Festa della donna amara per le 17 dipendenti della Lazzi

Le 17 addette alla biglietteria della Lazzi che rischiano il posto di lavoro trascorrerano un 8 marzo non sereno. Del Carlo, Udc denuncia la situazione particolare in cui versano le lavoratrici.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 marzo 2011 20:32
Festa della donna amara per le 17 dipendenti della Lazzi

Firenze - “Sarà un 8 marzo amaro per le 17 impiegate alla biglietteria della Lazzi Express SpA – hanno dichiarato il capogruppo Udc in consiglio regionale, Giuseppe Del Carlo, e della delegata provinciale alle Pari Opportunità, Eva Fabbri -. Il personale rischia il posto di lavoro a causa dell'annunciata chiusura della società di trasporto pubblico, un settore in forte fibrillazione per i tagli che andranno a incidere sia sui livelli occupazionali che sul servizio al pubblico.

Ma le 17 addette alla biglietteria vivono una situazione ancora più particolare: non essendo state assunte all'interno della SpA, ma in una società satellite autonoma con inquadramento diverso dagli autoferrotranvieri, non rientrano nelle trattative per il mantenimento del posto di lavoro, come invece i colleghi per lo più di sesso maschile inquadrati nel personale viaggiante. Per loro dunque è stata aperta subito una perentoria procedura di mobilità”. “Non può esistere un servizio di trasporto pubblico senza le biglietterie – continuano Del Carlo e Fabbri -: emettere titoli di viaggio, svolgere funzioni sociali come la consegna delle carte d'argento, fornire informazioni o rappresentare semplicemente le aziende sulla piazza, sono tutte attività che non possono prescindere dal Tpl in quanto tale.

Questo comportamento potrebbe far pensare a una forma di discriminazione di trattamento che troppo spesso distingue la donna nel mondo del lavoro”. “Chiediamo all'Assessore regionale Ceccobao – concludono Del Carlo e Fabbri - di attivarsi immediatamente al tavolo di trattative con Lazzi di porre particolare attenzione alle addette alla biglietteria per ricercare soluzioni appropriate che scongiurino la perdita del posto di lavoro nella pari dignità con il personale viaggiante”.

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