"Aula bunker Giovanni Falcone e Paolo Borsellino". Ai due magistrati, simbolo della lotta alla mafia, che istruirono il primo atto d'accusa alle cosche mafiose, sabato scorso è stata intitolata l'aula dove si celebrò il maxi processo a Cosa nostra, nel carcere Ucciardone di Palermo. La targa è stata scoperta, nella giornata conclusiva delle commemorazioni del trentennale delle stragi di mafia, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, i ministri della Giustizia e dell'Interno Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, i vertici degli uffici giudiziari palermitani, il procuratore di Roma e alcuni familiari delle vittime della mafia come Maria Falcone, sorella del magistrato assassinato a Capaci. Con loro, a rappresentare il Comune di Firenze, l'assessora alla memoria e alla legalità Maria Federica Giuliani.
"Nel luogo che vide per la prima volta alla sbarra i vertici di Cosa Nostra - ha sottolineato l'assessora Giuliani - sono stati ricordati il valore e l'opera di Falcone e Borsellino che con il loro lavoro infransero il mito dell'invincibilità della mafia". Memoria a cui ha voluto contribuire anche l'Ansa con la mostra fotografica "L'eredità di Falcone e Borsellino", allestita per l'occasione nell'aula bunker alla presenza dell'amministratore delegato dell'agenzia Stefano De Alessandri. La giornata si è conclusa al Teatro Massimo con il concerto, organizzato dall'Associazione nazionale magistrati, 'Requiem per le vittime della mafia' scritto dopo gli attentati di Capaci e Via D' Amelio da sette musicisti. Questa opera sarà rappresentata anche a Firenze, il prossimo anno, per il 30° dell'attentato di via dei Georgofili."Abbiamo celebrato il ricordo delle vittime con la musica nella convinzione che la mafia si combatte anche con l'arte" ha concluso l'assessora Giuliani.