattuto nella stanze della politica e nei luoghi della città nei quali ho sempre cercato di esserci. Tutti. Voglio scusarmi con la città e con il Partito per questi ultimi giorni. Voglio scusarmi per l'episodio increscioso che mi ha visto protagonista, per le speranze tradite e deluse, per il mandato politico che non riesco a portare a termine. Voglio scusarmi per non aver compreso le ragioni degli altri, per non aver guidato con paterna attenzione il mio gruppo, la mia maggioranza, il mio quartiere.

Per chi mi conosce, questo sarebbe stato il mio più grande desiderio. Saluto con sincero affetto tutti coloro che mi hanno aiutato. I dipendenti del Quartiere ed i consiglieri di Quartiere. Tutti coloro con i quali sono entrato in relazione in questi anni. Abbraccio coloro che hanno lavorato per la città ed hanno facilitato lo smarrire della mia serenità più volte compromessa dai drammi sociali dei nostri giorni e dalla complessità del raggiungimento del bene comune. Abbraccio coloro che nel lavorare per la loro città hanno cercato di aiutarmi a comprendere i trabocchetti della politica.

Abbraccio coloro che potevano aiutarmi ma non lo hanno fatto. Mi scuso con coloro che non ho aiutato. Abbraccio il mio Quartiere. Ho cercato di servire la politica. Di affrontare le sfide sul terreno della politica, l’unico terreno che conosco, l’unico che riconosco. Mi smarrisce la stagione che stiamo vivendo. Ma non smetterò di dare il mio servizio alla politica. Con umiltà e rispetto. Concludendo, vorrei dire a tutti, consiglieri di maggioranza e di opposizione, che vivo questo momento con grande sofferenza e con grande dispiacere per la situazione che ho contribuito a creare.

Non avrei mai voluto giungere a questo, purtroppo però, è da qui che invito tutti a ripartire, a rilanciare all’interno della nostra istituzione, quel dibattito che non deve mai venire meno, quel confronto sincero e sicuramente costruttivo che deve caratterizzare tutte le forze politiche. Per quanto mi riguarda, in tutta sincerità, onestà intellettuale e volontà politica, rimetto il mio mandato di Presidente del Consiglio di Quartiere n. 1 di Firenze sperando che voi tutti possiate, con serenità ed impegno, che non vi è mai mancato, continuare a tenere alto il valore della politica e del nostro quartiere come unico e vero esempio di rappresentanza democratica.

Ad ognuno di voi, a colui che mi sostituirà, auguro dal profondo del cuore il mio più sincero buon lavoro.

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