Esperienze, tecniche e best practice nel mondo dei servizi pubblici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2008 15:24
Esperienze, tecniche e best practice nel mondo dei servizi pubblici

Firenze, 26 settembre ’08- “La redditività delle aziende di servizio pubblico toscane è molto cresciuta negli ultimi anni. In Toscana ci sono 240 aziende di servizio pubblico locale, di cui 70 sono aziende di rilevanza economica che hanno 15.000 addetti, un valore della produzione di oltre 3 miliardi di euro, capaci di fare mezzo miliardo di euro all’anno di investimenti. Questo è stato possibile anche grazie al processo industriale e di aziendalizzazione del nostro sistema, che può oggi contribuire alla crescita del sistema economico toscano” questo in sintesi l’intervento di Alfredo De Girolamo, presidente Cispel Confservizi Toscana (l’associazione regionale delle aziende di servizio pubblico) al seminario “Esperienze, tecniche e best practice nel mondo dei servizi pubblici” organizzato stamani a Firenze da Confservizi e Federmanager.

“Il seminario di oggi serve a fare il punto su un nuovo strumento di incentivazione della produttività delle aziende attraverso la retribuzione legata al raggiungimento degli obiettivi, destinata ai dirigenti delle utilities. La capacità maturata dalla dirigenza delle nostre aziende, che fino a qualche anno fa erano aziende comunali, consiste nell’aver sviluppato meccanismi di valutazione delle aree di business e della valorizzazione delle competenze delle singole risorse umane” – ha spiegato De Girolamo.
“Le utilities toscane hanno incrementato poco il loro fatturato negli ultimi anni ma hanno diminuito sia i costi della produzione che quelli del personale.

Questo ha portato ad un aumento dell’utile, dovuto soprattutto alle buone performance del settore dei rifiuti e alla diminuzione della perdita nel settore dei trasporti. Nel complesso le aziende di servizio pubblico hanno aumentato gli investimenti del 7% grazie al capitale investito dalle aziende del settore idrico.” ha continuato De Girolamo.
“In ogni settore in questi anni, vi è stato un grande processo di concentrazione e aggregazione delle aziende che ha oggi subito uno stop soprattutto nei settori dell’acqua e dei rifiuti.

Procedono con lentezza infatti le integrazioni nel settore dei rifiuti, a partire dall’ipotesi di fusione delle imprese dell’area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia-Empoli. La vicenda della fusione delle aziende idriche partecipate da ACEA è la testimonianza più evidente della fragilità toscana in questo ambito. Il dinamismo industriale ha caratterizzato tutte le regioni che ci circondano ma la Toscana rimane ai margini e non concretizza i processi di integrazione a scala regionale.” – ha concluso De Girolamo.

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